All’Angelus Benedetto XVI chiede preghiere per il prossimo viaggio e ringrazia degli auguri per il suo onomastico
Verso Messico e Cuba
Appello perché sia garantito a tutti l’accesso all’acqua e si trovi soluzione ai problemi del lavoro
Il Papa ha chiesto ai fedeli di accompagnarlo spiritualmente in Messico e a Cuba, dove si recherà dal 23 al 29 marzo.
Lo ha fatto all’Angelus di domenica 18, in piazza San Pietro, affidando l’imminente viaggio «all’intercessione della Beata Vergine Maria, tanto amata e venerata in questi due Paesi che mi accingo a visitare».
La preghiera mariana alla vigilia della solennità di san Giuseppe ha offerto al Pontefice anche l’occasione per ringraziare degli auguri ricevuti per il suo onomastico. Per la ricorrenza sono giunti a Benedetto XVI numerosissimi messaggi augurali da parte di rappresentanti pontifici nel mondo, cardinali, vescovi e conferenze episcopali.
La «gratitudine» e «l’affetto profondo di tutte le Chiese che sono in Italia» sono stati espressi in un telegramma augurale a firma del cardinale Angelo Bagnasco e del vescovo Mariano Crociata, rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza episcopale italiana.
Particolarmente significativi gli auguri delle più alte autorità civili dell’Italia. Quelli del presidente del Consiglio, Mario Monti, sono stati rivolti al Papa nel corso di un colloquio telefonico diretto, molto cordiale, che ha avuto luogo tra lo studio di Palazzo Chigi e l’appartamento pontificio.
Da parte sua Benedetto XVI ha contraccambiato con espressioni augurali per il premier italiano, che proprio il 19 marzo ha festeggiato il suo compleanno. Un messaggio è giunto al Pontefice anche dal presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. «La ricorrenza di San Giuseppe — scrive il capo dello Stato — è cara alla nazione italiana, che vi riconosce un’amata figura paterna e un alto riferimento all’istituto famigliare. In questo spirito La prego di accogliere, Santità, l’augurio più sincero di benessere e di serenità».
Al termine dell’Angelus, il Papa ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché sia garantito a tutti «un accesso equo, sicuro e adeguato all’acqua». Dal Pontefice anche un pensiero ai lavoratori dell’Alcoa di Portovesme, in Sardegna, con l’auspicio che «la loro difficile situazione, come altre simili, possa avere un’adeguata soluzione».
(©L'Osservatore Romano 21 marzo 2012)
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