domenica 11 marzo 2012

Il Papa: la violenza è uno strumento dell'anticristo. Gesù non voleva distruggere il tempio. Da Benedetto appello per gli aiuti al Madagascar (Izzo)

PAPA: VIOLENZA DISUMANIZZA, E' STRUMENTO DELL'ANTICRISTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 mar.

"La violenza e' contraria al Regno di Dio, e' uno strumento dell'Anticristo. La violenza non serve mai all'umanita', ma la disumanizza".
Benedetto XVI ha voluto riaffermarlo oggi nel breve discorso prima dell'Angelus, commentando la pagina evangelica della cacciata dei venditori dal tempio, letta nella litirgia odierna e che spesso, ha osservato, "e' stata interpretata in senso politico-rivoluzionario, collocando Gesu' nella linea del movimento degli zeloti", che erano "zelanti per la legge di Dio e pronti ad usare la violenza per farla rispettare".
"Ai tempi di Gesu' - ha ricordato in proposito il Papa teologo ai 40 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro - attendevano un Messia che liberasse Israele dal dominio dei Romani. Ma Gesu' deluse questa attesa, tanto che alcuni discepoli lo abbandonarono e Giuda Iscariota addirittura lo tradi'".
"In realta' - ha chiarito Joseph Ratzinger - e' impossibile interpretare Gesu' come un violento". Del resto, ha aggiunto, le parole che Gesu' disse compiendo quel gesto ("portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!") citano il salmo 69 che recita "Mi divora lo zelo per la tua casa". E che rappresenta, ha sottolineato il Pontefice, "un'invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell’odio dei nemici: la situazione che Gesu' vivra' nella sua passione. Lo zelo per il Padre e per la sua casa lo portera' fino alla croce: il suo - dunque - e' lo zelo dell'amore che paga di persona, non quello che vorrebbe servire Dio mediante la violenza".

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PAPA: GESU' NON VOLEVA DISTRUGGERE IL TEMPIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 mar.

Parole e gesti raccontati "nel celebre episodio di Gesu' che scaccia dal tempio di Gerusalemme i venditori di animali e i cambiamonete" vanno compresi come una profezia, non come un invito alla violenza e tantomeno alla distruzione del Tempio, che e' evocata nella risposta alla sfida dei farisei.
Benedetto XVI lo ha spiegato nel breve discorso prima dell'Angelus, notando che nonostante l'episodio avesse destato "grande impressione sia nella folla, sia nei discepoli", in concreto "non provoco' alcuna repressione dei tutori dell'ordine pubblico, perche' fu visto come una tipica azione profetica: i profeti infatti, a nome di Dio, denunciavano spesso abusi, e lo facevano a volte con gesti simbolici.
Il problema, semmai, era la loro autorita'". "Ecco perche' - ha ricordato Papa Ratzinger - i Giudei chiesero a Gesu': 'quale segno ci mostri per fare queste cose?', dimostraci che agisci veramente a nome di Dio".
E, ha continuato il Pontefice teologo, "il 'segno' che Gesu' dara' come prova della sua autorita' sara' proprio la sua Morte e Risurrezione". In proposito Benedetto XVI ha rilevato che con l'invito "distruggete questo tempio e in tre giorni lo faro' risorgere", Gesu' "parlava del tempio del suo corpo" come spiega espressamente il Vangelo di Giovanni.
"Con la Pasqua di Gesu' inizia - infatti - un nuovo culto, il culto dell'amore, e un nuovo tempio che e' Lui stesso, Cristo risorto, mediante il quale ogni credente puo' adorare Dio Padre in spirito e verita'". "Cari amici - ha assicurato il Papa - lo Spirito Santo ha iniziato a costruire questo nuovo tempio nel grembo della Vergine Maria. Per sua intercessione, preghiamo perche' ogni cristiano diventi pietra viva di questo edificio spirituale".
"Il Vangelo dell'odierna domenica - ha poi riassunto il Papa tedesco in lingua polacca - rivela la premura di Gesu' per il tempio come luogo di incontro con Dio. Tuttavia parla anche del tempio del suo corpo, distrutto con la morte e ricostruito con la risurrezione. Il Cristo vivente e' il nostro tempio. In Lui adoriamo Dio in spirito e verita'".

