venerdì 10 febbraio 2012

Simposio sugli abusi: la Chiesa adotta nuovi strumenti per la tutela dei bambini

Simposio sugli abusi: la Chiesa adotta nuovi strumenti per la tutela dei bambini

Guardare in faccia la realtà del peccato per procedere sulla strada del pentimento. Il percorso intrapreso dalla Chiesa dopo lo scandalo degli abusi sui minori commessi da membri del clero in diverse parti del mondo ha ormai una sua pietra miliare nel Simposio “Verso la guarigione e il rinnovamento” conclusosi ieri presso l’Università Gregoriana. Ai quattro giorni di dibattito hanno preso parte i delegati di 110 Conferenze episcopali e di oltre 30 ordini religiosi. Il servizio è di Stefano Leszczynski.

Il rinnovamento spirituale della Chiesa auspicato da Benedetto XVI nel messaggio di saluto al Simposio dedicato al dramma degli abusi sui minori avvenuti nella Chiesa è iniziato. La strada – ha sottolineato l’arcivescovo di Baviera, cardinale Reinhard Marx nella relazione a chiusura dei lavori – è ancora lunga, ma l’obiettivo è quello di restituire alla Chiesa la missione che le è propria, e cioè essere una guida a livello universale nella difesa dei bambini e delle persone vulnerabili. Primo strumento concreto per aiutare i vescovi e i sacerdoti in questo rinnovamento è il Centro per la protezione del bambino, istituito proprio a Monaco dall’Università Gregoriana. Sentiamo in proposito padre Hans Zollner, presidente del Simposio:

"Certamente questo nostro Centro per la protezione dei minori della Gregoriana potrebbe diventare un nodo cui collegare molte iniziative che esistono già nella Chiesa. Certamente sarà anche uno strumento continuo d’informazione riguardo a quali siano le esperienze in un continente o in un Paese: queste informazioni potrebbero essere utili anche per altri Paesi".

Tutte le Conferenze episcopali sono incaricate di redigere le linee guida per il contrasto e la prevenzione degli abusi sessuali sui minori e di inviarle alla Congregazione per la Dottrina della Fede che dovrà elaborarle. Mons. Lorenzo Ghizzoni, vescovo ausiliare di Reggio Emilia, ha seguito i lavori come delegato per la CEI:

"Naturalmente, anche noi ci siamo già posti il problema da un certo numero di anni. Alcune cose sono già state fatte. Stiamo adesso nella fase in cui le linee-guida che la Santa Sede ha chiesto di approntare a tutte le Conferenze episcopali, che sono state in buona parte già preparate dalla Conferenza episcopale, sono passate attraverso il Consiglio permanente e dovrebbero essere presentate nella prossima assemblea generale di maggio. Quindi, anche la Chiesa italiana – accogliendo questa indicazione della Santa Sede – avrà le sue linee-guida attualizzate per il nostro contesto ecclesiale. Naturalmente, ci tengo a sottolineare che il Convegno ha voluto sottolineare soprattutto l’attenzione alle vittime e il loro recupero".

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