Il cammino di Maria
Dalla casa di Nazareth alle case degli uomini e delle donne di oggi
“La presenza orante”, “l’atteggiamento interiore di ascolto” accompagnato da un “perseverante clima di raccoglimento”: è l’esempio di Maria, offerto alla Chiesa, nelle parole di Benedetto XVI che oggi, nell’udienza del mercoledì, si è soffermato sul tema della preghiera “elemento ricorrente” negli Atti degli Apostoli e nelle Lettere di san Paolo.
Con la Chiesa e nella Chiesa. “Con Maria – ha detto il Papa rivolgendosi agli oltre diecimila fedeli radunati in piazza san Pietro – inizia la vita terrena di Gesù e con Lei iniziano anche i primi passi della Chiesa; in entrambi i momenti il clima è quello dell’ascolto di Dio, del raccoglimento. Ella ha seguito con discrezione tutto il cammino di suo Figlio durante la vita pubblica fino ai piedi della croce, e ora continua a seguire, con una preghiera silenziosa, il cammino della Chiesa”. Le tappe del cammino di Maria, “dalla casa di Nazaret a quella di Gerusalemme”, ha affermato il Pontefice, “sono segnate dalla capacità di mantenere un perseverante clima di raccoglimento, per meditare ogni avvenimento nel silenzio del suo cuore, davanti a Dio”.
“Venerare la Madre di Gesù nella Chiesa – ha spiegato Benedetto XVI – significa imparare da Lei a essere comunità che prega. Maria invita a aprire le dimensioni della preghiera, a rivolgersi a Dio non solamente nel bisogno e non solo per se stessi, ma in modo unanime, perseverante, fedele, con un ‘cuore solo e un’anima sola’”.
“La vita umana – ha proseguito il Pontefice – attraversa diverse fasi di passaggio, spesso difficili e impegnative, che richiedono scelte inderogabili, rinunce e sacrifici. La Madre di Gesù è stata posta dal Signore in momenti decisivi della storia della salvezza e ha saputo rispondere sempre con piena disponibilità, frutto di un legame profondo con Dio maturato nella preghiera assidua e intensa”. Maria, è stata la conclusione, “ci insegna la necessità della preghiera e ci indica come solo con un legame costante, intimo, pieno di amore con suo Figlio possiamo uscire dalla ‘nostra casa’ con coraggio, per raggiungere i confini del mondo e annunciare ovunque Gesù, Salvatore del mondo”.
La campana di Dublino. Al termine dell’udienza, una delegazione del 50° Congresso internazionale eucaristico (Iec2012), che si svolgerà a Dublino dal 10 al 17 giugno, è stata ricevuta da Benedetto XVI. La delegazione, guidata dal presidente Iec2012, mons. Diarmuid Martin, e dal segretario generale, padre Kevin Doran, ha presentato al Papa la campana del Congresso il cui suono sta scandendo la preparazione di decine di migliaia di fedeli irlandesi. Il Pontefice ha voluto suonare la campana invitando così alla partecipazione all’evento. La campana del Congresso, che ricorda l’uso di san Patrizio di lasciare una campana in ogni chiesa da lui consacrata per chiamare i fedeli all’Eucaristia, dal 17 marzo dello scorso anno ha iniziato un pellegrinaggio nelle 26 diocesi irlandesi, in più di mille parrocchie, cento scuole e numerosissimi ospedali e centri sanitari per invitare la gente a partecipare. Al Pontefice sono state presentate anche una ciotola con del trifoglio irlandese e la medaglia commemorativa del Congresso. La Campana oggi sarà nella basilica di san Pietro dove alle 17, mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, celebrerà una Messa. Successivamente sarà trasferita presso il Collegio irlandese di sant’Isidoro dove sabato 17 è prevista la Messa per la festa di San Patrizio.
La Fiaccola benedettina. All’udienza di oggi, in piazza san Pietro, erano presenti anche le delegazioni delle tre città benedettine di Norcia, Cassino e Subiaco, con i rispettivi vescovi e abati, mons. Renato Boccardo, dom Pietro Vittorelli e dom Mauro Meacci. Al Pontefice è stata, infatti, presentata la Fiaccola benedettina, accesa lo scorso 4 marzo a Malta, dall’arcivescovo di La Valletta, mons. Paul Cremona, in vista delle celebrazioni di san Benedetto da Norcia, patrono principale d’Europa, il 21 marzo. La Fiaccola è stata accompagnata dal Corteo storico “Terra Sancti Benedicti” di Montecassino: oltre cento figuranti in costumi medioevali hanno fatto ingresso nella piazza, prima dell’udienza, al suono di tamburi. Dopo la benedizione la Fiaccola, portata da tedofori si è mossa alla volta dei Comuni coinvolti dove sono previste celebrazioni civili e religiose. A Norcia, il 21 marzo, è atteso il card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a Subiaco dom Bruno Marin, abate presidente della Congregazione sublacense, e il vescovo di Tivoli, mons. Mauro Parmeggiani, a Montecassino il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.
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