Il cardinale Marx presenta a Roma il Centro per la protezione dei bambini a conclusione del Simposio sugli abusi sessuali sui minori
Con la presentazione alla stampa del Centro per la protezione dei bambini, si è concluso a Roma il Simposio “Verso la guarigione e il rinnovamento” organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana. All’evento, volto a elaborare misure di prevenzione contro gli abusi sessuali di minori nell’ambito della Chiesa, hanno preso parte i delegati di 110 conferenze episcopali e di oltre 30 ordini religiosi. I lavori sono stati conclusi dal cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Freising, che ha illustrato i principali temi trattati dai relatori. Il servizio di Stefano Leszczynski
La Chiesa cattolica vuole diventare un punto di riferimento a livello globale nella tutela dei bambini e degli adulti vulnerabili contro ogni tipo di abuso. Il primo strumento concreto ed immediatamente operativo in tal senso è stato presentato proprio al termine dei lavori del Simposio svoltosi a Roma sugli abusi sessuali compiuti su minori da parte di membri della Chiesa.
Il Centro per la protezione dei bambini, con sede a Monaco, è stato costituito in collaborazione tra l’Istituto di psicologia della Pontificia Università Gregoriana e il Dipartimento di psichiatria e psicoterapia del bambino e dell’adolescente di Ulm. L’obiettivo è quello di avviare un percorso di apprendimento a distanza per le professioni pastorali per fornire una risposta ai casi di abuso sessuale sui minori. L’iniziativa ed i suoi obiettivi sono stati presentati dal cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, che parlando con la stampa ha sottolineato gli errori commessi in passato nella gestione degli abusi e la scarsa attenzione rivolta al dramma vissuto dalle vittime. “
Bisogna guardare in faccia la realtà del peccato – ha detto il porporato – per procedere sulla strada del pentimento. L’attenzione della Chiesa deve andare in maniera prioritaria alla protezione e al sostegno delle vittime. La perdita di credibilità della Chiesa –ha spiegato il cardinale - è avvenuta anche in seguito ad atteggiamenti omissivi, che hanno contribuito ad alimentare attacchi mediatici senza precedenti. Il danno che ne è derivato per la Chiesa – è emerso dal simposio – va ben oltre i due miliardi di dollari di spese legali e risarcimenti a livello mondiale (oltre mezzo milione di dollari solo negli Stati Uniti), ma riguarda la mancata realizzazione di programmi pastorali, di opere umanitarie e caritatevoli e, soprattutto, la grave perdita di credibilità a livello mondiale. Non può dunque esservi alternativa per le autorità della Chiesa a lavorare con trasparenza e sincerità ad un profondo rinnovamento spirituale, che possa trasformare – come sottolineato dall’arcivescovo di Monaco - la piaga degli abusi in un’opportunità per la Chiesa nella sua missione di evangelizzazione e nuova evangelizzazione.
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