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Alt! E' profondamente ingiusto e sbagliato riferirsi agli ultimi anni come ad un "limbo".
In questi sette anni Benedetto XVI ha subito, all'interno ed all'esterno della Chiesa, cio' che mai nessun predecessore era stato costretto ad affrontare.
Non solo: si e' trovato a gestire una eredita' pesante fatta di trionfi mediatici ma anche di "pratiche non evase". Se si fosse onesti fino in fondo si ammetterebbe che Benedetto XVI ha affrontato i problemi nati nel suo Pontificato ma soprattutto in quelli precedenti. Una cosa e' certa: ci sono stati tanti errori, ma almeno non si aggirano per il Vaticano tipi come Maciel o Marcinkus o Groer o Cantini o Karadima. Devo continuare l'elenco?
Franco pero' ha ragione quando dice che i tempi biblici del Vaticano devono cambiare profondamente: non e' troppo tardi per fare saltare alcune poltrone in curia e nel Sacro Collegio.
Non c'e' tempo da perdere.
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5 commenti:
buona domenica, cara.
Ecco, se devo dire la verità , questi articoli sul concistoro mi sembrano un po' forzati: ogni giornalista ha una fonte, mettiamo due o tre, quello che volete e ne ripete il punto di vista e le preoccupazioni e l'analisi, all'ora della fine, l'articolo tutto è il punto di vista della fonte più i ricamini inevitabili.
Insomma, dagli e dagli, non c'è molto di succo, in quello che leggiamo. Ipotesi, interpretazioni, sussurri e molto vario ed eventuale.
Che poi il l'incontro tra cardinali sia stato "franco" a me sembra positivo. Non mi sembra che sia il momento di farsi dei salamelecchi.
Il fatto poi che Betori lo dica apertamente vuol dire che si può dirlo tranquillamente, sennò avrebbe detto: " guardi, è stata una goduria, non la finivamo di abbracciarci".
Insomma io sarei per una sobrietà di fondo su queste cose.
I problemi ci sono, ma io li prenderei al netto dell'enfasi dei giornalisti e stando sul pezzo.
Perchè se si sta su ogni singolo fatto, o presunto tale, per portare carburante alle proprie precomprensioni, beh , è come parlarsi davanti allo specchio.
Che analisi interessata! Mi piacerebbe sapere cosa devono nascondere gli opinionisti italioti. Forse la loro profonda incapacità e inettitudine nel comprendere le origini di tanto sfascio. O la loro connivenza?
Se Benedetto non avesse deciso di impugnare la scopa, può stare sicuro Franco, non si sarebbe nel "limbo" oggi, ma ancora in un posticcio "paradiso".
Alessia
Buona domenica raffa e grazie della tua analisi di ieri.
Questa di Franco non mi piace nulla.
Non solo è "interessata", come scrive Alessia a proposito di "limbi" ed altri luoghi non-luoghi.
Ma è zuppa di luoghi comuni, ad iniziare dai "tempi millenari.
Sia la "Rerum novarum" del 1891 che la convocazione del Concilio Vaticano II nel 1959 fanno vedere come la Chiesa ha i tempi che ha. Cioè si dà i tempi della Spirito. Ma se non piace sentir parlare di "Spirito" ha i tempi delle sue urgenze. Benedetto lo dimostra ampiamente. La Curia vaticana oggi è assai più "pulita" di quella di Woitila, sia in senso legale che in senso etico. Ed i nomi che fai lo dimostrano.
Ed anche la "lontananza" dall'Italia sta andando avanti. E senza avere un "cardinale padrone" a cui assegnare l'Italia, come è stato con Woitila e Ruini.
Benedetto sta, per esempio, sviluppando la collegialità dei vescovi e la collegialità vera, quella pastorale fatta in sintonia con il Papa.
Basti vedere i sinodi dell'Africa e del Medio Oriente alla luce di tutte le cose fatte a proposito di pedofilia e scandalo della pedofilia.
Ma Benedetto si muove su linee "sue", cioè non immediatamente identificabili con "linee politiche del mondo". Per questo mi piace tantissimo.
Grazie e ciao
r
Buona domenica :-)
Ratzinger pensa in maniera diversa e lontanissima dal nostro modo di percepire le cose,lui è talmente 'grande' da aver capito tutto già 30 anni fa,da cardinale neppure troppo interessato alle logiche strettamente curiali e umanamente 'bassè',lui vola così alto e in anticipo coi tempi che è fatica comprenderlo,d'altronde neanche i discepoli capivano granchè delle parole del Maestro,ma l'hanno seguito nella loro limitatezza.Anche noi dobbiamo seguirlo,anche se non capiamo,ma amiamolo sempre e non facciamogli mancare preghiere e affetto e soprattutto sostegno!Cum Petro,semper et ubicumque.
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