martedì 14 febbraio 2012

Report 2011 Meter. Don Di Noto: istituzioni e Chiesa insieme nella lotta al fenomeno della pedofilia on line (Radio Vaticana)

Report 2011 Meter. Don Di Noto: istituzioni e Chiesa insieme nella lotta al fenomeno della pedofilia on line

Quasi 90 mila bambini abusati e 4561 oggetti di "sexting" e oltre 91 mila sfruttati sessualmente: sono i principali dati del Report 2011 di Meter onlus sullo stato della pedofilia e della pedopornografia on line.
A presentarli oggi nella sede della nostra emittente, Don fortunato di Noto, fondatore dell’Associazione che contrappone a un fenomeno globale in aumento, un più forte meccanismo di contrasto e prevenzione. In questa direzione, anche la nascita dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia. Il servizio è di Gabriella Ceraso:


Non c’è continente né nazione che non sia coinvolto e l’orrore degli abusi sessuali sui minori è in aumento. Nel dettaglio: l’81,5% di perpetuatori di abusi sono europei, lo dicono i domini web individuati da Meter. A seguire l’Asia, con l’India, e l’Africa con la Libia, quest'ultima con 78 siti, un record continentale nonostante i problemi che sta vivendo il Paese. L’Italia ha soli 10 domini e lo 0,3% sul totale: incoraggiante spia, probabilmente, dell’efficacia di contrasto che Meter e Polizia Postale svolgono. Don Fortunato Di Noto:

“Prima di tutto, abbiamo un mondo, un uomo che ha falsato completamente la bellezza della sessualità. La seconda cosa è un problema di dominio, di potere: l’uomo non è in relazione ma piuttosto in posizione di dominio. Immaginate con i bambini. Dunque, non dobbiamo fermarci a non gridare. L’altro aspetto del fenomeno è quello sociale. Credo che oggi ci sia una normalizzazione, come dire: 'Se i bambini possono far sesso, che c’è di male?'. Questa è una cosa davvero molto pericolosa”.

La nuova, inquietante frontiera, dice il Report, sono i social network. La nuova vergogna è il "sexting", foto e video di nudo che, dal cellulare, sono i minori stessi a pubblicizzare in rete. Solo nel 2011 si contano 4561 vittime. Ancora Don Di Noto:

“Percepiamo un abbassamento di coscienza e di responsabilità per i bambini e i minori che utilizzano moltissimo i social network. Per loro diventa quasi un gioco, ma è un gioco molto pericoloso”.

Ma nel Report ci sono anche numeri più rasserenanti: segnalazioni in crescita del 48,11%, il monitoraggio di più di 20 mila siti, più di mille consulenze telefoniche fornite da Meter e, da oggi, l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia: un ufficio altamente specializzato, collettore di segnalazioni da parte di tutti, ma soprattutto centro studi elaboratore di strategie comuni:

“Ora, quindi, si attiveranno le nostre equipes per raccogliere i dati. Poi, di conseguenza, l’Osservatorio si pone come interfaccia di aiuto concreto, che può passare anche attraverso un’email. Chiunque può rivolgersi per avere indicazioni metodologiche per affrontare il problema. E’ un problema legato all’utilizzo, alla dipendenza, a come abitare responsabilmente nella realtà di Internet”.

Nell’impossibilità di contrastare una rete sempre più raffinata e accessibile ai piccoli senza filtro, l’unica strada resta la prevenzione intesa come formazione, sostiene Don di Noto. Sono 16 mila le persone che Meter ha incontrato a scuola, in famiglia e nelle comunità ecclesiali, 44 le diocesi nel solo 2011. Sintomo, questo, che la Chiesa prende sempre più coscienza di un fenomeno che è globale e che la tocca anche da vicino, ma che si è impegnata a contrastare come emerso dal Simposio internazionale appena conclusosi all'Università Gregoriana e al quale anche don Di Noto ha partecipato:

“Aver ascoltato il cuore ferito dei pastori, che rappresentano la comunità cristiana in tutte le nazioni, ha mostrato che abbiamo iniziato un cammino che ora, però, dev’essere curato davvero molto. Dobbiamo essere capaci di irrorare le comunità dove incontriamo le persone. Questa è la cosa più faticosa. Le linee-guida sono ben chiare, come anche la comunicazione, che ha offerto una griglia. Se applicate, credo siano una grande garanzia. Anzi, ne sono convinto”.

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