Un rito ricco di simboli
«Io cardinale di Santa Romana Chiesa, prometto e giuro di rimanere da ora e per sempre finché avrò vita, fedele a Cristo e al suo Vangelo... nel mio servizio alla Chiesa». Uno dopo l'altro i ventidue nuovi porporati hanno rimesso la mattina di sabato 18 febbraio, nelle mani del Papa, il loro giuramento di fedeltà.
A suggello del giuramento il Pontefice ha imposto a ciascuno di essi lo zucchetto e la berretta cardinalizia, ha consegnato l'anello e assegnato una chiesa di Roma, a significare la partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa per la sua diocesi.
È stato il momento centrale del concistoro -- svoltosi nella Basilica di San Pietro -- durante il quale Benedetto XVI ha creato i nuovi cardinali e ha annunciato che il prossimo 21 ottobre saranno canonizzati sette beati.
Il concistoro è un rito carico di significati simbolici che si svolge secondo un'antica tradizione nel segno della collegialità. Questa mattina erano presenti oltre centotrenta porporati, tra i quali il decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano e il segretario di Stato Tarcisio Bertone; numerosissimi arcivescovi, vescovi e prelati di Curia. Insieme al Papa erano gli arcivescovi Harvey, prefetto della Casa pontificia, e del Blanco Prieto, elemosiniere; il vescovo De Nicolò, reggente della Prefettura; i monsignori Gänswein, segretario particolare e Xuereb della segreteria particolare e il medico personale Polisca. Con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede erano gli arcivescovi Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati; i monsignori Wells, assessore, Balestrero, sotto-segretario per i rapporti con gli Stati, e Nwachukwu, capo del Protocollo. Presenti anche le delegazioni ufficiali dei Paesi d'origine dei neocardinali: quella del Sovrano Militare Ordine di Malta era guidata dal Gran maestro, Principe fra' Matthew Festing; quella di Malta dal presidente della Repubblica George Abela; quella italiana dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti; quella della Repubblica Ceca dal vice primo ministro Karel Schwarzenberg; quella del Brasile dal ministro di Stato Gilberto Carvalho; quella di Spagna dal ministro dell'Interno Jorge Fernández Díaz; quella del Canada dal ministro delle Finanze James Michael Flaherty; quella dell'India dal ministro dell'Alimentazione K.V. Thomas; quella del Portogallo dal ministro degli Esteri Paulo Portas; quella degli Stati Uniti d'America dall'ambasciatore presso la Santa Sede Miguel Humberto Díaz; e infine quella della Germania era guidata dal sindaco di Berlino Klaus Wowereit.
I canti sono stati eseguiti dalla Cappella Sistina diretta da monsignor Palombella, e dai cori Mater Ecclesiae, interuniversitario, delle diocesi di New York, Bari e Alessandria, e della Conferenza episcopale italiana.
(©L'Osservatore Romano 19 febbraio 2012)
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