martedì 13 marzo 2012

Secondo una ricerca lo stress da superlavoro aumenta se i preti sono introversi. Padre Crea (psicoterapeuta): se avete bisogno di aiuto, non esitate (Izzo)

PRETI: RICERCA, STRESS DA SUPERLAVORO AUMENTA SE SONO INTROVERSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 mar.

I sacerdoti appartengono alla categoria psicologica degli "introversi" in una percentuale maggiore rispetto alla media della popolazione maschile.
Il dato emerge da una ricerca realizzata dal professor Leslie Francis, anglicano e docente all'Universita' di Warwick (Regno Unito) e presentata nel corso del convegno "Preti sul lettino. Agio e disagio nel lavoro pastorale", che si e' svolto questo pomeriggio, per iniziativa dell'Istituto di psicologia della Universita' Pontificia Salesiana. Al Convegno e' stato osservato che la tipologia dei problemi psicologici che affligge il clero e' molto estesa: dal malessere alla depressione, dallo "stress nell'attivita' pastorale" alle rigidita' personali nel concepire la fede in modo ritualistico, come fosse un toccasana delle proprio inquietudini interiori. Disturbano molto i conflitti con gli altri preti, derivati spesso dall'incapacita' di gestire le relazioni e i salti generazionali ma anche dall'incapacita' dei superiori di suddividere equamente i carichi di impegni crescenti. Un fattore di rischio per i preti e' infatti il "super lavoro". A causa della crisi delle vocazioni, le nuove leve vengono investite presto di responsabilita' parrocchiali e i giovani preti si abituano a organizzarsi da soli: situazioni nelle quali la sindrome del burnout (sentirsi esauriti e demotivati, letteralmente bruciati) e' un rischio molto concreto ma a lungo non esplorato dalle ricerche sui sacerdoti in Italia, e solo di recente oggetto di opportuni studi specifici.
Senza contare la pressione psicologica provocata dalle continue sollecitazioni dei fedeli che cercano un punto di riferimento, oppure sono disinteressati e lontani. Ci vuole un saldo equilibrio emotivo pure per governare nevrosi personali, talvolta condite da narcisismo e ossessioni di perfezione. Si comincia, inoltre, a mettere bene a fuoco il ruolo del presbitero per capire come stia mutando anche dal punto di vista sociologico, oltre che pastorale. Dunque, la solitudine di cui soffrono i preti non sembra tanto dovuta alla mancanza di affetti, quanto "alla percezione di una solitudine ecclesiale davanti ai problemi e alle decisioni da prendere. Si tratterebbe allora di una questione pastorale e ministeriale, piuttosto che emozionale e relazionale", spiega Alberto Oliverio, psicobiologo, che ricorda nel suo intervento come in Italia ci sia stata "una lunga diffidenza e larvata conflittualita' tra le figure dello psicoterapeuta e del prete", ma a partire dagli anni Settanta la situazione e' cambiata. "Il mondo dell'inconscio - infatti - ha trovato una maggiore accettazione, un crescente numero di preti ha seguito corsi di laurea in psicologia".

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PRETI: FRATE PSICANALISTA, SE AVETE BISOGNO DI AIUTO NON ESITATE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 mar.

"Il prete che non si accorge dei propri problemi relazionali, psico-affettivi, dello stress da sovraccarico di lavoro, in una parola dei propri limiti, e soprattutto non ammette di aver bisogno di aiuto rischia di consumare le proprie energie fino a quando dentro non gli resta piu' niente. Riconoscere il proprio stress lo aiuta invece ad essere piu' autentico nel suo servizio pastorale". E' questo l'appello che padre Giuseppe Crea, comboniano e psicoterapeuta, ha lanciato oggi aprendo alla Universita' Salesiana il seminario "Preti sul lettino" in programma alla Pontificia Universita' Salesiana.
"L'incontro - ha sottolineato il religioso - e' segno importante di una sinergia tra gli atenei pontifici e si pone in continuita' con il Simposio sugli abusi sessuali svoltosi alla Gregoriana". I sacerdoti, infatti, "svolgono una professione d'aiuto e devono avere una grande solidita' psicologica: cio' non significa mettere in discussione la loro fede, ma aiutarli a riconoscere e ad affrontare le difficolta' psicologiche". "Un altro problema tipico dei sacerdoti - ha spiegato ancora padre Crea - e' la difficolta' di collaborare con i laici, specialmente in Italia dove i sacerdoti per tradizione storica sono stati gli organizzatori del lavoro pastorale". "Collaborare significa infatti anche riconoscere la specificita' e i limiti del proprio servizio".

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