Anche nella notte più oscura, Gesù è lampada che non si spegne: il Papa all’Angelus
“Saliamo con Gesù sul monte della preghiera”: è questo l’invito di Benedetto XVI che all’Angelus commenta l’episodio della Trasfigurazione di Cristo riportato dal Vangelo della seconda domenica di Quaresima. Esorta tutti a trovare “ogni giorno qualche momento per la preghiera silenziosa e l’ascolto della Parola di Dio”. Il servizio di Fausta Speranza
“Tutti noi abbiamo bisogno di luce interiore per superare le prove della vita”. Così Benedetto XVI sottolinea che “Dio è luce, e Gesù vuole donare ai suoi amici più intimi l’esperienza di questa luce, che dimora in Lui”. “Il mistero della trasfigurazione – spiega il Papa - non va staccato dal contesto del cammino che Gesù percorre verso il compimento della sua missione, ben sapendo che, per giungere alla risurrezione, dovrà passare attraverso la passione e la morte di croce.”
“Nell’itinerario quaresimale, la liturgia, dopo averci invitato a seguire Gesù nel deserto, per affrontare e vincere con Lui le tentazioni, ci propone di salire insieme a Lui sul “monte” della preghiera, per contemplare sul suo volto umano la luce gloriosa di Dio.”
“Di questo – sottolinea il Papa – Gesù ha parlato apertamente ai discepoli, “i quali però non hanno capito”
“…hanno rifiutato questa prospettiva, perché non ragionano secondo Dio, ma secondo gli uomini.”
“Anche nella notte più oscura, - afferma il Papa - Gesù è lampada che non si spegne”.
“La luce viene da Dio, ed è Cristo a donarcela”
Tra i saluti in varie lingue, parole in particolare ai giovani. In francese l’invito ad offrire ogni giorno un momento di preghiera e ad essere “buoni e caritatevoli con chi è nel bisogno”. In inglese, l’incoraggiamento a seguire Cristo nella “passione che porta alla risurrezione”. In spagnolo, l’esortazione sempre a ragazzi e studenti a seguire la parola e l’esempio di Gesù. In polacco il Papa ricorda la Domenica “Ad Gentes” celebrata oggi in Polonia, con il motto: “Offri la testimonianza della carità e aiuta la Chiesa nei paesi missionari”. Poi, il “cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai trecento ragazzi cresimati della diocesi di Ravenna-Cervia, guidati dall’arcivescovo mons. Giuseppe Verucchi; come pure agli alunni delle scuole San Giuseppe di Bassano del Grappa, Don Carlo Costamagna di Busto Arsizio, Santa Dorotea di Montecchio Emilia e Pietro Leone di Caltanissetta, inoltre i fedeli di Sanguinetto, presso Verona, quelli della Val Tiglione e gli altri gruppi parrocchiali”. A tutti l’augurio consueto di una buona domenica.
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1 commento:
Papa parla dell´oscurita ecc. spesso. Oggi della notte oscura. Forse la vive lui stesso, come Madre Teresa?
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