mercoledì 15 febbraio 2012

Un'altra pietra miliare del Pontificato di Papa Benedetto: la lectio divina completamente "a braccio"

Che dire? Sono commossa ed immensamente grata al Santo Padre :-)

9 commenti:

laura ha detto...

Mi ha profondamente confortato il fatto di sentirLo parlare così. Sembrava un Angelo. Quando parla a braccio non si vedono la fatica, le preoccupazioni, il peso delgi anni. E' un professore straordinario, un Uomo di Dio, un dono del Cielo. E' stata una lectio stupenda.

mariateresa ha detto...

purtroppo l'ho persa. Sigh.
Spero che la pubblichino presto anche se leggerla non è certo la stessa cosa.
sento l'emozione nelle vostre parole.

Anonimo ha detto...

idem,ma non per colpa mia;lui è così,gli dai un tema e lui pesca perle di saggezza nell'oceano della sua profonda cultura e tu stai lì ad ascoltare le parole,rapito come da musica celestiale,fortuna che c'è internet per scaricare le sue lectiones,ma ascoltarlo dal vivo ti fa passare un brivido lungo la schiena e ti scioglie.Grazie,Dio ,e lasciacelo il più a lungo possibile.

Eugenia ha detto...

Io, purtroppo, ho assistito soltanto all'ultima parte perchè ero a lavoro! Ma, per quel poco che sono riuscita a seguire non solo è stato commovente ma, come sempre il suo modo di porsi quando parla da quel grande professore e uomo di Dio quale è, le sue parole scaldano il cuore ed alleviano ogni preoccupazione!
SEMPRE E SOLO CON BENEDETTO XVI

gemma ha detto...

avevo fatto un sogno, nel quale i media cattolici "offesi" da Celentano rispondevano con la catechesi di oggi del Santo Padre.
In fondo, il predicatore di san Remo ieri sera aveva parlato anche di resurrezione. La provocazione di un uomo inquieto forse, chissà. I have a dream, appunto....stasera nei tg richieste di scuse, polemiche...e i soliti penseranno che la chiesa (quella che viene raccontata almeno) non parla molto di Dio
E forse non ha tutti i torti quel conoscente che oggi mi ha detto: se avesse auspicato la chiusura dell'Osservatore romano, forse non se la sarebbero presa così tanto. In fondo, la tiritera del papa lento in antitesi a quello rock l'avevano pure presa bene, loro, forse gli unici a cui non era piaciuta eravamo stati noi

Anonimo ha detto...

Quando ci fu il funerale di don Giussani a Milano il 24 Febbraio 2005 l'allora cardinal Ratzinger fece l'omelia completamente a braccio dando nettamente l'impressione di essere un Principe della Chiesa. Quel giorno c'erano anche voci del ricovero del papa Giovanni Paolo II al Gemelli a causa di un aggravarsi delle sue condizioni e pensai che Ratzinger ne sarebbe stato un degno successore anche se, chissà perché, non pensavo che sarebbe mai stato eletto anche se lo speravo in cuor mio.

Anonimo ha detto...

dell'omelia per don Giussani ne parlò in modo estasiato anche Farina,che definì anche perfetto l'italiano;forse non ancora ci si è accorti del tutto del dono di questo papa,che in Germania veniva chiamato dai suoi studenti goldmund(bocca d'oro) per la bellezza incomparabile dei suoi discorsi quasi sempre a braccio,senza uno straccio di appunti,è questo che differenzia i Grandi catechisti dai descrittori di sacre scritture e se non avete capito a chi mi riferisco,pensateci un pò sù,non è difficile indovinare......

laura ha detto...

grazie per la trascrizione che non sepravo di poter avere in tampi così brevi. Un abbraccio Raffaella

gemma ha detto...

quell'omelia è stata determinante per me, io distante dalla chiesa, di passaggio a milano per studio e convinta ad ascoltare da amici che sostenevano mi avrebbe fatto bene, a pochi mesi dalla morte di una nonna-mamma a me carissima di profonda fede, fede che tanto aveva provato per tutta la sua vita a trasmettere a me,così dura, razionale, poco incline al misticismo. Mi era quasi insopportabile quella sua serenità esibita mentre recitava il rosario in un letto di sofferenza, il suo continuo affidarsi al cuore di Gesù più che alle cure mediche, e non capivo. Non conoscevo don Giussani nè la sua vita, ma mi parve che quell'omelia del cardinal Ratzinger fosse scritta anche per lei che non era più in terra, che sempre cercavo e non riuscivo a vedere altrove. Le parole di nessun altro sacerdote erano mai riuscite a farmi vedere oltre e a rasserenarmi. Eppure fino a poco prima avevo detto: volete farmi sentire Ratzinger? Il mastino di Giovannni Paolo II? No, grazie...E dopo: ma è davvero Ratzinger questo, quel Ratzinger? Possibile?? Certo, da come lo avevo sempre sentito raccontare...
E scusate, mi viene tanto da ridere quando qualcuno sproloquia sull'incapacità di "questo Papa" di parlare a chi non crede o è in ricerca. Forse quel Papa che loro vedono e raccontano....
Scusate la divagazione personale, ma visto che si parla di dono, per me è andata proprio così