venerdì 9 marzo 2012

Gli Usa inseriscono il Vaticano nella lista dei Paesi a rischio riciclaggio (solo ora?). Card. Lajolo: Viganò si mise su una pista sbagliata

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

ANSA/ VATICANO:REPORT USA,SOTTO LA LENTE PER RISCHIO RICICLAGGIO
CARD. LAJOLO, VATILEAKS? VIGANO' SEGUI' UNA FALSA PISTA


(ANSA) - ROMA, 8 MAR -

Il Vaticano entra per la prima volta nella lista dei Paesi potenzialmente esposti al rischio riciclaggio stilata annualmente dal Dipartimento di Stato americano.
Il documento, denominato ''International Narcotics Control Strategy Report'', e' diviso in due parti: la prima sul traffico di droga, uno dei reati che maggiormente alimenta la circolazione di denaro sporco da ripulire; la seconda sul riciclaggio e i crimini finanziari. Ed e' in questa seconda parte, a pagina 31 del report 2012 - dove vengono segnalati i cambiamenti rispetto all'anno precedente - che la Santa Sede viene indicata come new entry tra gli Stati censiti nella categoria ''jurisdiction of concern'', giurisdizione con livello di ''preoccupazione''. Il Vaticano e' l'unico nuovo ingresso.
Questa classificazione rappresenta un grado intermedio di rischio. Prima c'e' il ''jurisdiction of primary concern'' che include le situazioni piu' serie per i grossi flussi di denaro riconducibili al narcotraffico o ad altri crimini; e qui compaiono 66 Stati, tra cui Afghanistan, Brasile, Cina, Russia, Colombia, Iraq, Francia, Isole Cayman, gli stessi Stati Uniti e l'Italia. Piu' in basso ci sono paesi ''monitorati''.
Nel mezzo quelli ''preoccupanti'', tra cui Albania, Egitto, Portogallo, Yemen, Marocco e anche il Vaticano. Paesi, come spiega il report, in cui circolano ingenti somme, in cui c'e' una giurisdizione vulnerabile sul piano dell'antiriciclaggio e lacunosa nell'individuare operazioni off shore o paesi che piu' semplicemente si sono dotati di strumenti normativi per far fronte a specifici problemi. La S.Sede si trova, in fondo, proprio in questa situazione. A fine 2010 si e' data una legge antiriciclaggio, modificata il 25 gennaio di quest'anno con l'introduzione di poteri di ispezione all'Aif, la nuova Authorita' di controllo. Ma da diversi mesi e' sotto la lente del Moneyval, l'organismo del Consiglio d'Europa che valuta le procedure antiriciclaggio. E anche dall'esito di queste ispezioni dipendera' l'ingresso o meno del Vaticano nella white list dei paesi virtuosi.
Un processo, quest'ultimo, a cui non ha certo giovato - per lo meno sotto il profilo dell'immagine - la pioggia di documenti usciti dalle mura vaticane e arrivati nella redazione di alcuni giornali. Molti dei quali avevano a che fare proprio con l'Aif e lo Ior. Una vicenda non ancora chiara, partita con le lettere che mons. Vigano', ex segretario generale del Governatorato poi trasferito come nunzio a Washington, ha scritto al papa e al segretario di Stato, card. Bertone denunciando episodi di corruzione. Quello che era il suo diretto superiore, ossia il card. Lajolo, gia' presidente del Governatorato, ha dato la sua versione dei fatti, intervistato dal blog del TGcom 24 ''Stanze Vaticane'', dicendo, in sintesi, che Vigano', ''ferito'' e messo in cattiva luce'' da alcune notizie di stampa, ''nel cercare i responsabili, parti' da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata''. Un abbaglio, insomma. Agevolato, forse dal fatto che ''qualche impiegato di Curia, frustrato nelle sue ambizioni, abbia creduto di potersi compensare col produrre segretamente un'azione di disturbo, e abbia trovato qualche sua conoscenza nel mondo dei media, che ne ha subito volentieri approfittato''.

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Certo! Sorprende che solo ora gli Usa si occupino solo ora dello Ior...
Sorprende? Mah...forse non ci sono piu' "obiettivi comuni".
Quanto alla fuga di documenti, stiamo ancora aspettando la cacciata spettacolare delle talpe ma soprattutto dei mandanti.

R.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In Vaticano non hanno ancora capito che la casa bianca gliela vuole far pagare per l´opposizione che la Chiesa pone alle politiche del messia Obama.
Strano che il Vaticano venga messo nella lista proprio ora, dopo tutti gli sforzi alla pari di stati come Nord Corea...
Le forze nemiche alla Chiesa vogliono screditare moralmente la Chiesa e il Papa che la guida: chi è moralmente screditato non può chiaramente fare la predica agli altri!

Anonimo ha detto...

comunque è strano che in questa lista non appaiano paesi poco democratici e trasparenti, che però hanno petrolio e sono alleati...

Raffaella ha detto...

Gia'...stranissimo!
R.

Anonimo ha detto...

Guénois ha detto che ce lo possiamo scordare un papa italiano e penso che Viganò aiuterà per la discesa. Eufemia

Anonimo ha detto...

Hanno cercato di fargliela pagare con il problema degli abusi, e adesso questa arma si e' spuntata - sia per l'azione di Benedetto XVI, sia per le malefatte dello Snap - che dovrebbe essere denunciato per abusi legali e ideologici.

Per forza di cose devono cambiare l'obiettivo e i cannoni. La cosa non sorprende.
Ragione di piu' per pregare per il Papa e tutti i fedeli. Reggere questi urti non sara' facile.

gemma ha detto...

O forse l'alleanza col Vaticano non serve piu per buttar giù il muro di Berlino. Lo IOR ha conosciuto tempi molto meno chiari, ma c'erano evidentemente motivi per passarci sopra, o per servirsene

Anonimo ha detto...

Da che pulpito, però, vengono a fare le pulci al Vaticano.
Penso che un futurissimo Papa non italiano sia la cosa migliore che ci possa capitare, a Spirito Santo piacendo. Sia detto con il massimo rispetto per almeno un paio di degnissimi porporati italiani.
Alessia