venerdì 9 marzo 2012

Il priore generale dei Carmelitani: cresce tra i cristiani la sete della Parola di Dio

Il priore generale dei Carmelitani: cresce tra i cristiani la sete della Parola di Dio

In questo periodo di Quaresima sono tante le iniziative nelle chiese di tutto il mondo che ripropongono la Lectio divina, ovvero la meditazione orante della Parola di Dio. Una pratica risalente agli albori del cristianesimo e caldeggiata in modo particolare da Benedetto XVI. Oggi, alle 18.30, nella Chiesa romana di Santa Maria in Traspontina, retta dai Carmelitani, si svolge il 200.mo incontro di Lectio divina. La meditazione sarà guidata dal priore generale dei Carmelitani, padre Fernando Millán Romeral. Sergio Centofanti gli ha chiesto quale sia il cuore della Lectio divina:

R. - Il cuore è veramente la Parola. Molte volte puntiamo - forse troppo - sulle persone che fanno il commento, sugli autori, mentre la Lectio ci ricorda sempre che il cuore è la Parola di Dio: Dio che parla e il credente che ascolta. Perciò la Lectio non è una questione “accademica”, non è una questione di riti, è soprattutto un atteggiamento spirituale. Perché la Lectio possa funzionare è molto importante un atteggiamento di silenzio, di ascolto, di meditazione.

D. - San Giacomo ci dice “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi”. Come far fruttare questo ascolto?

R. - Anche questo aspetto è molto importante, perché la Parola viene ascoltata, viene meditata, c’è questa celebre “ruminatio”, vale a dire, lasciamo che la Parola entri veramente in noi e possa veramente fruttificare. Però la Parola ci fa missionari dello stile di vita del Vangelo. Dunque l’ultimo traguardo della Parola è assecondare la vita stessa, cambiare la nostra realtà e cambiare la realtà che ci circonda.

D. - Ma oggi, c’è sete della Parola di Dio tra i cristiani?

R. - Io penso che ci sia una sete veramente grandissima. Penso che molti cattolici abbiano riscoperto la centralità della Parola. Fa impressione vedere come tanti credenti, tanti fedeli, quando partecipano a questa Lectio divina, riscoprono l’importanza, la vivacità della Parola, nella loro vita di fede. È un mondo nuovo che si apre, che dovremmo già conoscere. Però a volte è una scoperta, è una vera novità.

D. - Come evitare il rischio di un approccio individualistico alla Sacra Scrittura?

R. - Questo è sempre stato un pericolo, un rischio. E appunto questa pratica della Lectio divina, combina queste due possibilità: l’ascolto comunitario - nel senso che non ascoltiamo la Parola da soli - e la riflessione personale, cioè dobbiamo far sì che la Parola possa entrare nel nostro cuore, nel cuore di ognuno. Dunque questi due poli, questi due elementi, l’aspetto comunitario e l’aspetto personale, ci arricchiscono, e fanno in modo che la Parola possa fruttificare. Dunque una lettura individualista, una lettura meramente a livello di studio, necessaria in parte, ma non completa, se non letta all’interno della comunità e della Chiesa.

D. - Benedetto XVI in questi anni di Pontificato, più volte ha invitato alla pratica della Lectio divina...

R. - Addirittura nella Verbum Domini, il Papa ha confermato l’indulgenza plenaria a coloro che partecipano alla Lectio. Dunque è un Papa veramente innamorato della Parola, della centralità e dell’importanza della Parola nella vita cristiana.

D. - Duecento incontri di Lectio divina in Santa Maria in Traspontina: qual è la sua esperienza?

R. - Se penso ai duecento incontri, il primo sentimento che provo è quello di ringraziamento verso tutti coloro che hanno partecipato, verso tutti coloro che fanno il loro possibile per prendere parte a questa esperienza, e soprattutto, provo un po’ di sano orgoglio. Sono molto fiero che questi Carmelitani e tutti i collaboratori, dall’autunno del 1996 fino ad oggi, in maniera continuativa senza interruzione, hanno preparato questi incontri ed hanno avvicinato tante persone alla Parola di Dio. Noi Carmelitani siamo nati nella Terra Santa, sul Monte Carmelo e siamo fortemente legati alla figura di Elia. Abbiamo un nocciolo spirituale, carismatico, legato alla Parola. Penso che quello che facciamo sia un servizio umile, ma la nostra Lectio Divina qui a Roma è sicuramente un servizio ottimo alla Chiesa di Dio.

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