sabato 11 agosto 2012
Santa Sede e vescovi statunitensi profondamente orgogliosi del contributo delle religiose negli Usa
Santa Sede e vescovi statunitensi profondamente orgogliosi del contributo delle religiose negli Usa
“La Santa Sede e i vescovi degli Stati Uniti sono profondamente orgogliosi dello storico e costante contributo delle religiose” americane attraverso il loro impegno sociale, pastorale e spirituale, l'assistenza sanitaria e l'educazione cattolica, e “in molti altri settori dove raggiungono quanti sono ai margini della società”: è quanto ha affermato l’arcivescovo di Seattle J. Peter Sartain, a conclusione dell’Assemblea annuale della Conferenza delle superiore religiose del Paese, la Leadership Conference of Women Religious (Lcrw), svoltasi a Saint Louis.
Mons. Sartain, incaricato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per il dialogo con la Lcwr, ha sottolineato che la Conferenza delle superiore religiose “porta doni unici ai suoi membri e alla Chiesa in generale. Questa unicità include la sensibilità verso la sofferenza” e la povertà sia in America Latina che nelle città americane, sia di fronte alla vita di un bambino non ancora nato che per le vittime della tratta di esseri umani.
“Le religiose – prosegue l’arcivescovo di Seattle - hanno dato un contributo duraturo al benessere del nostro Paese e continuano a farlo oggi. Per questo meritano il nostro rispetto, il nostro sostegno, i nostri ringraziamenti e le nostre preghiere”. Il presule assicura il suo impegno a lavorare “insieme con i membri della Lcwr” per affrontare le questioni sollevate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede “in un clima di preghiera e di dialogo rispettoso”. Occorre lavorare “per chiarire qualsiasi malinteso” – ribadisce – “ed io rimango veramente fiducioso che lavoreremo insieme senza compromettere l'insegnamento della Chiesa o il ruolo importante della Lcwr. Non vedo l'ora – conclude - di continuare le nostre discussioni per collaborare nel promuovere la vita consacrata negli Stati Uniti”.
Durante l’Assemblea annuale della Conferenza delle superiore religiose degli Stati Uniti – riferisce un comunicato della Lcwr – tra i molti temi di carattere sociale discussi nel corso dei lavori - oltre alla valutazione del rapporto elaborato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede - sono state affrontate con particolare attenzione anche questioni relative ai flussi migratori (regolari e irregolari) verso gli Usa, la presenza di lavoratori stranieri e la questione dei ricongiungimenti familiari. L’Assemblea ha ribadito l’importanza di proseguire sulla strada di un dialogo franco e costruttivo con i rappresentanti incaricati della Congregazione per la Dottrina della Fede su delicate questioni di tipo etico e morale. Pertanto, si legge nel comunicato finale dell’Assemblea, la Lcwr avvierà al più presto un colloquio con l’arcivescovo J. Peter Sartain, incaricato dal dicastero vaticano. L’Assemblea ha, inoltre, sottolineato l’importanza dei valori emersi dal Concilio Vaticano II in materia di teologia, ecclesiologia e forme di vita consacrata. Nel suo intervento conclusivo, suor Pat Farrell, Osf, ha suggerito 6 strumenti per affrontare le sfide che il mondo attuale presenta. Tra questi strumenti vengono indicati: la contemplazione, la capacità di avere una voce profetica, la solidarietà con gli emarginati, la comunità, la non violenza e la capacità di vivere una gioiosa speranza. L’Assemblea ha, infine, rivolto un appello al Congresso statunitense affinché passi il Dream Act e una riforma globale dell’immigrazione che abbia presente in maniera prioritaria il problema dei ricongiungimenti familiari e il percorso verso l’acquisizione di una piena cittadinanza. I partecipanti hanno evocato in quest’ambito anche la piaga del traffico di esseri umani e la necessità di debellarla.
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