domenica 25 marzo 2012

Il Messico celebra Benedetto XVI. Purtroppo Maciel è argomento tabù per la chiesa messicana (Guénois). Un "consiglio" a padre Lombardi (R.)

Clicca qui per leggere la notizia. Qui una traduzione sommaria.
C'e' tempo fino alla partenza del Papa per Cuba per decidere di incontrare le vittime del criminale Maciel nonostante i mal di pancia dell'episcopato di cui francamente mi importa meno di zero.
Gradirei che Padre Lombardi, oltre a difendere Giovanni Paolo II, ricordasse ai giornalisti che e' stato Benedetto XVI a condannare Maciel e che sempre Papa Ratzinger ha ordinato il commmissariamento dei Legionari di Cristo. Mi perdoni, padre Lombardi, ma certe distinzioni vanno fatte anche se il Vaticano preferirebbe sorvolare.
Ovviamente il mio appunto sui giornalisti, che fanno finta di non sapere, non e' riferito a Guénois ma ad alcuni suoi colleghi.

5 commenti:

veritas ha detto...

ma smettiamola di proporre scuse improponibili.
la verità è che nessuno né in messico né in vaticano voleva questo incontro perché un giorno qualcuno avrebbe potuto accostare la notizia di questa udienza a un'altra udienza nella quale maciel venne abbracciato e baciato.
poche storie.
si vuole solo proteggere un papa buttando nell'arena un altro.

Anonimo ha detto...

Raffaella,
mi sa tanto che Maciel e' argomento tabu' piu' per la Citta' del Vaticano (di allora e di oggi) che per la chiesa messicana.

Raffaella ha detto...

E' un tabu' per tutti purtroppo.
E poi ci sono cosi' tante contraddizioni nelle affermazioni che abbiamo letto e sentito in questi giorni che ci sarebbe da ridere se non fosse una tragedia.
R.

Anonimo ha detto...

Guénois ha avuto parole non troppo tenere nei confronti di Magister in un articolo in francese,quindi....in Vaticano ci si nasconde dietro l'immensa icona idolatrata del papa precedente,a nessuno passa neanche per l'anticamera del cervello di sminuire il totem protettore,meglio mandare nell'arena dei leoni Ratzinger,possibilmente inerme e disarmato,tanto paga sempre lui.Tutto ciò mi da il voltastomaco,ma l'affetto spontaneo e sincero della gente 'piccola' basta per capire che lo amano e pure tanto a giudicare dalle accoglienze trionfali ovunque vada,anche senza apparato scenico,per questo stanno a rosicà.W Ratzinger,sempre.GR2

gemma ha detto...

il racconto su Maciel è sempre che non si sapeva...sicuramente in buona fede la Chiesa si fidava di uno che dietro i buoni propositi la pugnalava alle spalle, o non credeva le accuse fossero vere, sempre per quel dispiegamento di forze anti massoneria e anti teologia della liberazione che la chiesa sudamericana credeva di dover mettere in campo a difesa della sua sopravvivenza. Però non si può dire che proprio non sapeva, visto che leggiamo che già Pio XII aveva qualche sospetto tanto da avviare indagini.
Credo che molto negli ultimi tempi venisse fatto nelle sacre stanze, di pari passo con le accuse che divenivano sempre più pubbliche, sia da parte del partito del nascondimento che da parte dei procedimenti di indagine, forse si volevano evitare ulteriori motivi di dolore per un Papa già sofferente per essere messo di fronte ad una dura realtà di cui era stato lui stesso vittima, ma la verita' resterà negli archivi, come sempre. Ma i tempi in cui trapelava solo ciò che la carta stampata scriveva o i telegiornali raccontavano sono finiti, la piazza via web è diventata di fatto mondiale e in tempo reale. Questo richiede nuovi metodi di comunicazione e l'abbandono del dico non dico, e per adeguarsi ai nuovi metodi di comunicazione non basta essere su twitter o facebook, è necessario essere credibili nelle risposte, pronti e realisti. Meglio perdere la faccia per un giorno che per i secoli a venire. Si fa sempre più fatica ad accettare discorsi di verità sull'uomo, sulla vita, quando altre verità non ci vengono mai svelate del tutto. L'umiltà nel confessare i peccati non dovrebbe essere cosa che riguarda sempre e solo noi piccoli ma nemmeno la Chiesa intera quando a sbagliare sono solo alcuni dei suoi protagonisti. Qualcuno ha sbagliato, ci metta la faccia accanto a quella del Papa, la sola che campeggia nei processi mediatici. Noi almeno a vederci solo la sua faccia in questi processi non si rassegniamo