giovedì 8 novembre 2012

Elezioni Usa: un unico Paese sotto un unico Presidente. Intervista a Giovanni Maria Vian (Collodi)


Elezioni Usa: un unico Paese sotto un unico Presidente

Gian Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano

Ogni volta che si celebra questo grande rito democratico un Paese si rafforza comunque vadano le cose perchè è un grande segnale di partecipazione popolare, compreso il 'fair play' di chi perde. Gli avversari sono tali fino alle elezioni, poi c'è un unico Paese sotto un unico presidente. E' una grande lezione che la democrazia statunitense offre al resto del mondo. Certamente un dato interessante che arriva dal voto americano è quello della presenza degli immigrati, della comunità ispanica in particolare, i 'latinos', la cui crescita sta diventando importante anche da un punto di vista elettorale, quindi politico. Del resto lo spagnolo è ormai la seconda lingua negli Usa. Sui referendum su temi eticamente sensibili, come il matrimonio omosessuale, l'uso della cannabis, la pena di morte, bisogna premettere che gli Usa, come disse Benedetto XVI volando in America nel 2008, sono un Paese laico per amore della religione. C'è una separazione tra confessione religiosa e Stato. Direi che questi temi, eticamente sensibili, sono temi in cui certamente influisce il pensiero religioso, ma sono temi che riguardano tutta la società. Lo sforzo che stanno facendo i vescovi americani è proprio quello di allargare il consenso ragionevole di donne e uomini, anche non religiosi, sul bene comune, sull'abolizione della pena di morte, sull'accoglienza degli immigrati ma anche sul fondamento della società sul matrimonio naturale, non sul matrimonio religioso. Ciò, salvaguardando i diritti di ogni persona. Quindi non si tratta di discriminare la persona anche su base sessuale. 
Però la controversia è notevole, come è notevole sui provvedimenti di Obama che prevedono per tutte le istituzioni sanitarie, comprese quelle cattoliche che anche negli Usa sono importanti, una partecipazione finanziaria a misure come l'aborto, che è inaccettabile, naturalmente, da parte di Istituzioni cattoliche. E questo è stato posto giustamente dai vescovi statunitensi come problema di libertà religiosa. Uno dei motivi della rielezione di Obama sono i dati non rosei ma meno preoccupanti degli ultimi tempi in economia, dalla quale arriva qualche segnale positivo. E' vero che la Cina ha in mano il debito pubblico americano, ma l'economia reale Usa è più solida e importante di quella cinese, con un Pil inferiore a quello dergli Stati Uniti e dell'Europa stessa. (a cura di Luca Collodi) 

http://it.radiovaticana.va/105/Articolo.asp?c=636752

5 commenti:

Andrea ha detto...

Il giuramento di fedeltà alla Bandiera USA dice "One Nation under God"; arriva il direttore dell' "Osservatore Romano", e sostituisce "God" con Obama

Anonimo ha detto...

Già, ma non lo vedo nei panni di Giuliano Felsenburgh. Comunque, i giornali ( e i politici, eheheh) sono unanimi, dopo il premio nobel sarà premio oscar o, meglio ancora, la canonizzazione a furor di media.
Alessia

Anonimo ha detto...

Gli americani stessi ne hanno fatto un messia,non parlo dei nostri untuosi e stomachevoli giornalisti e corrispondenti,parevano tutti sul momte Tabor,è vero che Romney non è un'aquila,ma altri 4 anni di obama sono una tragedia;ci possiamo consolare con la marijuana terapeutica legalizzata,hai visto mai...GR2

Andrea ha detto...

E qual è la risposta dei Vescovi USA alla dittatura del relativismo obamiana?
Alzare la bandiera della "libertà religiosa" accanto alla fiaccola della Statua della Libertà. Cioè dire "crediamo quello che ci pare"... proprio come vuole il Relativismo!!

Anonimo ha detto...

Andrea,Obama è solo il finale dello strapotere delle compagnie petrolchimiche,guerrafondaie,finanziarie ed altre lobbies che non sto qui ad elencare,lui parla,perchè è convincente,almeno per quelli che l'hanno eletto,non capisce niente nè di politica nè di altro,era un senatore radicalchic vicino alle associazioni universitarie di Harvard et similia,insomma l'utile idiota che faceva al caso loro.Pr quel che riguarda la C.C. americana,o si decide ad entrare nell'arena e 'scatenare l'inferno' come il gladiatore,o si adagia sul politically correct,sul dolce vegetare senza pestare troppo i piedi.Vediamo se hanno pelo sullo stomaco...GR2