venerdì 19 ottobre 2012

Domenica le Canonizzazioni della Beata Maria del Monte Carmelo e di Pietro Calunsgod (Radio Vaticana)


Domenica le Canonizzazioni della Beata Maria del Monte Carmelo e di Pietro Calunsgod 

Fondatrice dell’Ordine delle Concezioniste Missionarie dell’insegnamento, suor Carmen Sallés y Barangueras, meglio conosciuta come Beata Maria del Monte Carmelo, era animata da un’ardente spiritualità mariana. Fine educatrice, nata a Burgos in Spagna nel 1892, riuscì a diffondere il suo messaggio in tutti i continenti. Domenica prossima, insieme ad altri 6 Beati, il Papa la proclamerà Santa. Benedetta Capelli ha intervistato la postulatrice della sua causa suor Maria Asunción Valls Salip: 

R. – Madre Carmen Sallés, cuando…

Madre Carmen Sallés, quando disattese l’impegno matrimoniale che i genitori speravano per lei, entrò come novizia per alcuni mesi nelle Adoratrici. Lì scoprì la realtà delle donne prostitute e delinquenti: si chiese allora come avrebbe potuto confortare queste donne grazie all’intercessione dell’Immacolata Concezione. Nacque in lei un’intuizione che risultò fondamentale: prepararle sin dal principio, come dal principio lo fu Maria Immacolata, per essere nel mondo, nella società, nel lavoro e nella famiglia, realizzare quel sogno di donna che Dio aveva nel preparare Maria. Decise quindi di impegnarsi nel campo dell’educazione. Trovò il suo spazio tra le domenicane dell’Annunziata, ma poi capì – era la seconda metà del XIX secolo – che, da quel momento in poi, la donna doveva andare oltre, doveva avere una formazione più ampia e così, con un gruppo di consorelle, si separò dalle domenicane e fondò una nuova Congregazione: la Congregazione delle Concezioniste Missionarie dell'Insegnamento, il cui carisma era formare la donna alla luce di Maria Immacolata. Questo doveva essere per le donne di tutto il mondo. 

D. – Chi era Maria per Carmen Sallés?

R. – Antes todo Madre. Yo diría Madre y modelo... 
Anzitutto Madre. Io direi Madre e modello. A tutte le bambine, in qualsiasi contesto e in qualsiasi situazione le incontrasse, diceva sempre: “Chiedi a Maria, che è tua Madre”. Ma subito dopo diceva anche che “in tutta la nostra vita dobbiamo guardare a Gesù Cristo, a imitazione di Maria Immacolata. Questo è il cammino per arrivare a Cristo!”.

D. – Qual è l’attualità del suo messaggio?

R. – En este momento, mire, lema de la canonización…

In questo momento, il motto della canonizzazione è: “Avanti, sempre avanti, Dio provvederà”. Quindi, quello che Carmen Sallés ci dice oggi, in questo momento di crisi, è di essere come lei una persona coraggiosa che, anche di fronte alle difficoltà, sa sempre che c’è la Provvidenza di Dio, c’è l’aiuto di Dio, che ci guarda – diceva Madre Carmen – come un padre guarda il suo figlio piccolo. 

D. – Quanto oggi è diffusa la Congregazione delle Concezioniste?

R. – La Congregación hoy en Europa esta en España y en Italia…

In Europa, la Congregazione è presente in Italia e in Spagna. Ma si trova anche in Africa, (in Guinea Equatoriale, nei due Congo – Repubblica Democratica e Repubblica Popolare – in Camerun); in America, dove è sia nel nord che nel sud (Stati Uniti, Messico, Venezuela, Repubblicana Dominicane e Brasile). In Asia è presente in Corea, Giappone, Filippine, India e Indonesia. 

D. – Qual è il miracolo che renderà la Beata Carmen Santa?

R. – Fue realizado dos anos después de la beatificación, en el 2000...
Si compì due anni dopo la sua Beatificazione, nel 2000, in Brasile e fu una bambina, Maria Isabel a riceverlo: aveva tre anni, era stata colpita da ischemia celebrale. Aveva perso completamente forza nelle braccia e nella schiena: non riusciva più a parlare e fu quindi costretta a lasciare la scuola. Tanto nella scuola quanto nella famiglia si iniziò la novena a Madre Carmen. Erano già 11 giorni che la bambina era malata, ormai la malattia era conclamata e i medici sostenevano che anche nella migliore delle ipotesi non c’erano speranze di guarigione e di un recupero totale, forse soltanto parziale. Nel quinto giorno della novena, la bambina risultò completamente guarita, senza riportare alcuna conseguenza. Il giorno precedente alla Canonizzazione compierà 16 anni e testimonierà la sua storia accogliendo i pellegrini il giorno 20.

Tra i Beati che domenica il Papa canonizzerà in Piazza San Pietro c’è anche il 17.enne Pietro Calungsod, catechista filippino, ucciso nel 1672 insieme al superiore della missione dei Gesuiti nelle isole Marianne, san Diego Luis de San Vitores. Una morte violenta dovuta all’accusa di avvelenare i bambini con l’acqua benedetta usata per il battesimo. Benedetta Capelli ha intervistato mons. Ildebrando Leyson, rettore del Santuario dedicato al Beato Calungsod nelle Filippine: 

R. – Il Beato Pietro Calungsod era soltanto un ragazzo di 17 anni quando subì il martirio, il 2 aprile 1672. Era catechista e assistente dei missionari Gesuiti nelle isole Marianne. Lo chiamavano il “catechista virtuoso”. Era un buon cattolico e non soltanto per la sua fede, ma anche per aver portato la sua fede agli altri come missionario. E poi ha dato la sua vita per quella fede e quindi è un esempio per noi cattolici che abbiamo appena iniziato questo Anno della fede e abbiamo appena celebrato i venti anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.

D. – Il sacrificio di questo martire assieme al suo superiore, padre Diego Luis de San Vitores, ha dato frutti nelle Filippine?

R. – Sì, perché invece di perdere la fede, nelle Isole, è cresciuta la fede tra i nativi. Morì accanto al sacerdote superiore: non ha avuto paura di dare la sua vita.

D. – Come è cresciuta la sua fama di santità?

R. – Dopo la Beatificazione del beato Diego Luis San Vitores, abbiamo saputo che c’era un compagno che si chiamava Pietro. Diverse persone hanno avuto favori e grazie ricevute. Allora la devozione è cresciuta, non solo nelle Filippine ma in diverse parti del mondo. 

D. - Sarà il secondo Santo delle Filippine: questo cosa significa per un Paese così cattolico?

R. – Sicuramente, ci sono altri santi filippini ma non ancora dichiarati. Un secondo Santo così giovane rappresenta una chiamata per tutti i filippini, specialmente per i giovani a conoscere la nostra fede e a vivere questa fede.

D. – C’è un episodio particolare della vita di questo giovane ragazzo che l’ha colpita particolarmente?

R. – Tanti filippini stanno cercando lavoro in diverse parti del mondo, mentre lui era andato in missione per lavorare nella vigna del Signore. Noi filippini dobbiamo portare la nostra fede in quelle diverse parti del mondo.

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