venerdì 5 ottobre 2012

I saluti del sindaco e dell'arcivescovo di Loreto (O.R.)


I saluti del sindaco e dell'arcivescovo

Una candela accesa in ogni famiglia

A dare a Benedetto XVI il primo «bentornato a Loreto» sono stati, sul sagrato del santuario, il sindaco Paolo Niccoletti e l'arcivescovo Giovanni Tonucci. «Tornare a Loreto -- ha detto il sindaco rivolgendosi al Pontefice -- in occasione del cinquantesimo anniversario della visita di Giovanni XXIII, il Papa buono, ripercorrere idealmente la via Lauretana, l'antica via di pellegrinaggio tra Roma e Loreto, farsi pellegrino tra i tanti per pregare tra le mura che custodiscono il mistero dell'incarnazione, celebrare ed impartire il magistero sulla nostra piazza della Madonna, confermano il legame tra il Papa e il popolo, il legame intimo tra il Papa e la città di Loreto». È una «dimostrazione di affetto che ci emoziona» ha detto Niccoletti esprimendo la gratitudine «di tutti i loretani».
«La visita a Loreto nel giorno di san Francesco patrono d'Italia -- ha affermato il sindaco -- giunge in un momento particolare della vita della comunità locale e nazionale. Loreto e l'Italia tutta sono segnate dall'attuale congiuntura e, in ragione della stessa, ancor più urgente si avverte il bisogno di unità e di coesione, d'intenti comuni per restituire certezze alla società e speranze ai giovani che proprio di Loreto hanno fatto la loro casa». Il sindaco ha, dunque, ringraziato il Papa «anche per questa sua particolare attenzione».
Inoltre ha rilevato come «la ricerca di certezze e di speranza hanno fatto di Loreto una delle capitali spirituali dell'Europa. È da questa piazza, e da piazze simili a questa, che i loretani e i pellegrini di tutto il continente hanno ascoltato e condiviso i concetti alla base della comune casa europea: valore della vita, dignità della donna, centralità del lavoro, rispetto per il creato e per l'ambiente». Proprio «la presenza del Papa in questa piazza -- ha concluso -- conferma l'amicizia, alimenta le certezze e la speranza, ribadisce il ruolo di Loreto nella costruzione dell'Europa».
È stato poi monsignor Tonucci a rivolgere al Pontefice «il grazie di tutto il popolo fedele di Loreto: grazie per essere qui tra noi, a rinnovare il vincolo intenso che lega il Papa al santuario della Santa Casa». E «la presenza del Papa -- ha detto -- ci spinge a sentire, sempre più e sempre meglio, la responsabilità che la Provvidenza ci ha affidato, ponendo su questa collina la reliquia preziosa della Casa di Maria. Ne siamo custodi, sempre fieri ma talvolta, forse, distratti: ci si abitua anche alle cose più belle, e possiamo persino dimenticare il privilegio che è nostro e che dovrebbe dare alla nostra vita la dimensione di una spiritualità forte e del tutto unica. Il santuario dell'incarnazione ci ricorda quotidianamente l'origine della nostra salvezza e ci pone in contatto immediato con quell'assenso che Maria ha dato al progetto di amore di Dio. L'“amen” di Maria diventa il modello e lo stimolo per l'“amen” alla chiamata di Dio nella vita di ciascuno di noi».
Nel suo saluto monsignor Tonucci ha poi rimarcato come il Papa sia giunto a Loreto per «ricordarci la nostra vocazione, e affida a noi, e attraverso di noi a tutta la Chiesa, il dono dell'Anno della Fede, occasione privilegiata per rinnovare e rendere più energico il nostro impegno di testimonianza del messaggio di Cristo e della presenza della sua Persona nella nostra vita». Il Pontefice, infatti, «viene per confermare in noi la fiamma della fede, quella luce che, nel segno di una piccola candela, ogni famiglia della prelatura di Loreto accenderà ogni giorno di questo anno, per vivere alcuni momenti di ascolto, di riflessione e di preghiera, a contatto con la Parola di Dio e con i testi del Catechismo della Chiesa Cattolica». È «un impegno forte» che oggi la comunità di Loreto ha assunto di fronte al Papa, «con la volontà di essere fedeli a un appuntamento che ci aiuterà a crescere nella conoscenza di Cristo e nell'attuazione di una vita di carità evangelica».
L'incontro con Benedetto XVI, ha concluso monsignor Tonucci, incoraggia tutti «nel cammino di fedeltà alla nostra missione: la sfida della nuova evangelizzazione trova nel santuario della Santa Casa un punto di riferimento ineludibile. Dio voglia che ne sia anche un punto di irradiazione».


(©L'Osservatore Romano 5 ottobre 2012)

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