giovedì 25 ottobre 2012

Con il passaggio della sentenza in giudicato si apre a carico di Gabriele la procedura per la destituzione di diritto


Vaticano/ Maggiordomo perderà ogni lavoro in Curia romana

Non può essere riassunto in altro dicastero o ufficio Santa Sede

CIttà del Vaticano, 25 ott. (TMNews) 

Con "il passaggio della sentenza in giudicato", il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, "si apre a suo carico la procedura per la destituzione di diritto, prevista dal Regolamento Generale della Curia Romana". Lo spiega la segreteria di Stato vaticana in una nota.
La "destituzione di diritto" è la sanzione disciplinare più grave nel regolamento, firmata il nel 1999 dal cardinale Angelo Sodano in attuazione della costituzione apostolica 'Pastor bonus' di Giovanni Paolo II. All'articolo 70, infatti, la normativa prevede, in crescendo, le seguenti sanzioni disciplinari: "l'ammonizione orale, l'ammonizione scritta e l'ammenda pecuniaria", "la sospensione dall'ufficio", "l'esonero dall'ufficio", "il licenziamento dall'ufficio", "la destituzione di diritto".
La destituzione di diritto, prevede, all'articolo 79, che "si incorre nella destituzione di diritto per condanna passata in giudicato concernente delitto doloso, commesso anche precedentemente all'assunzione in servizio, pronunciata dalla competente Autorità dello Stato della Città del Vaticano o da quella di altro Stato, che faccia ritenere la permanenza in servizio del dipendente incompatibile con la dignità dell'impiego nella Santa Sede. In questi casi non si richiede accertamento e valutazione dei fatti". Al secondo paragrafo, "la destituzione di diritto va comunicata alla Commissione Disciplinare della Curia Romana per le valutazioni di sua competenza ai sensi dell'art. 29 del Regolamento Pensioni vigente". Al terzo paragrafo, infine, "il destituito di diritto non può essere riassunto in altro Dicastero o Ufficio dipendente dalla Santa Sede".

© Copyright TMNews

Nessun commento: