La tradizionale stazione quaresimale
L'«invito alla penitenza e all'umiltà», che scandisce la liturgia del mercoledì delle Ceneri, è stato riproposto da Benedetto XVI, durante la stazione quaresimale nella basilica di Santa Sabina all'Aventino.
Nel pomeriggio del 22 febbraio, il Pontefice è giunto sul colle capitolino per il tradizionale rito con cui si apre l'itinerario quaresimale che conduce alla Pasqua. Dapprima, nella chiesa benedettina di Sant'Anselmo, il Papa ha guidato un breve momento di preghiera, cui è seguita la processione penitenziale verso la vicina basilica intitolata alla martire romana. Quest'anno ha utilizzato la speciale auto elettrica donatagli durante il viaggio a Venezia del 7 e 8 maggio scorsi, con cui aveva percorso piazza San Marco.
Al canto delle Litanie dei santi, il corteo di ecclesiastici e fedeli che facevano da corona a Benedetto XVI ha raggiunto l'antico edificio di culto, officiato dai padri domenicani, dove è stata celebrata la messa.
Dopo la proclamazione delle letture e l'omelia del Pontefice, si è svolto il rito di benedizione e di imposizione delle Ceneri. Vi hanno partecipato oltre venti cardinali, tra i quali il segretario di Stato Bertone, che era nel seguito papale, il vicario di Roma, Vallini, che aveva accolto Benedetto XVI a Sant'Anselmo, e il titolare di Santa Sabina, Tomko, da cui il Papa ha ricevuto le ceneri. A sua volta Benedetto XVI -- che era assistito dai neo cardinali diaconi Filoni e Calcagno -- le ha imposte ai porporati, ai presuli, ai monaci, e ad alcuni fedeli presenti, tra i quali due membri della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum, una religiosa e una famiglia romana.
Accompagnavano il Papa gli arcivescovi Harvey, prefetto della Casa Pontificia, e del Blanco Prieto, elemosiniere, il vescovo De Nicolò, reggente della Prefettura, e i monsignori Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI, e Xuereb, della segreteria particolare, e il medico personale Polisca.
Hanno partecipato, tra gli altri, gli arcivescovi Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, e Suriani, delegato per le Rappresentanze Pontificie; i monsignori Wells e Balestrero, rispettivamente assessore e sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, Piechota e Lucchini, della segreteria particolare del cardinale Bertone, l'abate primate dei benedettini Notker Wolf, il maestro generale dei domenicani, Bruno Cadoré, e il direttore del nostro giornale.
Alla preghiera dei fedeli sono state elevate tra l'altro intenzioni per assicurare la pace all'ordine sociale, assistere i disoccupati, ispirare soluzioni giuste e sagge ai responsabili del bene comune, infondere coraggio e saggezza agli educatori.
La messa -- diretta dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Marini -- si è conclusa con l'antifona mariana, Ave Regina caelorum, intonata dalla Cappella Sistina, diretta da monsignor Palombella, e dal coro dei monaci benedettini.
Al termine, prima del rientro in Vaticano, nell'atrio è stato presentato al Papa un affresco datato con certezza sotto il pontificato di Costantino (708-715), raffigurante la Madonna in trono con Bambino, tra gli apostoli Pietro e Paolo e le sante Sabina e Serapia.
(©L'Osservatore Romano 24 febbraio 2012)
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