domenica 12 febbraio 2012

Quei conflitti di potere (italiani) che umiliano l'immagine della Chiesa (Melloni)

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Condivisibili molte osservazioni, ma la soluzione del problema non sta certo nella collegialita'!
Per carita'! Cadremmo dalla padella nella brace. Il dramma di oggi e' che ogni vescovo si sente Papa nella sua diocesi (e vanno a dirlo anche in televisione!) e considera il Pontefice "primus inter pares" (e lo vanno a dire in interviste a margine del Simposio sulla pedofilia).
Uno solo e' il Successore di Pietro e uno solo il Vicario di Cristo al quale i cardinali giurano fedelta' fino all'effusione del sangue (il loro, non quello del Papa!).
Non e' indifferente chi sia il segretario di stato. Qui c'e' una lotta contro la persona di Bertone e questo e' gravissimo anche dal punto di vista meramente cristiano.
Anche io auspico l'applicazione immediata del canone 1373: "Chi pubblicamente suscita rivalità e odi da parte dei sudditi contro la Sede Apostolica o l'Ordinario per un atto di potestà o di ministero ecclesiastico, o eccita i sudditi alla disobbedienza nei loro confronti, sia punito con l'interdetto o altre giuste pene".
Bello questo canone...si applichi anche a centinaia di altri casi!
Melloni pero' riconosca una verita' assoluta: la curia attuale ha molte pecche, ma ci siamo liberati di gente come Maciel o Marcinkus. O sbaglio?

R.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Persone come Melloni potrebbero parlare della fame nel mondo, degli alieni e darne la colpa alla mancanza di collegialità nella Chiesa, all´emarginazione delle donne ecc. ecc.
Forse Melloni si dovrebbe leggere i documenti del Vaticano II, visto che anche lì, oltre nel Vaticano I (ma mi sa che certi teologi (??) sono più selettivi dei lefrebviani nella scelta dei concili da seguire), si stabilisce che il Papa ha potere supremo su tutta la Chiesa, gregge e pastore!!
Naturalmente quei carrieristi dei vescovi non fanno che appoggiare queste pretese.

Anonimo ha detto...

La "primavera" della "colleggialità" (secundum Mellonem).

Al Professore piacciono gli esempi della metà del secolo scorso? Bene: passiamo a uno dell'inizio di questo secolo..

Allora: abbiamo visto come, con una gestione apertamente sinodale (e oltretutto in ciò aperta ai laici) e iper-colleggiale, si sia ridotta (un esempio fra tanti) la Comunione Anglicana. Molto clero e fedeli ci stavano così bene, che hanno scelto di balzare a due piedi in un Orrinariato immediatamente soggetto alla Santa Sede,
piuttosto che continuare a camminare (collegialmente, beninteso) verso il baratro garantito... della Communion..

E -ripeto- si potrebbe andare avanti ad elencare. (Ma non c'è peggior sordo...)

raffaele ibba ha detto...

