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Lo segnaliamo "a futura memoria".
Per quanto riguarda le solite considerazioni, non e' il Papa, ma lo Stato, che deve sancire l'obbligo di denuncia. Benedetto XVI ha fatto e detto tutto cio' che era umanamente possibile fare e dire. Sono le vittime che devono, senza paura, denunciare i pedofili sicuri del conforto e dell'ascolto della Chiesa.
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4 commenti:
Non riesco proprio a capire l'ottusita' di certi giornalisti: si lamentano che B16 non impone di denunciare. Ma questi giornalisti le conoscono le differenze tra i codici penali dei vari stati, e che quanto e' possibile, per esempio, in Francia, non e' possibile in Italia?
Non si puo' mettere una norma canonica, valida per tutti in ogni luogo, se va a contrastare apertamente con i codici di alcune nazioni.
B16 si e' dovuto fermare allo step precedente: dove e' possibile (es. francia) si faccia, dove non e' possibile si inviti a fare. Ma non puo' obbligare, per non creare un casus belli giuridico di ingerenza.
Esattissimo!
L'obbligo di denuncia vige in Francia e negli Usa perche', in quei Paesi, i vescovi sono equiparati ai pubblici ufficiali.
Se si vuole imporre tale obbligo ai vescovi italiani, si cambi il codice penale ma non si pretenda che il Papa intervenga su questioni che non riguardano il diritto canonico.
Reclamare l'ingerenza solo quando fa comodo non e' molto coerente...
R.
è solo una scusa per dire qualcosa che non chiuda la questione, per avere comunque un rilievo da fare. Che importa se è fuori luogo o ignorante?
E' importante solo quello che sembra, non quello che è.
Il filone pedofilia usato politicamente e strumentalmente è un'occasione troppo ghiotta.
Spesso nei paesi meridionali e retrogradi come il nostro, i preti preferiscono andare di nascosto in crociera, avere un'amica o fare la cresta sull'Ici. Così anche i vescovi si adeguano. Mentre Marx è circondato da pedofili veri e presunti come Mixa. Eufemia
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