martedì 6 novembre 2012

Tawadros ii e il compito del dialogo. L'Egitto accoglie l'elezione del nuovo Patriarca copto ortodosso

L'Egitto accoglie l'elezione del nuovo Patriarca copto ortodosso

Tawadros ii e il compito del dialogo


Il Cairo, 5. Si svolgerà il 18 novembre prossimo la cerimonia d'insediamento di Tawadros ii, il 118° Patriarca della Chiesa ortodossa copta. Il suo nome, in ossequio alla tradizione, è stato estratto a sorte, tra una rosa di tre, da un bimbo bendato, nel corso di una solenne celebrazione che si è svolta ieri, domenica 4, nella cattedrale di San Marco al Cairo. Un'elezione che pone termine a un periodo di interregno di quasi nove mesi, dalla scomparsa, avvenuta il 17 marzo scorso, di Shenouda III.

Sessant'anni, laureato in farmacia, finora vescovo di Behaira, diocesi a sud-est di Alessandria, il nuovo Patriarca è conosciuto per la sua competenza teologica, il rapporto con i giovani e per la volontà di dialogo con i musulmani. Secondo i media egiziani, la sua azione si dispiegherà in continuità con la linea eminentemente pastorale del suo predecessore. Lo si intuisce anche dalle prime parole pronunciate in una calca di monaci entusiasti nel monastero di Wadi Natrouh, dove ha atteso l'esito dell'estrazione. «Sono al servizio di tutto il popolo, musulmano e cristiano e la mia priorità è di sistemare la casa dall'interno, in cooperazione con tutti», ha detto il nuovo Patriarca, la cui elezione è stata accolta con immediati segnali di disponibilità da parte delle massime autorità politiche e religiose islamiche in Egitto. Il partito dei Fratelli musulmani ha auspicato una «cooperazione positiva», mentre il gran imam di al Azhar, Ahmed el Tayyeb, ha affermato che tutti gli egiziani, musulmani e copti guardano al suo ministero con l'auspicio che possa portare all'unità nazionale, ricucendo divisioni di lunga data, che si sono inasprite e incattivite negli ultimi anni, soprattutto con attacchi a chiese e monasteri, il più tragico dei quali quello della notte di capodanno 2010 ad Alessandria di Egitto, che causò la morte di ventuno persone. Congratulazioni sono state espresse, in un comunicato, anche dal presidente egiziano, Mohamed Morsi, il quale ha evidenziato il valore della storica collaborazione tra cristiani e musulmani.

(©L'Osservatore Romano 5-6 novembre 2012)

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