martedì 13 marzo 2012

Quei preti sul lettino che cercano risposte da Dio. Seminario promosso dall’Istituto di psicologia della Pontificia università salesiana (Galeotti)

Seminario promosso dall’Istituto di psicologia della Pontificia università salesiana

Quei preti sul lettino che cercano risposte da Dio

Giulia Galeotti

«Oggi la scelta sacerdotale (come quella religiosa) è una scelta di grande anticonformismo e di totale rottura, perché implica la completa presa di distanza da quelli che invece sono gli obiettivi attuali del mondo, e cioè sesso, successo e denaro». Così ha esordito Lucetta Scaraffia intervenendo al seminario di studi «Preti sul lettino: agio e disagio del servizio pastorale del clero», svoltosi lunedì 12 marzo presso la Pontificia Università Salesiana a Roma. Un richiamo, dunque, sulla particolarità della “missione” sacerdotale (il termine “missione” è stato prerogativa di Scaraffia, mentre altri intervenuti al seminario hanno utilizzato piuttosto il termine “professione”).
Partendo dal volume Preti sul lettino di Giuseppe Crea e Fabrizio Mastrofini (Firenze, Giunti, 2010), l’incontro — organizzato dall’Istituto di psicologia dell’ateneo salesiano — mirava ad affrontare un tema emergente nella Chiesa di oggi, quello cioè dei sacerdoti che sempre più spesso si trovano in condizioni di disagio, tanto da richiedere l’aiuto dello psicanalista.
I lavori sono stati aperti dalle relazioni di Alberto Oliverio, su Motivi di crisi e apporto della psicologia (nel corso della quale lo psicobiologo dell’università La Sapienza ha ripercorso l’andamento storico del rapporto tra Chiesa cattolica e psicanalisi), e di Leslie Francis (dell’università di Warwick) sui Metodi di formazione e caratteristiche di personalità.
Le questioni più interessanti sono emerse dalla tavola rotonda e, in particolare, dal dibattito che ne è seguito, caratterizzato da un’ampia partecipazione del pubblico presente, composto prevalentemente da religiosi (alcuni studenti di psicologia). Moderati da Tadeusz Lewicki (docente della facoltà di Scienze della comunicazione della Salesiana), sono intervenuti, oltre a Scaraffia, Hans Zollner, vice rettore della Gregoriana, Zbigniew Formella (direttore dell’Istituto di psicologia della Salesiana) e i due autori del volume citato, Giuseppe Crea (docente all’Urbaniana) e Fabrizio Mastrofini (caporedattore di Radio Vaticana).
Pur riconoscendo un ruolo importante alla psicanalisi, Scaraffia ha sostenuto che la crisi di un religioso non può essere risolta solo con questa disciplina. La scelta sacerdotale — proprio per la sua implicazione di totale rottura con le logiche del mondo (secondo Zollner, «la vocazione del sacerdote diocesano è una delle più difficili da vivere») — produce nel religioso, secondo la studiosa, due stati: euforia («sono giovani diversi dagli altri, sono molto più creativi») ma, al contempo, fragilità («è una scelta che non trova supporto esterno, né nella famiglia, né nella società»). Due aspetti difficili da reggere, evidentemente, e che meritano tutta l’attenzione necessaria. Scaraffia ha però invitato, «da credente», a ricordare che in fondo l’aiuto indispensabile per il religioso non viene né dal lettino né da altre porte: viene da Dio. Lui sì che, a domanda, risponde.
Del resto — come scrive Romano Guardini in Ritratto della malinconia (che Scaraffia ha ricordato più volte nel corso del suo intervento) — «troppo dolorosa è la malinconia e troppo a fondo spinge le sue radici nel nostro essere di uomini, perché la si debba abbandonare nelle mani degli psichiatri».

(©L'Osservatore Romano 14 marzo 2012)

4 commenti:

Eugenia ha detto...

Stressati? e da che cosa? dal troppo amore per Cristo? Non credo proprio se il loro " stress" sono le tentazioni del mondo! Ma, non mi risulta che in passato i sacerdoti dovessero ricorrere allo psicologo visto che l'unico sostegno per un vero sacerdote che crede nella sua missione e non nella sua professione visto che non è un manager o meglio non dovrebbe esserlo, è proprio la fede e la consapevolezza che Cristo è sempre accanto ai lavoratori della Vigna! NON HO PAROLE! PRETI STRSSATI PERCHE' ORMAI RIDOTTI A MANAGER CON ORARI AZINDALI E NON SOLO. FATEVI UN GIRO NELLE CANONICHE L'UFFICIO DEL PARROCO E' SEMPRE PIU' SOMIGLIANTE AD UN UFFICIO PUBBLICO CON LA DIFFERENZA, PARLO PER ESPERIENZA PERSONALE, CHE LE APPARECCHIATURE IN DOTAZIONE AL MIO PARROCO NON CI SONO NEANCHE NEL MIO UFFICIO!
TORNATE AD ESSERE OPERATORI NELLA VIGNA DEL SIGNORE E LASCIATE STARE LA PSICOANALISI!

Saturno ha detto...

Io non capisco come ci si possa permettere di giudicare i problemi psicologici altrui, cara Eugenia.

Andrrea ha detto...

La cosiddetta psicanalisi ha una matrice, storica e spirituale, totalmente anticristica.
Si cerca ossessivamente di capire il "perché" gli animi si trovino in certe condizioni, come se gli animi fossero degli oggetti materiali. In altre parole, si cerca di trasformare l'essere umano in oggetto, togliendogli la (evidente) dignità di soggetto e di persona (a immagine di Dio Tripersonale).

La faacia "aggiornata" del Clero, che cerca di utilizzarla come strumento utile, ha lo stesso atteggiamento di quella fascia che "usa la lettura marxista della realtà" (Teologia dela liberazione): entrambe si illudono colpevolmente di usare mezzi cattivi a fini buoni, finendo con il restare impantanati nei mezzi e con l'ottenere fini disastrosi

Anonimo ha detto...

Basterebbe un padre spirituale non lo strizzacervelli. Un successore degli apostoli dovrebbe essere una persona felice di seguire Cristo e dimentica di se stessa. Il sacerdozio è missione, talvolta rischio, altre volte martirio non impiego dalle 9 alle 17. Piuttosto che essere sacerdoti frustarti e immusoniti meglio chiedere la dimissione dallo stato clericale.
Alessia