mercoledì 28 marzo 2012

La forza dell'incontro. Oggi Benedetto XVI con Fidel Castro (Sir)

La forza dell'incontro

Oggi Benedetto XVI con Fidel Castro: 14 anni fa la visita di Giovanni Paolo II

C’è grande attesa oggi a Cuba per la messa che Benedetto XVI celebrerà nella Plaza de la Revolución di La Habana (alle 9 ora cubana, ore 15 in Italia), ma anche per l’annunciato incontro con Fidel Castro. In un articolo apparso sul sito ufficiale, CubaDebate.cu, Fidel ha scritto: “Sarò lieto d’incontrare Sua Eccellenza Papa Benedetto XVI, come feci nel 1998 con Giovanni Paolo II: un uomo al quale il contatto con i bambini e con gli umili cittadini del popolo suscitava invariabilmente sentimenti di affetto”. Dopo la messa il Papa parlerà ancora alle 16.30 durante la cerimonia di congedo all’aeroporto Internazionale José Martí, quindi partirà per Roma alle 17. Patrizia Caiffa, per il Sir, ha raggiunto telefonicamente a Vilnius mons. Luigi Bonazzi, che è stato nunzio apostolico a Cuba dal 2004 al 2009 ed ora rappresenta la Santa Sede nelle Repubbliche Baltiche (Lituania, Lettonia ed Estonia).

Oggi Benedetto XVI incontrerà Fidel Castro, come avvenne nel 1998 con Giovanni Paolo II. Quali furono gli esiti di quell’incontro storico?

“In quel periodo non c’ero ma in diversi incontri successivi che ho avuto con Fidel Castro e con Giovanni Paolo II ho percepito una grande stima reciproca, di carattere profondo, ancorata nella missione storica e nel ruolo storico vissuto da entrambi. Fidel Castro aveva una stima profonda e personale per Giovanni Paolo II, anche se su alcune idee non era d’accordo. Riconosceva nel Papa una forte autorità e il valore personale della sua testimonianza. Devo dire che anche Giovanni Paolo II vedeva in Fidel una persona che meritava rispetto e aveva il desiderio, il sogno, di veder maturare qualcosa di nuovo in lui”.

Quale è il suo auspicio per l’incontro di oggi?

“Sono molto contento, anzitutto per il fatto che si incontrino. Penso che in questo caso la forza dell’evento sta in due persone, Benedetto XVI e Fidel Castro, che portano due storie e due esperienze, due progetti di vita e di Chiesa e di mondo, che si incontrano. Sono sicuro che resterà al centro, molto di più, la dimensione personale, piuttosto che la curiosità giornalistica dei temi di valenza internazionale e mondiale. Prego per questo momento importante, perché ogni incontro porta sempre una potenzialità di rinnovamento e vita nuova”.

Pensa dunque che prevarrà il lato umano?

“Sì. Quando parlo di lato umano intendo quello che la persona dà e comunica di più profondo”.

Fidel e la fede cristiana: che rapporto pensa ci sia?

“Penso che Fidel conosce bene la sociologia della realtà cristiana, ne conosce gli ingranaggi, la dimensione carismatica e mistica. Lui stesso è un personaggio piuttosto carismatico. La fedeltà, l’ossequio, la stima e l’obbedienza che ha saputo guadagnarsi presso i cubani hanno una forte dimensione carismatica. Fidel ha saputo trasmettere l’impressione di un leader che dà sicurezza e visione e ha chiesto, anche con molta determinazione, consenso e adesione”.

Ieri il Papa ha chiesto che il venerdì santo sia riconosciuto come giorno festivo a Cuba. Secondo lei questa proposta potrebbe essere accettata dalle autorità?

“Non saprei dire, ma data la presenza a Cuba di una significativa presenza di evangelici, metodisti, battisti, anglicani, potrebbe fare molto piacere anche a loro”.

© Copyright Sir

Nessun commento: