venerdì 9 marzo 2012

Card. Lajolo: corvi e veleni per indebolire l'azione del Papa per la verità. Nessuno spreco per il Presepe di Piazza San Pietro (Izzo)

PAPA: LAJOLO,CORVI E VELENI PER INDEBOLIRE SUA AZIONE PER VERITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 mar.

"Facendo erroneamente pensare che il Vaticano sia una barca senza nocchiero", l'azione di corvi e veleni "mira a screditare la forza del grande messaggio del Papa e del governo della Chiesa, distogliendo l'attenzione dagli aspetti positivi e focalizzandola su episodi certamente spiacevoli, ma occasionali e marginali".
Lo afferma il presidente emerito del Governatorato della Citta' del Vaticano, cardinale Giovanni Lajolo, che insieme al segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, e' stato la principale vittima della diffusione delle maldicenze contenute nelle lettere e nei documenti diffusi da fonti anonime alla stampa.
"A me pare - spiega - che di tutte le cose importanti che fa Benedetto XVI la piu' importante sia il suo impegno per la verita' in una societa' che appare non solo rassegnata, ma convinta che la verita' non sia raggiungibile e che sta trasformando tale suo convincimento in un dogma indiscutibile, che vorrebbe accreditare, anzi imporre, come fondamento del vivere libero". Rispondendo alle domande del vaticanista di Tgcom Fabio Marchese Ragona, il porporato condanna la "strategia della confusione", e ipotizza che "qualche impiegato di Curia, frustrato nelle sue ambizioni, abbia creduto di potersi compensare col produrre segretamente un'azione di disturbo, ed abbia trovato qualche sua conoscenza nel mondo dei media, che ne ha subito volentieri approfittato".
Ed "e' particolarmente spiacevole" che questo avvenga "mentre la Chiesa si sta preparando con impegno all'Anno della fede".

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VATICANO: LAJOLO, NESSUNO SPRECO PER PRESEPE PIAZZA SAN PIETRO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 mar.

Per il presepe di piazza San Pietro del 2008 non ci fu "alcuno sperpero ingiustificabile". Infatti "il costo di quel presepe, indicato in 546.000 euro, era comprensivo dell'installazione dell'albero di Natale e di numerosi presepi minori distribuiti per la citta' del Vaticano; i Servizi tecnici del Governatorato avevano inoltre provveduto a una nuova struttura portante in carpenteria metallica, a nuovo sistema di illuminazione e all'acquisto di nuovi materiali, in gran parte polistirolo, tutti elementi che vennero poi impiegati nei presepi degli anni successivi".
Ed e' spiegabile cosi' il fatto che i successivi presepi siano venuti a costare di meno, potendo usufruire di elementi gia' acquisiti ed essendo anche meno complessi come architettura e, inoltre, notevolmente piu' piccoli".
A difendere la propria gestione messa in discussione, in documenti riservati poi resi pubblici, e' il cardinale Giovanni Lajolo, presidente emerito del Governatorato della Citta' del Vaticano. In un'intervista a Tgcom24, il porporato giustifica pero' in qualche modo il suo ex vice, oggi nunzio negli Usa, monsignor Carlo Maria Vigano' che aveva denunciato i presunti sprechi. "Vigano' - spiega - si vide messo ingiustamente in cattiva luce da alcune notizie stampa, e ne rimase profondamente ferito".
"Nel cercare i responsabili - continua Lajolo - egli parti' da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata, che lo porto' a inserire il suo caso in un quadro piu' ampio con una serie di analisi che un piu' attento e spassionato esame ha rivelato erronee".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

dal mio punto di vista il card. Lajolo dà un bell'esempio di carità cristiana: giustifica, senza nascondere la verità. Anche per Viganò una bella lezione! Maria Pia