domenica 25 marzo 2012

Il Papa nel Messico travagliato, folla in delirio (Gasparroni)

Il Papa nel Messico travagliato, folla in delirio

Nel Paese con più violenza criminale al mondo la visita del Pontefice è un momento di grande speranza

Fausto Gasparroni

LEON (MESSICO)
Vuole proprio mostrarsi come un "Mexico siempre fidel" alla figura del Papa. L'accoglienza entusiastica che ieri il Paese latino-americano ha riservato a Benedetto XVI non ha fatto rimpiangere le cinque storiche visite di papa Wojtyla.
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha parlato di 600-700 mila persone tra l'aeroporto di Leon, i 34 chilometri di strada fino alla città - incorniciati interamente da due ali di folla con persone arrampicate anche sui tetti, sulle mura di recinzione, sui cartelloni pubblicitari per salutare il passaggio di "Benedicto" -, fino al Colegio Miraflores dove Ratzinger alloggia in questi suoi giorni messicani prima di raggiungere Cuba a cui manda a dire di «abbandonare il marxismo».
E l'atteggiamento festoso della folla, che il Pontefice non aveva trovato, ad esempio, nel suo precedente viaggio in America Latina (Brasile 2007), mostra quanto il popolo messicano riponga speranze nell'arrivo del Pontefice, di fronte alle tante piaghe che affliggono il Paese: dagli stringenti problemi economici e dalla povertà ancora diffusa, nonostante lo sviluppo, all'imperversare dei cartelli della droga, che fanno del Messico il Paese con più violenza criminale al mondo, con 50 mila morti seminati dalle guerre dei "narcos" negli ultimi cinque anni. E a tale proposito, parlando ai giornalisti durante il lungo volo dall'Italia, Ratzinger ha lanciato una precisa sollecitazione alla Chiesa locale a «smascherare il male» commesso anche da tanti che si professano cattolici, a «educare le coscienze» perché non ci sia «schizofrenia» tra etica privata e comportamenti pubblici.
Il Papa, al suo arrivo nel Paese, dicendo di giungere come «pellegrino della fede, della speranza e della carità», ha annunciato di voler pregare «particolarmente per quanti soffrono a causa di antiche e nuove rivalità, risentimenti e forme di violenza». In un Messico in cui è forte l'emigrazione in particolare verso gli Stati Uniti, ha detto di volersi rivolgere anche ai «tanti messicani che vivono fuori della propria patria natia, ma che mai dimenticano e desiderano vederla crescere nella concordia e in un autentico sviluppo integrale». Dei problemi del Paese, Ratzinger ha già brevemente parlato col presidente federale Felipe Calderon in un primo colloquio all'aeroporto di Leon. L'incontro ufficiale sarà invece oggi (all'una in Italia) alla Casa del Conde Rul di Guanajuato, capitale dello stato omonimo.
Il faccia a faccia con Calderon si svolge anche in vista delle prossime presidenziali e mentre in Messico è in discussione una controversa legge sulla libertà religiosa, aspetto problematico tra i tanti per la Chiesa locale (afflitta anche da una costante perdita di fedeli in favore delle sette «pentecostali»). Ratzinger non ha mancato di rimarcare subito che «nessun potere ha il diritto di dimenticare o disprezzare» la «dignità di ogni persona umana», che «si manifesta in modo eminente nel diritto fondamentale alla libertà religiosa, nel suo genuino significato e nella sua piena integrità».
Intanto, aggrappata alla visita del Papa a Cuba c'è anche la speranza dei familiari di tre detenuti italiani nelle carceri dell'isola. Accusati della morte di una dodicenne, deceduta dopo aver partecipato nel maggio del 2010 a un festino a base di sesso e droga nella città di Bayamo, Angelo Malavasi (45 anni, originario di Mirandola, nel modenese), Simone Pini (43, fiorentino) e Luigi Sartorio (44, vicentino) sono stati condannati nel novembre scorso a 25 anni di carcere i primi due per omicidio, e a venti anni il terzo per corruzione di minore, ma si proclamano innocenti. Finora, i tentativi di portare davanti alla corte cubana prove della loro estraneità ai fatti non hanno convinto i giudici ma la visita del Papa, già salutata da un provvedimento di amnistia per 2900 prigionieri potrebbe aprire un nuovo scenario.

© Copyright Gazzetta del sud, 25 marzo 2012

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