"Paolo di Tarso": nel libro di mons. Frezza l’Apostolo parla all'uomo di oggi
“Paolo di Tarso. Confessioni”. È il titolo del libro, edito dalla Libreria editrice vaticana, scritto dal sotto segretario del Sinodo dei vescovi, mons. Fortunato Frezza. Il volume è stato presentato ieri pomeriggio presso la Sala Marconi della Radio Vaticana alla presenza, fra gli altri, del cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete emerito della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Marco Guerra ha seguito per noi l’evento:
Un’autobiografia dell’Apostolo Paolo, che attraverso i suoi scritti racconta in prima persona la sua stessa vita, dagli inizi fino alla sua rinascita spirituale rappresentata dalla conversione al cristianesimo. È quanto illustra mons. Fortunato Frezza nel volume “Paolo di Tarso. Confessioni”. L’autore ha diviso il suo lavoro in due parti: nella prima si trovano i saggi dell’Apostolo, mentre nella seconda sono stati raccolti i testi biblici. Il libro risulta di particolare interesse perché per la prima volta Paolo non è descritto dall’esterno: mons. Frezza mette in evidenza, infatti, l’"io" narrativo dell’Apostolo delle genti e gli fa rivivere esperienze non esplicitate nei testi sacri, come la descrizione degli occhi del primo martire Stefano, che resteranno per sempre impressi nella memoria del suo persecutore. L’autore spiega così il perché di questo espediente letterario:
“Potremmo dire che è una conseguenza naturale della lettura attenta di Paolo, perché coinvolge, porta alla riflessione e spinge a entrare nella profondità del pensiero, per capirne la dinamica e quindi, inevitabilmente, è facile immedesimarsi con quello che Paolo dice di se stesso, di Cristo e della comunità. Chi legge con attenzione, difficilmente può arrestarsi sulla soglia, deve entrare per forza dentro l’anima di Paolo stesso”.
Sono parole accorate quelle che mons. Frezza mette sulla bocca dell’Apostolo e che fanno emergere l’incredibile attualità del messaggio paolino:
“Paolo è inesauribile: le sue vicende - prima come nemico di Cristo, poi come convertito da lui - le esperienze della sua comunità, la stessa vicenda della sua persona che ha dovuto affrontare infinità di difficoltà per annunciare Cristo fanno parte della storia viva della Chiesa. Ancora oggi, chi vuole veramente essere testimone di Cristo non può non somigliare a Paolo”. (cp)
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