martedì 13 marzo 2012

Le dimissioni del Papa ed i consigli di Ferrara (Lucio Brunelli)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

LE DIMISSIONI DEL PAPA E I CONSIGLI DI FERRARA

Papa Ratzinger come Celestino V, il papa del gran rifiuto, il papa umile e pio che si spoglia delle insegne e degli abiti del successore di Pietro, abdicando alle sue funzioni. La sola remota ipotesi che Benedetto XVI possa un giorno imitare il gesto del suo veneratissimo predecessore medievale sta catturando in modo comprensibile la fantasia dei mass media. Portandosi appresso tante speculazioni, chiacchiere e teorie inverosimili.
Come quella, esposta da Giuliano Ferrara su IlFoglio, secondo cui il papa tedesco potrebbe (anzi dovrebbe!) dimettersi allo scopo di influenzare più efficacemente la scelta del successore: magari un suo clone teologico, ma più muscolare e meno 'penitenziale' dell'ultimo Ratzinger, secondo i gusti dell'Elefantino...
Chiarimento previo per i non addetti. Un papa può davvero dimettersi? Sì, le leggi della Chiesa lo permettono.
A due condizioni: che la decisione del papa sia assolutamente libera e venga manifestata in modo chiaro. Tutti i papi dell'ultimo secolo si sono posti il dilemma delle dimissioni, temendo di perdere con la vecchiaia soprattutto la lucidità mentale. La natura li ha aiutati: nessuno di loro ha avuto la mente ottenebrata dall'Alzheimer o da un coma prolungato. In Wojtyla poi giocava una personale visione mistica del papato per cui il vicario di Cristo, seppure allo stremo, fisicamente invalido, non poteva e non doveva “scendere dalla croce”.
Ratzinger non sembra avere queste remore mistiche. Il papato è una funzione, importante, ma “non è l'ultima istanza” ha detto il 4 marzo ai fedeli di una parrocchia romana “l'ultima istanza è il Signore”. Il suo pensiero sulle dimissioni lo ha manifestato apertamente nel libro-intervista Luce del Mondo, pubblicato nel novembre 2010: «Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi».
Quindi tutto è stato detto, oltre un anno fa. In modo semplice e chiaro: il papa riterrà suo dovere abdicare se e quando sentirà di non avere più le necessarie energie fisiche, mentali e spirituali. E' già arrivato questo momento? Nella curia romana le chiacchiere dilagano. C'è chi scommetteva sulla data del 16 aprile, compleanno di Ratzinger (85 anni); altri, smentiti dai fatti, rinviano il grande evento all'ottobre 2013, al termine dell'Anno della fede indetto dal papa. Benedetto XVI è l'unico che sa... e non credo confidi i suoi più segreti pensieri ai monsignori del Vaticano.
Probabilmente non ha pianificato ancora alcuna decisione, anche perché le sue attuali condizioni psico-fisiche appaiono discrete per un uomo della sua età.
Nel recente Concistoro ha chiesto preghiere perché possa “continuare a reggere il timone della Chiesa con mite fermezza”.
La stessa determinazione spirituale con cui ha affrontato il caso scabroso dei Legionari di Cristo e la riforma irrinviabile dello Ior; pratiche lasciate inevase dal predecessore polacco, anche per le tante opacità e complicità curiali che Benedetto XVI ha avuto il coraggio di scoperchiare.
Tutto può succedere. Dimissioni o no. L'unico scenario davvero poco realistico è quello di un Ratzinger pensionato che torna, da 'cardinale anziano', a dirigere i giochi del prossimo conclave. Non rientra nelle regole della Chiesa, soprattutto non rientra nello stile di Benedetto XVI. Semmai un giorno compirà il grande gesto, statene certi, egli si renderà invisibile, auto-segregato in un monastero di clausura.

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13 commenti:

mariateresa ha detto...

che aria pulita si respira quando si legge Brunelli.

Raffaella ha detto...

Verissimo :-)))
R.

Anonimo ha detto...

Non credo che il papa voglia passare per un vile,che tale sarebbe se si dimettesse,come Celestino V!

Al gran rifiuto pensino invece certi prelati maneggioni...

laura ha detto...

Queste riflessioni mi mettono tanta tristezza anche se Brunelli ha ragione. Sono sicura che Papa Benedetto non si dimetterà mai

Eugenia ha detto...

