martedì 23 ottobre 2012

Divorziati risposati, card. Erdo: L'attuale formulazione è "immatura" rispetto alle aperture del Papa


Sinodo/ Verso 'propositiones' finali, nodo divorziati risposati

L'attuale formulazione è "immatura" rispetto a aperture del Papa

Città del Vaticano, 23 ott. (TMNews) 

Mentre si avvia alla conclusione, con la definizione delle 'propositiones' finali, è dibattito, al sinodo in corso in Vaticano, sul nodo della comunione negata dalla attuale dottrina ai divorziati risposati.
Benedetto XVI ha mostrato sensibilità per il tema sin dall'inizio del pontificato. "Ai divorziati risposati dobbiamo dire che la Chiesa li ama, devono vederlo e sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli", era stato l'appello di Benedetto XVI la sera del due giugno alla Festa delle Famiglie di Milano, quando aveva precisato che essi "non sono fuori della Chiesa, ma anche se non possono ricevere l'assoluzione e l'Eucaristia, vivono pienamente nella Chiesa".
Nel corso dell'attuale sinodo sulla 'nuova evangelizzazione', numerosi vescovi sono intervenuti per fare presente il dolore delle coppie sposate che non possono comunicarsi a causa di un precedente divorzio. Il tema, però, pur presente nell'elenco finale delle 'propositiones' lette stamane in aula in latino - e coperte da segreto pontificio - essa sarebbe confinata a un paragrafo all'interno della complessiva proposta sulla famiglia, con un testo che oltretutto ispirato essenzialmente alla preoccupazione di essere in linea con la dottrina attuale. "Nelle 'propositiones' - ha spiegato in un briefing il cardinale Peter Erdo - c'è qualcosa, ma il testo è ancora immaturo".
Le 'propositiones' elaborate inizialmente dai gruppi linguistici, i 'circuli minores', erano 326, condensate poi in 57 proposte finali, che - solitamente non pubblicate ufficialmente - costituiranno la 'materia prima' alla quale il Papa attingerà quando, a conclusione del sinodo, scriverà una 'esortazione apostolica' sui temi emersi in assemblea. Nelle discussioni che avranno luogo oggi pomeriggio e domani nei 'circuli minores', i padri sinodali potranno colmare eventuali lacune. 
Non è escluso, inoltre, che il Papa - come fece nei sinodi passati - inserisca qualche 'propositio' scritta di suo pugno.
Sul tema dei divorziati risposati gli accenti, al sinodo, sono stati diversi ma il tema è stato uno dei più ricorrenti, assieme a quello di un maggior ruolo dei laici nella vita parrocchiale. Particolarmente netto è stato monsignor Bruno Forte, vescovo di Chieti che ha chiesto "una decisa svolta nel senso della carità pastorale". "Non possiamo trascurare la dolorosa realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male", ha detto da parte sua il vescovo maltese di Gozo Mario Grech. Il tema "non è un tipico problema dell'Europa centrale", ha puntualizzato il presidente dei vescovi tedeschi, monsignor Robert Zollitsch, che già si era schierato a favore dei divorziati all'epoca del viaggio di Benedetto XVI a Berlino. Per il vescovo di Basilea, monsignor Felix Gmur, la Chiesa deve trovare delle soluzioni per trattare i casi dei divorziati risposati che non possono essere ridotti a una realtà peccatrice. "Qui - ha aggiunto - c'è da ripensare la cosa perché ogni caso è unico". "Nessuno è buttato fuori dalla comunità, per una sua irregolarità di situazione familiare", ha detto a 'Radio vaticana' il cardinale Giuseppe Betori, presidente della Commissione per il messaggio conclusivo del sinodo.

© Copyright TMNews

6 commenti:

Andrea ha detto...

Estremamente grave la manovra "a tenaglia": bombardare Roma di richieste pressanti "da ogni dove", e sostenere che anche il Papa, in fondo, la pensa così.

Il disastro nella Chiesa cominciò con il disprezzo rovesciato su S.S. Paolo VI per la "Humanae Vitae" (no alla pillola); si conclude (speriamolo!!) con il tentativo di togliere al Matrimonio lo status di Sacramento

Anonimo ha detto...

L'indissolubilità del Matrimonio non deriva dallo status di Sacramento. Indissolubile è il matrimoio naturale in ogni tempo e in ogni luogo. In questo senso il divorzio "non esiste", esiston le leggi ingiuste che lo simulano.

Ci sono altri tipi di unione "contrattuale" e innaturale, più o meno precaria, che in realtà danno (prevalentemente?) forma alla "famiglia" contemporanea. E qui ci sta la moltitudine dei matrimoni apparenti, che andrebbero meglio sceverati caso per caso. Questo discernimento è la strada per venire incontro alla situazione dei cattolici che attualmente si trovano nella condizione di "divorziati risposati". Non sembra che ce ne possa essere un'altra.

Nostro Signore ha elevato alla dignità di sacramento il Matrimonio tra i battezzati. C'é bisogno di riscoprirlo nella sua essenza, e quindi valorizzarlo.
La disciplina ecclesiastica dovrebbe essere una conseguenza, non è fattrice del matrimonio.

Andrea ha detto...

È verissimo che il matrimonio è indissolubile anche dal punto di vista "naturale", caro Anonimo.

Ma è tragicamente vero che gli ecclesiastici "che temono di restare indietro" entrano nel seguente percorso mentale: le nostre città sono piene di coppie "irregolari", di "gente che si è rifatta una vita" ecc.
Vogliamo continuare a dire a questa massa che, se battezzati, hanno di fronte a sé solo il Matrimonio-Sacramento o lo stato di peccato grave? No, diremo loro che la Chiesa "si è aggiornata".

Ma per aggiornarsi la Chiesa può solo cancellare lo status sacramentale del Matrimonio cattolico (o con un coniuge cattolico), entrando in piena eresia, con fortissimo sapore gnostico (opposizione di anima e corpo), fino alla negazione dell'Incarnazione di Cristo

Anonimo ha detto...

le separazioni sono solo conseguanze. Se non si interviene a monte, curando una solida formazioen cattolica, i problemi restano e aumenteranno.
O la chiesa stringe i ranghi riducendosi di numero, ma poi rifiorirà, o è destinata a perdere sempre più la sua identita per stare al passo...ma i numeri le perderà lo stesso

Andrea ha detto...

Eppure il Matrimonio è quanto di più sensato ci sia. Voglio dire che l'obiettivo non può essere "se i fidanzati saranno buoni cattolici, poi non si separeranno", ma dovrebbe essere "se imparano ad aprire gli occhi, non faranno disastri".

Lo spettacolo offerto da chi cerca per tutta la vita la propria "autorealizzazione" (narcisistica) è più che istruttivo.
In positivo, esistono sposi che si amano davvero - certo, con l'aiuto della Grazia, ma non con quello di un "professionismo" cattolico

Anonimo ha detto...

...manca la vita di Grazia. Ovunque. Con Brutte conseguenze.
Nel clero: vita solo orizzontale, fede socializzante...etc...
Nelle famiglia: scarsi fligli, assenza di vocazioni, separazioni anche per sciocchezze.
La crisi della Chiesa è proprio questa. manca la Fede.