Clicca qui per leggere la traduzione della prima parte di questo studio sull'Ufficio Divino a cura dei Benedettini di Buckfast. Esso risale al 1924 ed è più che interessante.
Nei prossimi giorni sara' pubblicata una ulteriore traduzione. Ringraziamo di cuore la Diocesi Porto - Santa Rufina per il grande impegno.
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2 commenti:
"I laici associati alla preghiera pubblica della Chiesa. A celebrare l’Ufficio divino sono abili tutti i fedeli, resi tali dal Battesimo e dalla Confermazione. L’Ordine sacro non è più la condizione imprescindibile per tale compito, anche se esso conferisce un titolo di maggior responsabilità e riceve un mandato giuridico specifico. Non si tratta allora di una preghiera assolta esclusivamente dal clero (breviario), ma affidata a tutto il popolo cristiano, come popolo sacerdotale, guidato dai suoi Ministri. Ecco allora la convenienza che l’Ufficio divino sia affidato alle comunità religiose e anche alle assemblee liturgiche parrocchiali.
Quando poi a celebrare debitamente quel mirabile canto di lode sono i sacerdoti o altri a ciò deputati dalla Chiesa, o anche i fedeli che pregano insieme col Sacerdote nella forma approvata, allora è veramente la voce della stessa Sposa che parla allo Sposo, anzi è anche la preghiera che Cristo unito al suo Corpo eleva al Padre (Sacrosantum Concilium n. 84).
Si raccomanda che anche i laici recitino l’Ufficio divino, o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, o anche da soli (SC 100).
In Principi e norme per la Liturgia delle Ore il ruolo dei laici è chiaramente ribadito:
n. 22: Se dunque i fedeli vengono convocati per la Liturgia delle Ore e si radunano insieme, unendo i loro cuori e le loro voci, manifestano la Chiesa che celebra il mistero di Cristo.
n. 27: Anche i laici riuniti in convegno sono invitati ad assolvere la missione della Chiesa, celebrando qualche parte della Liturgia delle Ore […]. È cosa lodevole che la famiglia, santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere celebri anche, secondo l’opportunità, qualche parte della Liturgia delle Ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa;
n. 32: Si raccomanda a tutte le altre comunità religiose e ai loro singoli membri di celebrare, secondo le circostanze in cui si trovano, alcune parti della Liturgia delle Ore: essa è preghiera della Chiesa e fa di tutti, dovunque dispersi, un cuore solo e un’anima sola. La stessa esortazione è rivolta anche ai laici". (da LA LITURGIA ROMANA NELLA SUA CONTINUITA' di don Enrico Finotti)
bella iniziativa... sia del sito che dal blog!
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