Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
Dal Papa lezioni di comunicazione e di silenzio
Francesco Antonio Grana
Senza silenzio non c'è comunicazione.
È la provocazione di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2012. Nel suo messaggio intitolato "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione", il Papa sottolinea che la "rete sta diventando sempre di più il luogo delle domande e delle risposte; anzi, spesso l'uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte".
E in un altro passaggio Benedetto XVI ricorda che "educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell'evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell'agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo".
Per rispondere all'invito di Benedetto XVI la commissione cultura del V decanato dell'Arcidiocesi di Napoli sta realizzando un progetto sull'educazione ai mass media per gli allievi delle scuole medie superiori, che ha ricevuto la benedizione del cardinale Crescenzio Sepe che lo ha definito “ascrivibile a una delle opere della misericordia, dare da mangiare agli affamati di… cultura” e frutto del Giubileo diocesano appena concluso.
Tre le scuole apri-pista della zona pastorale guidata da padre Leonardo Mollica: i licei Sannazaro e Mazzini e l'Istituto delle Suore Betlemite. Tra le prime tappe del progetto intitolato "Nuove tecnologie, nuove opportunità, nuove relazioni", curato dalla giornalista Stefania De Bonis, sono previsti tre incontri con gli studenti per focalizzare diversi aspetti del rapporto tra i fruitori e i mass media. Allo psicologo Antonio Gentile il compito di porre sotto la lente d'ingrandimento il mondo affollatissimo dei social network; alla Polizia Postale l'incarico di svelare agli studenti pericoli e trucchi di internet; mentre saranno Stefania De Bonis e l'esperto informatico Giancarlo Sperlì a guidare i ragazzi nella realizzazione di un progetto multimediale che sarà inserito in un portale in corso di realizzazione.
"Bisogna pensare insieme - sottolinea monsignor Raffaele Ponte, vicario episcopale per i laici dell'Arcidiocesi di Napoli - strade percorribili perché i giovani non si scoraggino. Noi siamo qui per dire loro che il futuro può essere bello se lo prepariamo insieme.
Lo possiamo fare tutti, chi crede e chi non crede in Dio. L’importante - conclude Ponte - è avere dei sogni, dei valori e dei desideri di bene nel proprio cuore".
A volte, sottolineano i curatori del progetto del V decanato, i social network inducono a mistificare se stessi, ma questi mezzi di comunicazione possono essere anche adoperati senza nascondere la propria verità.
"Ci siamo orientati sul web e sui social network, a dispetto di chi li demonizza, - precisa Stefania De Bonis - perché se oggi c'è un luogo in cui i giovani si confrontano è proprio questo, a patto che le persone coinvolte siano allenate a sfruttare quella "reciprocità educativa" tipica dell’amicizia".
La dottoressa Pia Pezza, presidente della sezione campana dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, sottolinea, invece, che "la riflessione e le relazioni, attraverso i media possono valorizzare la partecipazione personale attraverso i contributi specifici e le sinergie, educando alla condivisione e alla cooperazione.
Pertanto - prosegue Pezza - la nostra offerta mira proprio a questo: creare opportunità di conoscere e riflettere su tre aspetti specifici in altrettanti momenti, precisamente: sulle implicazioni psicologiche, sui rischi cui si viene esposti, sulla creatività che può essere espressa".
© Copyright Il Denaro, 4 febbraio 2012
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