mercoledì 7 marzo 2012

Lucio Dalla, i Domenicani di Bologna: troppe illazioni (Izzo)

LUCIO DALLA: DOMENICANI BOLOGNA, TROPPE ILLAZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 mar.

"Lucio Dalla non ha mai dichiarato nulla dei suoi affetti. Ad esempio, nel libro di Edgarda Ferri, ’La tentazione di credere’, in cui il cantante e’ intervistato sulla sua vita, mentre l’intervistatrice vuole portarlo a parlare della sessualita’, lui con discrezione non ne parla".
Quanto a Marco Alemanno, "e’ stato un collaboratore, amico, stretto familiare di Lucio Dalla; e Bruno Sconocchia, amico e manager di Dalla, fa notare che ’la ragazza che e’ stata tutto il tempo accanto a lui in chiesa e’ la sua compagna da anni’".
Lo scrive padre Giorgio Maria Carbone, domenicano, docente di Bioetica e Teologia morale alla Facolta’ di Teologia dell’Emilia Romagna, rivelando - sul quotidiano on line "La Bussola" - che Lucio Dalla "negli ultimi anni era solito partecipare alla messa tutti i giorni, celebrava spesso il sacramento della penitenza e il giorno prima di partire per la sua tournee si era confessato nella basilica di San Petronio, proprio dove sarebbero stati celebrati alcuni giorni dopo i suoi funerali".
"Questi sono i fatti.
Il resto sono illazioni o chiacchiere", afferma il religioso, per il quale "uno degli aspetti piu’ inquietanti e paradigmatici di questa vicenda e’ osservare come gli ideologi dell’omosessualita’ e i giornalisti affini trattino il singolo uomo".
Per padre Carbone, si tratta di "un’autentica strumentalizzazione": "visto che gli italiani devono essere ’educati’ ad accettare le nozze gay e che serve una vittima della presunta ipocrisia italiana, allora Dalla e’ ridotto a omosessuale".

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5 commenti:

DANTE PASTORELLI ha detto...

Si legga l'intervento su Riscossa Cristiana del p. Cavalcoli, domenicano di Bologna, che contraddice... i domenicani di Bologna.
E' vero che mitiga con la fragilità la gravità dei peccati carnali, ma resta pur vero che il peccato contro natura grida vendetta al cospetto di Dio e che il sodomitico concubinato è scandaloso; e per chi dà scandalo non devono officiarsi le esequie ed in una cattedrale per giunta, e poi far dar l'addio al noto convivente.
Siamo arrivati agli applausi dei preti a questo amoroso addio.

Anonimo ha detto...

Visto che l'aborto lo passa la mutua, anche i gay giustamente vogliono la pensione di reversibilità. Nel frattempo che si trovi la copertura finanziaria, sarebbe opportuno ricoprire con una mano di calce l'affresco con Maometto a San Petronio. Eufemia

Anonimo ha detto...

Si si e' parlato troppo di Dalla. Mi fa piacere (e tremo) pensando che si era confessato. Tremo perche' se viene trattata cosi' l'erba verde, che succedera' alla secca (tipo io)?
Forse il fatto era che Dalla era un personaggio pubblico e non e' da oggi che si sentono queste voci di omosessualita'. Io la pensavo certa. Comunque hanno fatto bene i preti, anche questa volta, a non "alzare il caso". Poi dico la verita'. A me Dalla stava "antipatico". Invece leggendo oggi mi sembra un "buono".
Sia come sia, il problema omosessuale dovrebbe essere spostato da Lucio Dalla e lasciarlo in pace.
Alberto2

Anonimo ha detto...

ragazzi,diciamogli una preghiera,se vogliamo e lasciamolo riposare in pace,è già passato davanti al tribunale infallibile di Dio,noi non ancora,ma prima o poi toccherà a tutti.Non giudicate e non sarete giudicati,non dimentichiamoci mai dell'insegnamento del Maestro.

Dante Pastorelli ha detto...

Il giudizio spetta a Dio, in foro interno noi non entriamo. In foro esterno constatiamo: la Chiesa ha le sue leggi, ma non valgon per i concubini pubblici peccatori sino alla fine alla Bongiorno, Pavarotti, alla Dalla e agli apostati come Mario Luzi.
Più dall'alto viene il cattivo esempio, più danno si reca alle anime.
Chi e cosa impediva di celebrare in silenzio e meno pompa le esequie religiose?