Concistoro il 24 novembre prossimo
«Con grande gioia annuncio che il prossimo 24 novembre terrò un Concistoro nel quale nominerò sei nuovi membri del collegio cardinalizio».
Al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro, Benedetto XVI ufficializza la creazione di nuovi cardinali, che «hanno il compito di aiutare il successore di Pietro nello svolgimento del suo ministero, di confermare i fratelli nella fede e di essere principio fondamento dell'unità e della comunione della Chiesa».
Nessun europeo tra i sei nuovi porporati, che sono: Monsignor James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia, «che ho in animo di nominare Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura» precisa il Pontefice; Sua Beatitudine Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano); Sua Beatitudine Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India); Monsignor John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja (Nigeria); Mons. Rubén Salazar Go'mez, Arcivescovo di Bogotà (Colombia); Mons. Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila (Filippine). «I nuovi Cardinali - aggiunge Papa Ratzinger - svolgono il loro ministero a servizio della Santa Sede o quali Padri e Pastori di Chiese particolari in varie parti del mondo. Invito tutti a pregare per i nuovi eletti, chiedendo la materna intercessione della Beata Vergine Maria, perché sappiano sempre amare con coraggio e dedizione Cristo e la sua Chiesa».
Dal 20 settembre, dopo la morte del cardinale Fortunato Baldelli, il collegio cardinalizio è composto da 116 elettori in un eventuale conclave per l'elezione del Papa, dei quali 55 creati da Giovanni Paolo II e 61 da Benedetto XVI. I cardinali con più di ottanta anni, quindi non elettori in un Conclave, sono 89, di cui 2 creati da Paolo VI, 70 da Giovanni Paolo II , 17 da Benedetto XVI.
Nell’udienza generale, il Papa affronta ancora il nuovo ciclo di catechesi dedicato all’Anno della Fede. Citando il Concilio ecumenico Vaticano II, Papa Ratzinger ricorda che la «fede è un dono di Dio ma anche atto profondamente libero e umano». È un invito ai cristiani a rispondere a Dio «con gioia e in tutta libertà» come fece il patriarca Abramo e come fece Maria di Nazareth. «Che cosa è la fede? Ha ancora senso la fede in un mondo in cui scienza e tecnica hanno aperto orizzonti fino a poco tempo fa impensabili? Che cosa significa credere oggi?» si chiede il Santo Padre.
È la premessa per dire che «nel nostro tempo è necessaria una rinnovata educazione alla fede, che comprenda certo una conoscenza delle sue verità e degli eventi della salvezza, ma che soprattutto nasca da un vero incontro con Dio in Gesù Cristo, dall’amarlo, dal dare fiducia a Lui, così che tutta la vita ne sia coinvolta».
La pedagogia indicata da Benedetto XVI tiene conto della relazione tra uomo e modernità. «Oggi - spiega - insieme a tanti segni di bene, cresce intorno a noi anche un certo deserto spirituale. A volte, si ha come la sensazione, da certi avvenimenti di cui abbiamo notizia tutti i giorni, che il mondo non vada verso la costruzione di una comunità più fraterna e più pacifica; le stesse idee di progresso e di benessere mostrano anche le loro ombre». E quindi «nonostante la grandezza delle scoperte della scienza e dei successi della tecnica, oggi l’uomo non sembra diventato veramente più libero, più umano; permangono tante forme di sfruttamento, di manipolazione, di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia». E «un certo tipo di cultura, poi, ha educato a muoversi solo nell’orizzonte delle cose, del fattibile, a credere solo in ciò che si vede e si tocca con le proprie mani. In questo contesto riemergono alcune domande fondamentali, che sono molto più concrete di quanto appaiano a prima vista: che senso ha vivere? C’è un futuro per l’uomo, per noi e per le nuove generazioni? In che direzione orientare le scelte della nostra libertà per un buon esito e felice della vita? Che cosa ci aspetta oltre la soglia della morte?». Da questi interrogativi «emerge come il mondo della pianificazione, del calcolo esatto e della sperimentazione, in una parola il sapere della scienza, pur importante per la vita dell’uomo, da solo non basta - ammonisce il Pontefice -. Noi abbiamo bisogno non solo del pane materiale, abbiamo bisogno di amore, di significato e di speranza, di un fondamento sicuro, di un terreno solido che ci aiuti a vivere con un senso autentico anche nella crisi, nelle oscurità, nelle difficoltà e nei problemi quotidiani». Ed ecco che «la fede ci dona proprio questo: è un fiducioso affidarsi a un “Tu”, che è Dio, il quale mi dà una certezza diversa, ma non meno solida di quella che mi viene dal calcolo esatto o dalla scienza».
© Copyright La Discussione, 25 ottobre 2012
2 commenti:
Breaking news! Hank Kueng annuncia il suo ritiro dalla scena pubblica al compimento degli 85 anni.
Non è l'unico annuncio di ritiro di questi giorni :-))
Qualcuno ci crede?
http://www.thetablet.co.uk/latest-news/4704
Alessia
No :-))
R.
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