Raffa, finalmente un commento degno di un essere umano cristiano.
Perbacco.
Adesso lo prendo e lo rilancio.
Ma ho due osservazioni da fare, qui da noi nel blog.
La prima è che è assai vero il problema della stampa per cui la verità è diventata un retroscena.
Il caso del Fatto quotidiano lo testimonia abbondantemente.
Ma proprio in questa dipendenza della stampa da un potere (la "risposta" irata di Travaglio alle osservazioni critiche sono la difesa di un potere) c'è la esplicitazione di un problema molto più generale di potere.
La Chiesa Cattolica è sempre stata "vicina" ai poteri mondiali come "interlocutrice libera" di quei poteri. Da questa posizione nasce l'esigenza del "potere temporale" che non è quello dei metri quadri di territorio che si amministrano, ma quello delle adesioni, culturali e politiche e spirituali, che la propria azione svolge.
Cioè, detto in altro modo: per la Chiesa cattolica la fede non è un "fatto privato" ma l'essenziale di ogni "fatto pubblico" e, quindi, la Chiesa come "organizzazione di Dio nel mondo" deve poter "dire la sua" liberamente.
Questo e nient'altro è "il potere temporale" della Chiesa di Roma.
Quindi è un potere che è sempre in relazione intima con i poteri del mondo. Il nome di Camillo Ruini, come probabilmente i nomi di parecchi cardinali Usa, sono solo esemplificazioni di queste "intimità".
Ma il livello di "capacità" dei ceti dirigenti mondiali si è bruscamente abbassato negli utlimi sessant'anni: da De Gaulle a Sarkozy, da Adenauer alla Merkel, da De Gasperi a Monti passando per Berlusconi e Prodi.
Da F. D. Roosewelt a B. Obama.
Solo nel peggio il livello "qualitativo" non è peggiorato: Stalin e Putin fanno a gara a chi è più disastroso per gli esseri umani vicini a loro e che dipendono da loro.
Ho l'impressione che un peggioramento analogo ci sia pure nella Curia.
E, se è così ed ho ragione, è un peggioramento irreversibile, in termini umani.
Poi lo Spirito soffia dove vuole e, di questi giorni, non soffia nella Curia romana che ha perso lo stile e lo stilo, contemporaneamente.
MI sembra che bene faccia Benedetto XVI a lasciare che tutti i cagnolini porporati interessati al potere escano allo scoperto.
Poi si farà pulizia.
ciao
r

Anonimo ha detto...

Sarà in atto un conflitto di potere nella Curia romana, non so, ma è in atto lo stesso conflitto anche tra i vaticanisti... Quanto a Travaglio, confesso che mi è difficile non dargli ragione: la notizia ci sta tutta, nelle prime cinque righe c'è scritto nero su bianco che tutti hanno capito che ci sarebbe stato un evento delittuoso nei confronti del nostro amato Pontefice, ci sono le fotocopie degli atti (veri) consegnati da cardinali che riportano dichiarazioni di vescovi... di che altro parliamo? Veramente l'impressone è che si voglia mettere la sordina alle notizie, pratica non nuova all'ombra del Cupolone!

Anonimo ha detto...

Melloni , non vuole scorgere che i mali di oggi discendono in buona parte da quell'anarchia , più volte denunciata, venutasi a creare dopo il "Concilietto" come lo ha definito.L'anarchia e la desolazione dentro la Chiesa è figlia di quel Concilio, troppo leggermente indetto.... frettolosamente chiuso e caduto in mano a gente che in soli 3 anni come un'atomica spirituale rase al suolo tutto quello che nei secoli , tra dolori, gioie, speranze, virtù si era costruito. Il tutto bisognava riproporlo in un linguaggio più moderno, più consono all'"homo oeconomicus" senza però distruggere le stesse fondamenta del messaggio: la crisi della Chiesa di oggi è da ricercare nell'aver dimenticato, troppo , troppo che in tutti i tabernacoli del mondo vi è la presenza stessa di Colui che la Chiesa ha fondato. Se ancora si credesse a questa "presenza" ordinaria ed eccezzionale nel contempo non si sarebbe creata tutta quella confusione, di cui discendono tutte le altre confusioni tanto da arrivare oggi in talune diocesi ( e questo frutto della communio) ad avere ilTabernacolo della Parola... come non bastasse avere quella Parola fatta carne e presente fino alla fine dei tempi. Per questa presenza... uomini semplici e deboli, come me pensano che il ritorno dell'autorità di Pietro, possa essere la chiave di uscita da questa crisi, proprio perchè Pietro, nell'attuale pontefice Benedetto XVi, ci continua ad indicare che solo nel credere nella presenza reale di Gesù nei Tabernacoli vi è la risposta all'attuale crisi della Chiesa.

Anonimo ha detto...

mi ha colpito un signore che sere fa telefonava a radio Maria e diceva che,avendo viaggiato molto per lavoro,quando andava in qualsiasi posto del mondo,con il vetus ordo o messa in latino,si sentiva a casa sempre,dopo,con tante lingue,si sentiva disorientato.Mia nonna era una contadina analfabeta,ma sapeva tutte le preghiere in latino e le ha insegnate anche ai figli,adesso anche i preti leggono il foglietto della messa perchè non le sanno,neanche in lingua locale......