venerdì 16 novembre 2012

Comunità cattoliche sempre più digitalizzate. Uno studio del Center for Applied Research in the Apostolate (O.R.)

Uno studio del Center for Applied Research in the Apostolate

Comunità cattoliche sempre più digitalizzate


Washington, 15. Comunità cattoliche sempre più digitalizzate: è questa l'immagine che scaturisce da una ricerca condotta negli Stati Uniti sul rapporto tra i cattolici e i moderni sistemi di comunicazione. Si tratta di uno studio condotto dal Center for Applied Research in the Apostolate, un istituto basato presso la Georgetown University, i cui contenuti sono stati presentati in occasione della plenaria dei vescovi a Baltimora.

I risultati della ricerca, basati su un sondaggio condotto la scorsa estate su un campione di oltre un migliaio di fedeli, che ha incluso sia adulti ultratrentennni che i giovani, hanno posto in rilievo l'oramai sempre più diffusa pratica del ricorso a internet per cercare e scambiare informazioni e per sviluppare la rete dei contatti all'interno delle parrocchie e della società in generale.
Blog, Twitter, Facebook, gli strumenti più innovativi della comunicazione, che da qualche anno hanno fatto irruzione nella vita quotidiana modificando anche gli stili del linguaggio, trovano dunque sempre più spazio di utilizzo, soprattutto tra le nuove generazioni: ben l'80 per cento di coloro che hanno un'età inferiore ai trent'anni hanno infatti dichiarato la loro assidua partecipazione ai cosiddetti “social media” per testimoniare o per approfondire la propria fede. Secondo la ricerca, il fenomeno Facebook è tra quelli maggiormente rappresentativi del significativo cambiamento culturale. Il 37 per cento dei cattolici, nati prima del 1943, possiedono un proprio profilo digitale sulla rete; ma se si passa a considerare la platea di coloro che sono nati dal 1982 in poi, la percentuale sale fino all'82 per cento.
Inoltre, il 24 per cento dei fedeli ricorre anche all'utilizzo di Twitter; mentre il 15 e il 13 per cento si avvalgono, rispettivamente, di altri due strumenti molto in voga nel Paese, come LinkedIn e Instagram. Peraltro, si osserva anche che la crescente offerta sul mercato di vari dispositivi mobili, come per esempio gli smartphone o i tablet, sta contribuendo in maniera determinante ad aumentare in maniera esponenziale le possibilità di interagire nella società.
A tale riguardo si sottolinea, pertanto, l'importanza delle nuove tecnologie di comunicazione e gli effetti che esse possono avere nell'ambito dell'evangelizzazione, In un messaggio inviato ai presuli statunitensi riuniti a Baltimora, l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha ricordato come l'impegno alla testimonianza di fede da parte dei laici sia diventato un tema centrale. «Le voci dei molti cattolici presenti nei blog, nei social network e in altri forum digitali -- afferma monsignor Celli -- consente di raggiungere persone che non avrebbero altre opportunità di incontrare il messaggio di Gesù».
La ricerca pubblicata dal Cara, ha spiegato il vescovo di Salt Lake City, John Charles Wester, presidente del Committee on Communications della United States Conference of Catholic Bishops, «suggerisce le molte opportunità per la Chiesa di interagire con coloro che vivono “nel continente digitale”». A questa società digitale, ha aggiunto il presule, «siamo in grado di avvicinarsi come missionari, per coinvolgere soprattutto i giovani in un dialogo morale sui valori».
Per quanto concerne la frequenza dell'utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione, una percentuale del 47 per cento ha espresso un abitudine quasi giornaliera; mentre il 45 per cento ne fa uso soltanto una volta o più a settimana. Anche You Tube, che consente di condividere filmati, appare tra gli spazi maggiormente frequentati: il 68 per cento degli adulti visita infatti regolarmente il sito, cui si aggiunge una percentuale di ben l'84 per cento tra i più giovani.
In generale, la presenza della Chiesa nell'ambito della rete è giudicata in maniera positiva. Il 24 per cento degli intervistati ritengono che la comunità cattolica sia molto o in qualche modo abbastanza visibile. I siti internet cattolici maggiormente consultati sono quelli delle parrocchie. Il nove per cento dei fedeli intervistati ha dichiarato di navigare in rete per tenersi in contatto con la comunità parrocchiale, almeno una volta al mese. Dalla ricerca è emerso che i cattolici appaiono sempre più concentrare la propria attenzione su questi strumenti per ottenere informazioni, in generale, sulle attività della Chiesa cattolica. Soltanto una modesta quota dei fedeli adulti, infatti, si avvalgono di giornali o riviste cartacee per tenersi aggiornati.

(©L'Osservatore Romano 16 novembre 2012)

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