giovedì 22 marzo 2012

Benedetto XVI atteso in Messico e a Cuba. Dal 23 al 29 marzo il ventitreesimo viaggio internazionale del Pontificato (O.R.)

Dal 23 al 29 marzo il ventitreesimo viaggio internazionale del pontificato

Benedetto XVI atteso in Messico e a Cuba

Tutto è pronto, ormai, a León per dare il benvenuto a Benedetto XVI al suo viaggio apostolico numero ventitré oltre i confini italiani. Messico e Cuba le mete di questo nuovo impegno pastorale del Papa.
Nel Messico il Pontefice si fermerà da venerdì 23 a lunedì 26 marzo, quando, in prima mattinata, volerà alla volta di Santiago de Cuba, la prima tappa nell’isola caraibica. La seconda sarà L’Avana, dove resterà sino al primo pomeriggio di mercoledì 28 marzo.
I messicani attendono dal Papa «un’iniezione di speranza per un futuro senza violenza», spiega al nostro giornale l’arcivescovo di León, monsignor José Guadalupe Martín Rábago. Cuba spera, invece, che dalla visita di Benedetto XVI giunga un ulteriore incoraggiamento per affrontare l’attuale periodo di transizione che sta proiettando il Paese verso la democrazia, come ci riferisce il cardinale arcivescovo di San Cristóbal de La Habana, Jaime Lucas Ortega y Alamino.
Attese confermate dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il quale, in un’intervista di ampio respiro su diversi temi concessa ad Andrea Tornielli e pubblicata su «La Stampa» di giovedì 22 marzo, si è soffermato tra l’altro proprio sulle speranze del popolo cubano. In una precedente intervista rilasciata all’emittente messicana Televisa e al quotidiano «El Sol de México», il porporato aveva offerto analoghe riflessioni a proposito della visita in Messico.
Delle aspirazioni cubane a un rinnovato slancio verso la piena affermazione della democrazia il cardinale ha parlato rispondendo a una domanda sulla sua personale conoscenza della situazione attuale nell’isola. Riferendosi alla storica visita di Papa Wojtyła, il cardinale Bertone l’ha indicata come punto di partenza per il rinnovato dialogo tra Stato e Chiesa, grazie al quale sono stati fatti «passi avanti verso la libertà religiosa» e si è rafforzata «la cooperazione». Certo, ha riconosciuto, ci sono da affrontare ancora diverse situazioni, per esempio in materia di scuole e istituzioni ecclesiastiche; ma si è detto convinto che la visita di Benedetto XVI «aiuterà il processo di sviluppo verso la democrazia e aprirà nuovi spazi di presenza e di attività» per la Chiesa. Il porporato si è detto sicuro che il governo e il popolo cubani «faranno il massimo sforzo per accogliere il Papa e manifestargli la stima e la fiducia che merita il capo della Chiesa cattolica».

(©L'Osservatore Romano 23 marzo 2012)

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