sabato 24 marzo 2012

Il Papa: stringo la mano a tutti i Messicani, popolo della speranza (Izzo)

PAPA: STRINGO LA MANO A TUTTI I MESSICANI, POPOLO DELLA SPERANZA

Salvatore Izzo

(AGI) - Leon, 23 mar. -

"Giungo come pellegrino della fede, della speranza e della carita'. Con questa breve visita, desidero stringere la mano di tutti i messicani e raggiungere le nazioni e i popoli latino-americani".
Benedetto XVI ha salutato cosi' "l'amato popolo di Guanajuato e dell'intero Messico", nel primo discorso di questa 23esima visita apostolica, pronunciato all'aeroporto internazionale dello Stato del Centro messicano, dove e' stato accolto dal presidente federale Felipe Calderon, dal governatore Juan Manuel Oliva Ramirez, da monsignor Jose' Guadalupe Martin Rabago, arcivescovo di Leon, e da monsignor Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla e presidente della Conferenza Episcopale Messicana e del Consiglio Episcopale Latinoamericano, rappresentati nell'occasione anche da tanti vescovi che celebreranno domenica con il Papa ai piedi del maestoso monumento a Cristo Re, che, ha ricordato lo stesso Pontefice questa sera, "manifesta il radicamento della fede cattolica tra i messicani, che si mettono sotto la sua costante benedizione in tutte le loro vicissitudini".
"Desidero confermare nella fede - ha aggiunto - i credenti in Cristo, consolidarli in essa e incoraggiarli a rivitalizzarla con l'ascolto della Parola di Dio, i sacramenti e la coerenza di vita. Potranno condividerla con gli altri, come missionari tra i propri fratelli, ed essere fermento nella societa', contribuendo a una convivenza rispettosa e pacifica, basata sulla incomparabile dignita' di ogni persona umana, creata da Dio, e che nessun potere ha il diritto di dimenticare o disprezzare.
Questa dignita' si manifesta in modo eminente nel diritto fondamentale alla liberta' religiosa, nel suo genuino significato e nella sua piena integrita'". Al suo arrivo, il Papa ha ricordato le 5 visite compiute in Messico dal suo predecessore, il beato Giovanni Paolo II e ha ricordato le parole rivolte da questi in un messaggio ai fedeli, quando nella prima visita avrebbe voluto raggiungere il centro del Paese e non pote' farlo, ma volle ugualmente esprimere la sua gratitudine "per l'affetto verso il Papa e la fedelta' al Signore dei fedeli del Bajio e di Guanajuato".
"Sono molto felice di essere qui", ha confidato Ratzinger alludendo al fatto di aver realizzato oggi il desiderio di Wojtyla, divenuto poi il suo proprio desiderio, "presente - ha spiegato - nel mio cuore da molto tempo, di poter confermare nella fede il Popolo di Dio di questa grande nazione nella sua propria terra".
"E' proverbiale - ha aggiunto il Pontefice tedesco - il fervore del popolo messicano verso il Successore di Pietro, che lo ha sempre molto presente nella sua preghiera"."Questo Paese, questo Continente - ha scandito - sono chiamati a vivere la speranza in Dio come una convinzione profonda, trasformandola in un'atteggiamento del cuore e in un impegno concreto di camminare uniti verso un mondo migliore".
Dalla missione della Chiesa, che e' anche il soccorso dei poveri, "nessuno - ha quindi concluso il Papa - rimane escluso per la sua origine o le sue convinzioni" cosi' come il Messico si conferma "un Paese orgoglioso della sua ospitalita' e desideroso che nessuno si senta estraneo nella sua terra".

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