venerdì 17 febbraio 2012

Giornata di preghiera e riflessione del Collegio Cardinalizio: il testo dell'intervento di Mons. Rino Fisichella (R.V.)

Di seguito la comunicazione del Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, mons. Salvatore Fisichella:

Lo scorso 11 ottobre il Santo Padre firmava la Lettera Apostolica Porta fidei con la quale annunciava l’Anno della Fede. Esso inizierà l’11 ottobre prossimo in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II ad opera del Beato Giovanni XXIII e si concluderà nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo il 24 novembre del 2013. Lo scopo principale di questo anno è ben delineato a più riprese nella Lettera. Viene detto, anzitutto, che esso intende esprimere “L’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggior evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo” (Pf 2); inoltre, che dovrebbe essere come: “Un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo” (Pf 6); infine, più direttamente, che questo anno possa suscitare: “in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia, che è “il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua energia”. Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio” (Pf 9).Gli eventi che siamo chiamati a celebrare, quindi, dovranno coniugarsi con questo obiettivo principale. Rinnovare e fortificare la fede in un momento di particolare crisi che vede, anzitutto, molti cristiani indifferenti, lontani dalla vita della comunità e spesso confusi per le vicende della storia che soprattutto in questo periodo è entrata in una grave crisi di identità e di responsabilità sociale. I contenuti fondamentali della fede non sono più conosciuti e la partecipazione alla vita sacramentale conosce una notevole diminuzione mai registrata in precedenza. Lo stesso entusiasmo missionario che nel passato aveva portato a lasciare il proprio Paese per inoltrarsi in territori dove il nome di Gesù Cristo non era ancora conosciuto, si è notevolmente affievolito, con la conseguenza di un’ulteriore indebolimento del tessuto ecclesiale. Non si può dimenticare, infine, la condizione di profonda frammentarietà in cui versa la cultura in generale, che impedisce spesso di approdare a una visione comune e a un progetto di impegno condiviso, che permettono di dare un fondamento unitario all’azione pastorale per consentire di trovare strumenti coerenti per l’evangelizzazione. L’Anno della fede, in questo contesto, diventa un’occasione propizia perché la Chiesa intera offra una comune e unitaria testimonianza della sua fede fiduciosa nel Signore Risorto, Signore della storia e Re dell’universo.Insieme a questa finalità, non dovrebbero essere dimenticate due scadenze di particolare rilevanza per la vita della Chiesa nel secolo scorso. Anzitutto il concilio Vaticano II. Ripetutamente, nei decenni scorsi, la Chiesa è ritornata a quell’evento per comprendere quanto il suo insegnamento fosse stato coerentemente recepito. Il Sinodo del 1985 come pure il grande Giubileo dell’anno 2000 sono state tappe importanti per la messa a fuoco del magistero conciliare. Inoltre, il Catechismo della Chiesa Cattolica è giunto alla sua scadenza ventennale e, insieme al suo Compendio, hanno bisogno di essere maggiormente conosciuti e promossi nella pastorale.
La Congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato il 6 gennaio scorso una Nota di carattere pastorale nella quale vengono condensate diverse proposte che possono trovare facile riscontro a livello delle Conferenze Episcopali, singole diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti. Per quanto riguarda la celebrazioni di eventi a carattere universale, il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione è stato incaricato di farsi animatore, coordinatore e propulsore. Sono state presentate diverse iniziative di carattere religioso, culturale e artistico che troveranno maggior riscontro nelle prossime settimane quando sarà stilato il calendario degli eventi che si celebreranno a Roma.

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