mercoledì 1 agosto 2012

Verso un unico obiettivo. Congresso in Polonia sulla nuova evangelizzazione (O.R.)


Congresso in Polonia sulla nuova evangelizzazione


Verso un unico obiettivo


Poznań, 31. «La nuova evangelizzazione ha come suo compito specifico quello di ravvivare in coloro che già sono cristiani e battezzati la consapevolezza di essere degli evangelizzatori», ha affermato l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nel corso di un'intervista concessa in occasione dell'apertura del primo congresso nazionale sulla nuova evangelizzazione in Polonia che si è tenuta, sabato 28, a Kostrzyn, nel distretto di Poznań. All'incontro hanno partecipano oltre millecinquecento religiosi e laici provenienti da quasi tutte le diocesi del Paese.
Nel corso dell'intervista, condotta da padre Stanisław Tasiemski per Radio Vaticana, il presule ha sottolineato che bisogna partire da questa nuova consapevolezza evangelizzatrice per «raggiungere anche le persone che si dicono cristiane ma sono diventate indifferenti, o le persone che non partecipano più alla vita della comunità cristiana, o alle persone che non hanno ancora conosciuto Gesù Cristo». Per il presule «in questo momento di profonda crisi nella cultura e nella società, i cristiani potrebbero facilmente trovare maggiore sicurezza all'interno delle loro chiese, delle loro comunità. Ma questo -- ha aggiunto -- significherebbe vanificare l'evento della Pentecoste. La Pentecoste obbliga i cristiani a essere presenti nel mondo, e quindi a essere presenti là dove vive l'uomo, per poter portare a ogni uomo il Vangelo. Quindi non è pensabile che la Chiesa possa vivere in maniera privata e privatistica la dimensione dell'annuncio: l'annuncio è universale, va portato a tutti e questo richiede una presenza significativa nella società. Senza la presenza dei cattolici, certamente la società sarebbe più povera e più triste, perché mancherebbe della ricchezza del Vangelo e della nostra speranza».
Alla domanda dell'intervistatore se la Chiesa dovrà cambiare il linguaggio dell'annuncio, il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha risposto sottolineando che «già il beato Giovanni Paolo II diceva che la nuova evangelizzazione richiede anche un nuovo linguaggio, un nuovo metodo e anche un rinnovato entusiasmo. Certo, noi dobbiamo essere capaci di parlare il linguaggio dei nostri contemporanei, ma non possiamo dimenticare che il contenuto del nostro annuncio è sempre lo stesso: ieri, oggi e sempre. E non cambia. Ciò che è cambiato è la società, ciò che è cambiato è il modo di concepire la vita. Allora, noi dobbiamo essere capaci di entrare nella cultura secolarizzata, far comprendere anche i limiti di una cultura secolarizzata. Vivere nel mondo come se Dio non esistesse, non solo non ha portato una ricchezza nella cultura, ma ha impoverito l'uomo perché l'uomo, oggi, è profondamente in crisi».
La successiva questione posta da padre Stanisław Tasiemski ha riguardato le prospettive presenti e future e i frutti che è possibile aspettarsi dall'impegno della Chiesa nella missione per la nuova evangelizzazione. Su questo tema l'arcivescovo Fisichella ha sottolineato che «noi oggi abbiamo tante e diverse esperienze di nuova evangelizzazione. Ecco: io mi aspetto che uno dei primi frutti sia quello di capire l'esigenza dell'unità nell'opera di evangelizzazione, nel rispetto della complementarietà. Cioè, dobbiamo ritrovare una profonda unità nella coscienza, nella consapevolezza dell'urgenza della nuova evangelizzazione, ma dobbiamo essere capaci di riconoscere che le varie esperienze, tutte molto importanti, sono come affluenti che devono andare tutti verso lo stesso fiume».
All'incontro di sabato 28 a Kostrzyn hanno anche partecipato il cardinale Kazimierz Nycz, arcivescovo di Warszawa, e monsignor Józef Michalik, arcivescovo di Przemyśl e presidente della Conferenza episcopale polacca. Il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Kraków, ha annunciato il prossimo pellegrinaggio di oltre diecimila fedeli al santuario della Madonna a Częstochowa.


(©L'Osservatore Romano 1° agosto 2012)

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