Papa: no allo strapotere dell'opinione pubblica
Il pontefice ai seminaristi romani: si parla di tante cose sulla Chiesa ma speriamo si parli anche della sua fede
di Fausto Gasparroni
CITTA' DEL VATICANO
Pur senza citarli direttamente, Benedetto XVI reagisce agli scandali che coinvolgono il Vaticano, alle notizie sui presunti complotti, alla fuga di documenti riservati che poi finiscono sulla stampa. E parlando questo pomeriggio ai seminaristi romani se la prende col ''potere del male'', che oggi si annida anche in ''due grandi poteri che di per se' sono utili, ma facilmente abusabili: quello della finanza e quello dei media''. Mentre in Vaticano vanno avanti gli accertamenti sulle ''talpe'' che hanno fatto filtrare lettere riservate sul caso Vigano', sullo Ior e sul presunto complotto contro il Papa (oggi Repubblica da' come gia' individuati i responsabili, in uffici della Segreteria di Stato), Ratzinger approfitta di una ''lectio divina'' ai giovani avviati al sacerdozio per togliersi piu' di un sassolino dalle scarpe.
''Possiamo riflettere oggi sulla Chiesa, su come sta oggi la Chiesa, che si parla tanto della Chiesa di Roma si dicono tante cose: speriamo si parli anche della nostra fede'', ha detto. ''Preghiamo il Signore perche' sia cosi' e si parli non di tante altre cose, ma della fede della Chiesa di Roma'', ha aggiunto. Il vero affondo e' poi contro quello che ha chiamato il ''potere del male'', che, ha detto, ''oggi e' per esempio in due grandi poteri che di per se' sono utili e buoni, ma facilmente abusabili: il potere della finanza e il potere dei media. Ambedue necessari, utili ma talmente abusabili che spesso diventano il contrario delle loro intenzioni vere''. Secondo Benedetto XVI, oggi ''vediamo come il mondo della finanza puo' dominare sull'uomo. L'avere e l'apparire dominano il mondo e lo schiavizzano''. Per il Pontefice, ''il mondo della finanza non e' piu' uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell'uomo, ma diventa un potere che lo opprime, come adorare in 'mammona' la divinita' falsa che domina il mondo''.
Il Papa ha quindi invitato a ''non essere conformisti'', a ''non sottomettersi'' a questo potere, a 'usarlo invece come un mezzo''. A proposito, poi, del ''potere dell'opinione pubblica'', il Papa ha sottolineato che ''c'e' un gran bisogno di informazione, di conoscenza della realta' del mondo, ma c'e' un potere dell'apparenza che alla fine conta piu' della realta' stessa''. ''Un'apparenza - ha spiegato - che si sovrappone alla realta' stessa, diventa piu' importante, mentre l'uomo non segue piu' la verita' ma vuole soprattutto apparire''. Anche contro questo, ''esiste un non conformismo cristiano''. ''Vogliamo non l'apparenza - ha avvertito - ma la verita', e questo ci da' la vera liberta'''. Anche in mattinata, nell'udienza generale nell'Aula Paolo VI, non era mancata un'esortazione ai fedeli che in controluce puo' essere letta anche come un riferimento al clima di tensione, di scontri sotterranei, che si respira nelle segrete stanze. ''Gesu' che chiede al Padre di perdonare coloro che lo stanno crocifiggendo ci invita al difficile gesto di pregare anche per coloro che ci fanno torto, ci hanno danneggiato, sapendo perdonare sempre, affinche' la luce di Dio possa illuminare il loro cuore; ci invita, cioe', a vivere, nella nostra preghiera, lo stesso atteggiamento di misericordia e di amore che Dio ha nei nostri confronti'', ha detto parlando della preghiera di Gesu' che sulla croce chiede a Dio ''il perdono per i propri carnefici''.
© Copyright Ansa
Mah...
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento