martedì 7 febbraio 2012

Simposio: gli interventi di Gerard McGlone (psicoterapeuta), Desmond Nair (Sudafrica), Jan Slattery e Brendan Geary (esperti)

CHIESA E ABUSI: MC GLONE (PSICOTERAPEUTA), PROTEGGERE ANCHE “ADULTI VULNERABILI”

Non solo minori: anche gli “adulti vulnerabili”, ossia “persone in condizioni fisiche, mentali od emotive, ovvero con una malattia per cui sono incapaci di difendersi, proteggersi o venire in aiuto a se stessi”, possono essere vittime di maltrattamenti e abusi sessuali.
Tra questi pure gli anziani.
Intervenuto oggi a Roma al simposio internazionale “Towards healing and renewal”, Gerard Mc Glone, gesuita e psicoterapeuta, direttore esecutivo del Saint John Vianney Treatment Center di Downingtown (Pennsylvania), rende noto che “almeno il 10% della popolazione di adulti vulnerabili è soggetto ad abuso, ma solo un abuso su sei viene segnalato e denunciato”. “Quando la vittima è un adulto con ritardi di sviluppo – spiega Mc Glone -, il colpevole spesso è un assistente. Quando è una persona anziana, in genere l’autore è un membro della famiglia. È difficile trovare prove forensi” contro di loro. Di qui l’importanza di “parlare, ascoltare ed osservare gli adulti vulnerabili nelle nostre vite”, e di “fare molta attenzione ai minimi segni di paura” in loro. “Adulti vulnerabili” possono essere anche soggetti affetti “da disturbi della personalità borderline”. Di qui il monito dello psicoterapeuta: “Ogni volta che si incontrano difficoltà di questo tipo nel lavoro pastorale o nelle relazioni con i volontari, è meglio chiedere consiglio ad un professionista esterno”.

© Copyright Sir

CHIESA E ABUSI: REV. NAIR (SUDAFRICA), FORMAZIONE, SOSTEGNO, SUPERVISIONE DEI PRETI

“La violenza sessuale su minori” “è un appello alla vigilanza e alla trasparenza, all’onestà e alla giustizia, all’umiltà e alla santità”.
Lo ha detto oggi a Roma il rev. Desmond Nair, presidente del Professional Conduct Committee della Conferenza episcopale del Sudafrica, nella seconda giornata del simposio internazionale “Towards healing and renewal”. Soffermandosi sulle migliori pratiche di prevenzione nella Chiesa in Sudafrica, “rivelatesi poi utili anche per l’intera società”, il rev. Nair ha citato le “Norme per il personale della Chiesa in materia di violenza sessuale sui minori” pubblicate dai vescovi nel 1999, la loro edizione riveduta del 2004 e l’ulteriore revisione del 2010 per includervi le “Norme sui delicta graviora” approvate da Benedetto XVI il 21 maggio 2010.
“I membri del clero, sparsi in tutto il paese – ha detto -, hanno partecipato a seminari sul contenuto delle Norme e sulle procedure da seguire”. Anche quest’anno sono in calendario iniziative per aggiornarli sulle ultime revisioni, mentre sono allo studio ulteriori documenti. Formazione permanente dei preti neo ordinati, loro sostegno e supervisione, esami psicologici prima dell’ingresso in seminario, crescita umana permanente dei candidati al presbiterato, assistenza spirituale e psicologica ai preti che ne abbiano bisogno sono le raccomandazioni dei vescovi per l’attuazione delle Norme nelle diocesi e nelle province metropolitane.

© Copyright Sir

CHIESA E ABUSI: SLATTERY E GEARY (ESPERTI), INSEGNARE AI MINORI AD EVITARE I RISCHI

Per proteggere i minori da molestie o aggressioni sessuali di tipo pedofilo occorre anzitutto promuovere “uno sviluppo sano della sessualità, evitando la vittimizzazione”, fornire “agli adolescenti più giovani la consapevolezza e la capacità di evitare i pericoli, educando al tempo stesso i giovani più adulti a riconoscere le trappole delle relazioni con adulti e la loro natura criminale”. Sono alcuni dei “consigli” offerti oggi da Jan Slattery, direttrice Ufficio per la protezione dei minori dell’arcidiocesi di Chicago, e fratel Brendan Geary, provinciale dei maristi della provincia dell’Europa centro-occidentale, intervenuti alla seconda giornata del simposio internazionale “Towards healing and renewal” in corso fino a giovedì all’Università Gregoriana di Roma. Secondo i due esperti, che hanno affrontato il tema “Internet e pornografia”, occorre “particolare attenzione ai giovani a maggior rischio, compresi quelli con storie di violenza sessuale, incertezze riguardo al loro orientamento sessuale e modelli di assunzione di rischi al di fuori della rete e sulla rete”. Cautela anche nell’utilizzo “generico” di Internet da parte di bambini e adolescenti: “Un uso troppo precoce della tecnologia e un ripetuto uso eccessivo della stessa potrebbero avere effetti negativi sullo sviluppo” del loro “sistema nervoso”.

© Copyright Sir

Nessun commento: