sabato 17 marzo 2012

Nell'Annuario Pontificio 2012 anche vescovi, sacerdoti e fedeli anglicani che sono tornati nella Chiesa Cattolica (Maffi)

Nell'Annuario Pontificio anche vescovi, sacerdoti e fedeli che sono tornati nella Chiesa

Anglicani pentiti ufficializzati

In un volume di 1.350 pagine tutto l'organigramma ecclesiale

di Cesare Maffi

Presentato al Papa lo scorso sabato, l'Annuario Pontificio nell'edizione 2012 è prontamente arrivato alla distribuzione, senza quello scarto a volte di parecchi giorni che, in passato, caratterizzava l'intervallo fra l'omaggio al Pontefice e la divulgazione nelle librerie.
Questa edizione, come le ultime, sfiora le 1.350 pagine, che elencano tutti gli organismi centrali della Chiesa cattolica e le più importanti strutture periferiche, se vogliamo usare una terminologia laica, dai patriarcati sino alle piccole “missioni sui iuris”. Chi lo consulta, vi trova cardinali e vescovi, nunzi e monsignori, istituti religiosi e università, seminari e accademie, beninteso pur-ché pontifici.
Ogni nuova edizione viene di solito compulsata dagli addetti ai lavori per rilevarvi novità e silenzi. Vi fu un vescovo brasiliano che raccontò di essere stato richiamato da Paolo VI, perché notoriamente convivente con una donna, e, poiché non aveva obbedito, in un certo anno si trovò cassato dall'Annuario pontificio, senza che gli fosse pervenuta una comunicazione. Fra le tante novità di quest'anno si può notare l'inserimento della categoria “ordinariati personali”.
È stata collocata fra gli “esarcati apostolici e ordinariati per fedeli di rito orientale” e gli “ordinariati militari”. In sostanza, si tratta delle nuove strutture destinate ad accogliere sacerdoti e fedeli che dall'obbedienza anglicana sono passati al cattolicesimo, secondo quanto previsto dalla costituzione di Benedetto XVI Anglicanorum coetibus.
Al momento della stampa dell'Annuario era stato formalmente istituito l'ordinariato di Our Lady of Walsingham, per i fedeli già anglicani d'Inghilterra e Galles (un altro, però, è stato eretto il 1° gennaio scorso, per i cattolici già anglicani o episcopaliani negli Stati Uniti, ma non si trova ancora citato). Secondo i dati ora forniti, si tratta di 2.000 fedeli, che possono contare su 35 “centri pastorali” (non viene usata la dizione “parrocchie”) e 57 sacerdoti, oltre a 3 seminaristi maggiori.
A loro guida è mons. Keith Newton, già vescovo anglicano, riordinato sacerdote cattolico e da poco più di un anno “ordinario” per questo gruppi di nuovi fedeli di Roma. È nella sostanza parificato ai vescovi, senza però esserlo: infatti, sull'Annuario non è posta la crocetta che contraddistingue i vescovi prima del loro cognome.
È componente della conferenza episcopale d'Inghilterra e Galles. L'Annuario ovviamente non fa cenno a un particolare: Newton è sposato (condizione nella quale non dovrebbero trovarsi vescovi né cattolici né ortodossi), con figli. Un altro paio di curiosità ci sono. La chiara nota storica contiene un errore tipografico, insolito in un volume curato come l'Annuario Pontificio, perché è parzialmente centrata e non giustificata. Più strano è il nomen de curia, ossia la denominazione latina adottata nelle congregazioni romane. Esso risulta: Ordinariatus Personalis Our Lady of Walsingham Anglie et Cambriae. La parola Anglie andava correttamente scritta Angliae (=dell'Inghilterra), genitivo, similmente a Cambriae (=del Galles).
Non si comprende, invece, perché sia stata ripetuta nella denominazione curiale l'intestazione inglese, senza volgerla nella lingua classica.
Infatti, altre diocesi che recano nell'intitolazione il nome della Madonna come Our Lady recano il nomen de curia (declinato al genitivo) interamente in latino: Our Lady of Lebanon diventa Dominae Nostrae Libanensis. Similmente, il portoghese Nossa Senhora diventa Dominae Nostrae. Essendo storicamente nota l'avversione anglicana al latino, fin dal distacco cinquecentesco da Roma, verrebbe quasi da pensare a una postuma vendetta degli antichi seguaci di Enrico VIII: tornati a Roma, inseriti nelle targhe ufficiali latine, ma tenaci nella fedeltà alla lingua volgare.

© Copyright Italia Oggi, 17 marzo 2012 consultabile online anche qui.

1 commento:

Andrea ha detto...

Non "tornati", ma "entrati" nella Chiesa Cattolica.

Il termine sarebbe esatto per un "ritorno a Roma" dell'intera comunione anglicana