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PAPA: APPELLO PER AIUTI A MADAGASCAR

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 mar.

Benedetto XVI ha lanciato oggi un appello perche' la Comunita' Internazionale si mobiliti a favore "delle care popolazioni del Madagascar, che recentemente sono state colpite da violente calamita' naturali, con gravi danni alle persone, alle strutture e alle coltivazioni". "Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per le famiglie maggiormente provate, auspico e incoraggio - ha detto il Papa dopo l'Angelus - il generoso soccorso della comunita' internazionale".

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4 commenti:

raffaele ibba ha detto...

Benedetto continua a stupirmi.
Questa affermazione sulla radicale estraneità di Gesù con la violenza e con ogni tipo di violenza, così forte da assegnare la violenza all'anticristo, è una ripresa fondamentale di temi conciliari acuti e tuttora scottanti.
Davvero possiamo dire con serenità che è per davvero quel che dice il suo titolo più bello, il "servo dei servi di Dio".
L'ultimo che Dio fa primo per la bellezza della sua obbedienza.
ciao
r

Andrea ha detto...

...Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa
dicendo: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte;
distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata".
Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46dicendo loro: "Sta scritto:
La mia casa sarà casa di preghiera.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri"...
Luca 19, 41-45.

Chi ha mai detto che Gesù volesse distruggere il Tempio? Non c'è traccia di una simile assurdità nelle parole odierne del Santo Padre.
Ecco un esempio di pessimo giornalismo: si attribuisce al Papa la correzione di un'interpretazione del Vangelo che non esiste.
Esiste invece, proprio nelle parole odierne all' "Angelus", il richiamo al "nuovo culto" e al "nuovo tempio" portati da Cristo.

Per Raffaele: se il "tema conciliare scottante" è l'abolizione di ogni uso legittimo della forza (legittima difesa personale, polizia, eserciti ecc.), tale tema è un tema ereticale risalente ai primi secoli della Cristianità.
È quello del "vietato vietare! "

raffaele ibba ha detto...

Il tema conciliare è la rinuncia di Gesù e di chi lo segue ad ogni uso della violenza.
Questo tema non è ereticale, ma è presente nei vangeli perché è il percorso di obbedienza di Gesù al Padre (dal "chi di spada ferisce" al suo Regno che "non è di questo mondo" alla "verità" proclamata davanti a Pilato alla lettera a Filemone di Paolo a ... il grande inquisitore di Fedor Dostoijevskij e così via).
La Chiesa per troppo tempo ha giustificato l'uso della violenza.
Benedetto, seguendo Gesù e la Tradizione apostolica, nega questo utilizzo e non discrimina tra "nella legge" e "contro la legge" (che è l'unico significato di "legittimo").
Poi ci sono usi "necessari" della violenza, che però, a mio avviso e non so del Papa, sono comunque fuori e contro la volontà d'amore del Padre in Gesù Cristo.


ciao
r

Andrea ha detto...

È un tipico tema ereticale, caro Raffaele: venne alla luce con la questione, posta dagli eretici e non certo dal sentire dei buoni Cristiani, se fosse lecito ai Cristiani servire nell'esercito imperiale romano (fra l'altro, esponendosi a frequenti sanguinose repressioni per "mancata lealtà al culto ufficiale dell'Impero").
Ritorna ciclicamente nella storia della Chiesa, assumendo il volto dell'annuncio di un Regno dei Cieli "non di questo mondo", cioè del tutto separato e ininfluente nelle dinamiche sociali.

La posizione ortodossa (non lo dico io, ma il Magistero) è quella dell' ET-ET : il Regno di Cristo è già qui, ma non ancora nella sua forma piena e definitiva, a cui parteciperemo (Dio lo voglia!) dopo la morte.

Chi pensa che non si debba combattere, pensa purtroppo che questo mondo sia irrimediabilmente consegnato a Satana, e che non sia campo di scontro fra le forze del Bene e quelle del Male: Manicheismo.
Ai nostri giorni, "separazione totale" fra Chiesa e Stato