Cara Laura, non posso che provare la stessa tua tristezza e credo che sia inevitabile per chi vuole bene a Benedetto XVI e sto parlando di un bene vero fatto di vicinanza, gratitudine e stima; nulla a che vedere con il presunto bene che dicono di volergli quelle persone che come Ferrara caldeggiano nenache tanto velatamente le dimissioni del Pontefice.
L'unica cosa che spero dal profondo del cuore, è che il Signore protegga il nostro Papa dai nemici ma, soprattutto dai falsi amici!

Elio ha detto...

Che tristezza!
E dire che li consideravamo " amici" del Papa...
Il mio è solo un sospetto ma... nel momento in cui il Papa ha abbandonato al suo destino un governo immorale di ruffiani e prosseneti si sono rivoltati contro e scrivono questi commenti acidi .
Per Ferrara,Gnocchi e amici vari è valido quanto J. de Maistre scriveva sull' arroganza di Napoleone :"Chi mangia del Papa ne muore"!
Benedetto XVI è inerme come Pio VII ma ...Dio è la sua forza e sono certo che non lo abbandonerà e lo proteggerà dai suoi nemici e dai falsi amici.

Anonimo ha detto...

Ratzinger non abbandona alla Schettino,se lascia è perchè non ce la fa più mentalmente(e non è il suo caso,basta ascoltarlo dal vivo) e se se ne va,lo farà con stile sobrio,in silenzio e in punta di piedi,senza esibizioni,ma per il momento lo vedo lucidissimo,purtroppo il tempo scorre inesorabile e lo dico col cuore in gola,ma statene certi che Dio non abbandona mai coloro che sceglie.GR2

Eugenia ha detto...

Condivido il tuo post GR2

Anonimo ha detto...

Il problema non è tanto il Papa in sé, ma l'evidente scarsa capacità di governo del segretario di Stato. Tutto questo si traduce in uno antiromanismo e disprezzo per gli italiani in curia che non può che condizionare pesantemente il prossimo conclave. E magari portare ad un Papa decorativo e modiaiolo, alla Obama, come alcuni "ratzingheristi" paventano. Eufemia

gemma ha detto...

Mi chiedo se ci sarà mai un segretario di stato che andrà bene. E finche' diamo retta ai media, arriverà sicuramente il papa decorativo e modaiolo. Una volta il conclave lo decidevano le cordate dei cardinali ( non facciamo le mammolette, ci sono sempre state) , ora partecipano pure le cordate dei media e di poteri esterni alla Chiesa. Lo Spirito Santo pare di capire che nell'ottica dei ratzingeristi non sia proprio pervenuto, ma se si bypassa quello non si capisce quale Ratzinger abbiano visto (o immaginato) finora. Personalmente non mi sento di tifare per nessuno, ci sono stati vescovi di cui avevo una gran stima che talvolta mi hanno deluso

Anonimo ha detto...

Probabilmente è una scelta di Raztinger, che si è dato (o semplicemente rispetta) delle regole sulla concessione di berrette porpora, ma : che un Leonard o un Pezzi o un Chaput o un Vigneron , o...o... non siano sinora nel Sacro Collegio, mentre vi siano curiali a profusione... mette un pò tristezza.

Anonimo ha detto...

Tutti a parlare di cordate. E lo Spirito Santo? E' forse una colombella da impallinare?
Dubito che il successore di Benedetto avrà molto di cui stare allegro.
Alessia

Anonimo ha detto...

Alessia il successore di BXVI,il più tardi possibile,avrà ancor meno di Ratzinger, succeduto a GP2,da stare allegro e,francamente,con tutta la buona volontà,non vedo neanche l'ipotesi di un cardinale papabile all'altezza dello straordinario papa regnante,per tanti motivi,ma soprattutto per l'incrollabile e cristallina fede che gli fa sopportare tutte queste disgrazie.Sarò pessimista,ma 'aquile' in giro non ne vedo,il tanto celebrato Dolan,è un buon cardinale,un 'red neck',si dice in America di quelli che vengono dalle campagne interne,ma per essere papa di spessore ci vuole molto di più;poi mi dà fastidio che tutti parlino come se Ratzinger fosse già esposto coi piedi in avanti in S.Pietro,via uccellacci del malaugurio,e W il papa,sempre con Benedetto,finchè Dio lo vorrà.GR2