giovedì 21 giugno 2012

Joseph Ratzinger e la «Gaudium et spes» in un'intervista al cardinale Roberto Tucci. Con lui sarebbe stata anche migliore (O.R.)

Joseph Ratzinger e la «Gaudium et spes» in un'intervista al cardinale Roberto Tucci


Con lui sarebbe stata anche migliore


«La Gaudium et spes fu soprattutto oggetto di critiche, tra queste anche quella del giovane Joseph Ratzinger, per il suo eccesso di ottimismo verso il mondo. Può spiegare il perché?» chiede Filippo Rizzi al cardinale gesuita Roberto Tucci, che diresse «La Civiltà Cattolica» durante gli anni del Vaticano II. 
È l'ultima domanda dell'intervista -- pubblicata su «Avvenire» del 20 giugno -- che il giornalista ha fatto a colui che, tra l'altro, fece parte del comitato ristretto di teologi che si riunì ad Ariccia nel 1965 per elaborare un testo che poi (dopo ulteriori emendamenti) sarebbe stato la base della costituzione Gaudium et spes.
«Quando lessi le critiche di molti teologi tedeschi per questo eccesso di ottimismo -- penso in particolare a Karl Rahner e a Joseph Ratzinger -- ho provato un grande rammarico perché sarebbe stato più giusto che il futuro Papa Benedetto XVI fosse lui al mio posto nel gruppo redazionale della Gaudium et spes. Il suo contributo, io credo, avrebbe reso questo testo, già buono in se stesso ancora migliore», risponde il cardinale.
«Credo -- prosegue il gesuita -- che l'apporto del giovane teologo bavarese, perito del cardinale Frings, avrebbe considerato meglio la teologia della Croce all'interno della Costituzione pastorale. Di qui credo nasca la critica dei teologi tedeschi verso un eccesso di ottimismo senza passare dal ministero della Croce».


(©L'Osservatore Romano 21 giugno 2012)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Già senza passare per il mistero della croce...è proprio quello che ha rovinato e falsato l'immagine del concilio in sé buono.
Noi ne paghiamo le conseguenze...