Papa/ A Cuba Ratzinger politico: Prego per chi non ha libertà
L'Avana, 27 mar. (TMNews)
"Pellegrino della carità", ma anche leader politico.
Papa Ratzinger ha giocato i due ruoli fin dal momento in cui ha messo piede sul suolo cubano. Anzi, prima. Quando, sull'aereo che lo ha portato daRomaa Leon, in Messico, prima tappa del suo viaggio latino-americano, ha detto, senza giri di parole, che "l'ideologia marxista com'era concepita non risponde più alla realtà".
Il Papa teologo, si sa, non ama le circonlocuzioni diplomatiche.
Il viaggio a Cuba, del resto, è "in assoluta continuità" con quello che qui compì Giovani Paolo II nel 1998, ha sottolineato Ratzinger. Che ora ha definito quella visita "una brezza soave di aria fresca che diede nuovo vigore alla Chiesa in Cuba". E che all'epoca fu una vera e propria svolta storica e politica: il Pontefice polacco che aveva dato un contributo determinante all'implosione dell'Unione Sovietica, ricevuto da Fidel Castro, proclamò un messaggio che, tramite il messaggio cristiano e alla "autentica libertà" da esso rappresentato, contestava alla radice il comunismo caraibico. Fu lo stesso Wojtyla a esplicitare l'obiettivo del suo viaggio quando, nella successiva udienza generale, si rivolse così ai pellegrini polacchi: "La mia visita a Cuba mi ha ricordato molto il mio primo viaggio in Polonia, nel 1979. Auguro ai nostri fratelli e sorelle di quella bella isola che i frutti di questo pellegrinaggio siano simili ai frutti dell'allora pellegrinaggio in Polonia". Cioè la nascita di Solidarnosc e, più tardi, la caduta del regime comunista.
Accompagnato passo passo da Raul Castro, che dal 2008 ha preso dal fratello il testimone della presidenza cubana, il Papa ha pronunciato un discorso diplomatico, ma fermo, fin dall'arrivo all'aeroporto di Santiago. Benedetto XVI ha auspicato che Cuba guardi al "domani", ampliando "i suoi orizzonti", ha auspicato un "avanzamento" nei rapporti tra Chiesa e Stato a Cuba, ha ricordato gli esuli cubani ("Porto nel mio cuore le aspirazioni dei cubani dovunque essi siano") ed ha menzionato il tema della "dignità" e dei "diritti fondamentali" dei cubani. Più esplicitamente 'politico' oggi, paradossalmente in una delle tappe più 'religiose' della visita cubana, la visita al Santuario della Virgen de la Caridad a El Cobre: "Fate sapere a quanti incontrate, vicini o lontani - ha detto il Papa ai fedeli - che ho affidato alla Madre di Dio il futuro della vostra Patria, affinché avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani". Benedetto XVI ha poi pregato "la Vergine santissima, anche per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà".
Le autorità cubane hanno dato un'accoglienza cordiale al Papa, senza però mostrare alcun cedimento sulla propria posizione politica. Nel suo discorso all'aeroporto di Santiago, Raul Castro è tornato a denunciare l'embargo "economico, politico e mediatico" degli Stati Uniti, ha parlato delle "buone relazioni" tra il governo e la Chiesa ed ha sottolineato la "coincidenza di idee" con il Papa sui temi della globalizzazione. Il vicepresidente Marino Murillo oggi ha precisato, interpellato dai cronisti stranieri, che a Cuba non vi sarà una "riforma politica", ma una "attualizzazione del modello economico socialista". E anche il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, commentando alcuni giorni fa la frase di Ratzinger sul marxismo, si è limitato a dire che "il paese è aperto allo scambio d'idee".
Quali sono le idee dei vertici del Gobierno, peraltro, è facile da capire vedendo le scritte pitturate di fresco che hanno accolto il Papa lungo il tragitto dall'aeroporto dell'Avana al centro città: oltre a un paio di 'Benvenido Su Santidad', inni alla rivoluzione del 1959 come 'Fieles a nuestra historia', 'Los cambios a Cuba son par el socialismo', 'Mas unidos y combativos' e, se non fosse chiaro, 'Socialismo o muerte'. E' praticamente escluso, in questo contesto, che il Papa incontri i dissidenti politici cubani o le 'Damas de Blanco'. Un uomo che ha urlato "no al comunismo" alla messa di ieri sera a Santiago di Cuba, per esempio, è stato fermato repentinamente dalla polizia e su Twitter si sono rincorse notizie, confermate dal Comitato per i diritti umani, di arresti preventivi. Mentre è quasi scontato che incontri l'anziano Fidel Castro, se non già oggi al momento di rendere visita al Palacio de la Revolucion a Raul Castro "e famigliari", domani. Ma il significato politico della visita di Papa è comunque più che chiaro.
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