Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
CAMBIA L’ORGANIZZAZIONE DEI DICASTERI
Arriva il ministero delle Finanze Il Vaticano si mette in regola
La decisione per rientrare dalla «lista bianca» stilata dall’Ocse
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
In Vaticano entra in vigore il nuovo regolamento e cambia l’assetto dei dicasteri finanziari. Da «Corte dei Conti» preposta al controllo delle amministrazioni d’Oltretevere, a dicastero pontificio di indirizzo e programmazione economica. È una piccola rivoluzione quella che interessa la Prefettura degli affari economici della Santa Sede (retta dal bertoniano Versaldi) e indirettamente l’intero assetto delle responsabilità finanziarie nella Curia romana. Un ulteriore passo, quindi, nella progressiva revisione della normativa in campo amministrativo, in tempi in cui il comparto è stato al centro dei «veleni» e delle fughe di documenti. Intanto, mentre si è svolta in questi giorni un’altra visita degli ispettori antiriciclaggio di Moneyval che dovranno decidere sull’ammissione o meno del Vaticano nella «white list» dei Paesi virtuosi, la filiale milanese della banca JP Morgan ha chiuso i rapporti con lo Ior, da tempo nel mirino della Procura di Roma proprio per violazione delle norme anti-riciclaggio. La ragione della rottura è spiegata nella lettera della stessa JP Morgan che prende atto che lo Ior è «impossibilitato a rispondere» alle richieste di ulteriori informazioni riguardanti alcuni pagamenti trasmessi dal conto presso la filiale di Milano. Il testo della riforma in 34 articoli (anticipata dal sito «Korazym») sancisce l’ampliamento delle competenze e delle funzioni della Prefettura. Ora diventa il dicastero «preposto all’indirizzo e alla programmazione economica, come pure alla vigilanza e al controllo delle Amministrazioni della Santa Sede». Finora si occupava solo di «vigilanza e controllo». Oltre alle funzioni di di «Corte dei Conti», adesso la Prefettura ha anche il ruolo di «Ministero delle finanze». I cinque revisori internazionali nominati dal Papa con incarico triennale possono essere riconfermati per tre mandati, quindi per nove anni, mentre prima il mandato era rinnovabile una volta sola. A varare il regolamento è stata una commissione «costituita dai precedenti superiori del dicastero d’intesa con la Segreteria di Stato», spiega il cardinale presidente Giuseppe Versaldi nella lettera che accompagna il testo, il quale «risponde al necessario adeguamento della missione della Chiesa alla luce delle mutate condizioni sociali ed economiche del mondo odierno». L’obiettivo è quello di gestire ed usare i mezzi materiali della Santa Sede «in modo responsabile e ordinato al fine spirituale», affinché «possa svolgere con efficacia e sobrietà la propria missione nel mondo».Le funzioni sono definite in 7 commi sulla cura e la redazione dei bilanci, gli atti di amministrazione straordinaria e il controllo dei bilanci stessi.
© Copyright La Stampa, 19 marzo 2012
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