Come tessere di un mosaico
di Clementina Mazzucco
I due volumi usciti trattano della figura di Gesù rispettivamente dal battesimo alla trasfigurazione e dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione.
Manca la trattazione dell'infanzia, che l'autore si propone di compiere in un secondo momento, senza ritenerla davvero essenziale. Ma anche con questo eventuale completamento, non avremmo una «vita di Gesù» come esposizione completa di tutto ciò che i Vangeli riportano, né l'autore se lo era proposto (cfr. ii, 7).
Ratzinger si concentra su alcuni motivi presenti nei Vangeli che ritiene fondamentali per ricostruire la figura di Gesù, ed è possibile osservare che, a parte gli eventi finali (ultima cena, processo, crocifissione, morte, apparizioni), sono pochi i fatti presi direttamente in considerazione (battesimo, tentazioni, scelta dei dodici, confessione di Pietro, trasfigurazione, ingresso in Gerusalemme, purificazione del tempio). Spiccano alcune assenze: non vengono esaminati specificamente i racconti di miracoli, una componente consistente dei Vangeli; le dispute, a parte quella sul sabato (ad esempio, mancano quelle sul mangiare con i peccatori, sul digiuno, sul tributo, sul ripudio, sulla risurrezione); gli incontri con vari personaggi (ad esempio, la vedova povera, la donna di Betania): troviamo solo cenni indiretti a episodi di questo genere, ma non a tutti. Si tratta di scelte intenzionali: le guarigioni miracolose -- dice l'autore -- sono un «elemento subordinato» rispetto al tema del regno di Dio (i, 211); in genere non interessano personaggi che non siano Gesù: egli stesso lo nota a proposito di Pietro (i, 420).
Rispetto ai fatti, più ampia è l'attenzione alle parole di Gesù: l'annuncio del Regno di Dio, il discorso della Montagna (almeno in parte), il Padre nostro, le parabole (ne vengono commentate tre: buon samaritano, figliol prodigo, ricco epulone e Lazzaro), le immagini giovannee (acqua, vite, pane, pastore) e le espressioni (Figlio dell'uomo, Figlio, Io sono) usate da Gesù per definirsi costituiscono la gran parte del materiale del primo volume. Anche nel secondo volume sono trattati ampiamente il discorso escatologico, la preghiera sacerdotale (in Giovanni), la preghiera nel Getsemani (nei Sinottici). Già di qui si può dedurre che i poli centrali di interesse sono, da una parte, ciò che Gesù dice di se stesso e il suo messaggio, dall'altra «gli avvenimenti decisivi» della sua vita (ultima cena, morte e risurrezione). Il Papa stesso all'inizio del secondo volume dice di aver cercato di «riflettere solo sulle parole e sulle azioni essenziali di Gesù» (ii, 9).
È possibile inoltre notare che l'autore mostra una netta preferenza per il quarto Vangelo e, tra i Sinottici, usa molto Matteo e Luca, mentre trascura Marco. Però non si limita ai Vangeli, bensì ricorre anche ad altri scritti del Nuovo Testamento: innanzitutto alle lettere paoline, ma anche agli altri scritti giovannei. Il suo Gesù non è solo il Gesù dei Vangeli, ma il Gesù del Nuovo Testamento (cfr. i, 17).
La selezione degli argomenti e dei passi è funzionale all'immagine che si viene delineando di Gesù secondo un piano ben preciso, costantemente tenuto presente fin dall'inizio, come indicano i numerosi rinVII a ciò che segue o a ciò che precede, anche da un libro all'altro. Ad esempio dice che sulla versione giovannea della confessione di Pietro (Giovanni, 6, 68 ss.), in cui Gesù è chiamato «santo di Dio», si dovrà riflettere nel contesto dell'ultima cena (cfr. ii, 103). Ogni parte risulta in effetti strettamente collegata e coerente con le altre e al procedimento usato nell'intera opera ben si potrebbe applicare la metafora del «comporre un'immagine con tutte le tessere di un mosaico» che Ratzinger stesso usa per definire il proprio lavoro di analisi di singoli passi.
Si potrebbe anche notare che la selezione degli argomenti non crea discontinuità perché in ogni capitolo dedicato a un passo particolare si esamina un'ampia documentazione che comprende richiami ad altri passi evangelici, anche a passi non analizzati in modo specifico, e si arriva a cogliere un messaggio già in sé completo.
(©L'Osservatore Romano 20-21 febbraio 2012)
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