Intervistato da Gianluigi Nuzzi, il "corvo" non ha detto assolutamente nulla che gia' non sapessimo.
Non solo: nulla ha detto sulla curia attuale concentrandosi invece su eventi del passato, in particolare sul rapimento di Emanuela Orlandi e sull'omicidio-suicidio avvenuto nel lontano 1998 in Vaticano.
Dall'intervista pero' apprendiamo almeno tre verita':
1) il corvo e' italiano;
2) il corvo parla con accento romano;
3) nonostante il corvo sia italiano, non ha una grandissima padronanza della nostra lingua.
Credo che individuarlo sia un giochetto da ragazzi. Il punto e': si vuole davvero individuarlo?
R.
p.s. molto meglio le domande di Nuzzi delle risposte di Augias :-)
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11 commenti:
Non ho visto la trasmissione e non la vedrò, ma leggendoti mi ritorna alla mente quel che già si sta agitando da tempo nel mio cuore.
C'è qualcosa in tutto questo che si lega al caso della povera Emanuela Orlandi.
Ed è qualcosa di cattivo, di "diabolico" ... una presenza satanica.
Per me, nel piano puramente storico, il caso Emanuela Orlandi è una delle tante vicende della guerra fredda, appartiene a quel contesto di morte.
Ma il Vaticano, che aveva al suo governo uomini dei servizi segreti Usa come Marcinkus, allora capo dello Ior, è rimasto profondamente coinvolto in quella scomparsa, e fino nel suo intimo.
Spero e prego che il Papa, nella sua umiltà, sappia che il suo compito non è tanto verso "questa" talpa, quanto verso "quella" presenza satanica che continua a nutrirsi delle vite che esistono in Vaticano solo per il servizio di Cristo.
ciao
r
Raffaella c'è da mettere in conto che il vero corvo, che in effetti non ha detto nulla, potrebbe essere stato sostituito da altra persona proprio per non essere individuato. Poi il fatto di aver detto che sono venti anni che lavora in SdS potrebbe essere falso, e ciò per rendere difficile la individuazione.
Aggiungo che se il corvo è la persona reale, individuarla non sarà difficile.
Secondo me, colui che è stato intervistato da La7c - che non è un dipendente della Santa Sede - ha lanciato delle frecciatine sulla gestione della Segreteria di Stato, commissionate (le frecciatine)da parte di qualcuno che che è nel Palazzo Apostolico.
A me sembra molto avere le caratteristiche di un laico, che non appartiene a nessuna cordata, ma che forse ha subito un torto, o lui o qualcuno a lui vicino per il quale non vede giustizia. Mi sbaglierò, ma forse la ventina di corvi della segreteria e' esagerata, così come pure tutti sti uomini della segreteria di stato che improvvisamente si organizzano in cordate. Manco dan brown, davvero..
a me pare sempre piu evidente una cosa, e cioè che oggi se vuoi colpire una persona o una istituzione in particolare puoi farlo tranquillamente grazie ai mezzi di comunicazione, con uno stillicidio continuo, reiterato, quasi in contemporanea e da destra come da sinistra. Chi non si vuole toccare non lo si tocca. Altro che intoccabili, caro nuzzi, gli intoccabili sono quelli che non vengono toccati, non piu la chiesa ai tempi di Ratzinger,, che state bombardando da raiuno, raitre, la sette...e chiamiamo pure Augias a commentare, giusto per par condicio, vero?
Alla mia Chiesa vorrei dire di non aver paura della verità nemmeno riguardo ai fatti, non si faccia l'errore della pedofilia,dove si e' tentato di arginare il problema in un modo che ha portato al peggio. Per proteggere i pochi che possono aver sbagliato non si può delegittimare l'intera Chiesa. Se invece non c'è nulla da nascondere, si cominci a far valere il proprio diritto a non essere diffamati
La cordata non è un'idea tanto danbrownesca :-) E' uno strumento di potere per far salire qualcuno che poi si sdebiterà adeguatamente. Pensa alle cordate politiche de noantri, per esempio.
Come sono felice che il nostro Papa sia così libero, anche se questa libertà è a caro prezzo.
Alessia
Concordo con Gemma.
Delle due l'una: o tutto cio' che sta uscendo e' un clamoroso falso (e allora si denunci!) oppure c'e' qualche verita' (e allora se ne parli, senza paura e soprattutto senza complessi di colpa o, peggio, di inferiorita').
R.
Già, Augias "esperto di cose vaticane" con spottone finale sul suo ultimo libro. Ad un certo punto Nuzzi, rivolgendosi ad Augias, ha definito Benedetto "Papa rivoluzionario" per la trasparenza e il rigore dimostrati. Augias ha bofonchiato qualcosa che non definirei una replica. Evidentemente le denigrazioni gli vengono meglio nella sua rubrica su repubblica e se ha l'intercocutore in sintonia tipo Politi.
Alessia
Concordo con Gemma e Raffaella.
Siamo al solito mezzuccio delle "mezze verita'", di cose che possono sembrare "verosimili" ma che puzzano come il pesce rancido.
C'e' ben poco di ricerca del Vero in tutto questo bailamme mediatico.
Concordo e sottoscrivo i commenti di gemma e Raffaella!
La vostra ricerca merita rispetto, sappiate leggere e distinguere, la persona intervistata fa dei ragionamento che non vedo criticati, analizzati, si e' ancora nella fase della caccia alla talpa senza ascoltare quello che dice....
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