Sette nuovi santi il prossimo 21 ottobre
La seconda parte del Concistoro tenuto da Benedetto XVI nella basilica Vaticana sabato mattina, 18 febbraio, è stata dedicata al voto sulle cause di canonizzazione di Giacomo Berthieu, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod, catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta, sacerdote, fondatore delle Congregazioni Sacra Famiglia di Nazareth e Umili Serve del Signore; Maria del Monte Carmelo, fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell'Insegnamento; Maria Anna Cope, religiosa professa della Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse (New York); Caterina Tekakwitha, laica; e Anna Schäffer, laica.
È toccata al cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, la perorazione delle cause di canonizzazione. «I sette Beati -- ha detto tra l'altro in latino -- vissero nelle condizioni del loro tempo, testimoniando la straordinaria fecondità del Vangelo. Il Popolo di Dio -- ha aggiunto -- non solo è preso da grande ammirazione a causa del loro martirio o delle loro fulgide virtù, ma li invoca in Cristo presso Dio come potenti intercessori del divino aiuto e di grazie e prodigi celesti».
Benedetto XVI ha quindi espresso la Perpensio votorum de propositis Canonizationibus. «Voi, venerati fratelli, già per iscritto -- ha detto anch'egli in latino rivolgendosi ai cardinali e ai vescovi presenti -- avete manifestato singolarmente il vostro pensiero e dichiarati gli stessi Beati come esempi di vita cristiana e di santità da proporre alla Chiesa intera, in considerazione soprattutto della situazione del nostro tempo».
Al termine il Pontefice quindi ha deciso di iscrivere all'albo dei santi i nomi dei beati Giacomo Berthieu, Pedro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria del Monte Carmelo, Maria Anna Cope, Caterina Tekakwitha, e Anna Schäffer.
La data stabilita per la canonizzazione è domenica 21 ottobre.
Infine il Papa ha impartito la benedizione apostolica ai presenti, prima che l'assemblea si sciogliesse al canto del «Salve, Regina».
(©L'Osservatore Romano 19 febbraio 2012)
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