SIMPOSIO PER UNA RISPOSTA GLOBALE AL PROBLEMA DEGLI ABUSI SESSUALI E DELLA TUTELA DEI VULNERABILI: LO SPECIALE DEL BLOG
Alla Gregoriana, presentazione del Simposio sugli abusi del clero. Intervista con padre Zollner
E' in programma questo pomeriggio, alla Pontificia Università Gregoriana, la conferenza stampa di presentazione del Simposio internazionale "Verso la guarigione e il rinnovamento", un'iniziativa dell'Ateneo rivolta ai vescovi cattolici e agli ordini religiosi, dedicata al tema degli abusi sessuali commessi da chierici. Sugli scopi del convegno – che si svolgerà dal 6 al 9 febbraio alla Gregoriana – Fabio Colagrande ha intervistato padre Hans Zollner, presidente del comitato organizzativo e Preside dell'Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana:
R. – Come Università, affidata dalla Santa Sede alla Compagnia di Gesù, ci siamo posti la domanda sul come possiamo “agire” – e non solo “reagire” – a fronte di questa che il Papa stesso definisce “la piaga aperta nel corpo della Chiesa”. Abbiamo voluto offrire un forum di scambio tra le responsabilità, per persone di autorità nella Chiesa in tutto il mondo.
D. – Dunque, a chi è rivolto questo Simposio internazionale? Chi saranno i partecipanti?
R. – Innanzitutto, ci saranno rappresentanti delle varie Conferenze episcopali del mondo, cioè un rappresentante per ciascun Paese o per ciascuna Conferenza episcopale, e siamo molto contenti dell’altissimo numero di adesioni – quasi tutte le Conferenze episcopali invieranno un rappresentante che, in linea di massima, è lo stesso vescovo incaricato proprio di trattare i casi di abuso nell’ambito della rispettiva Conferenza. Poi, una trentina di superiori e superiore generali delle grandi Congregazioni, dei grandi Ordini religiosi. E infine, ci saranno tra 70 e 80 esperti, dal diritto canonico alla psichiatria e alla psicoterapia: persone che già da decenni lavorano con le vittime e anche con le persone che hanno compiuto gli abusi.
D. – Lo scopo specifico di questo Simposio, padre Zollner, possiamo dire che si ricollega alla Lettera circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicata lo scorso anno e rivolta a tutte le Conferenze episcopali del mondo?
R. – Sì, e anche agli Ordini religiosi, che debbono presentare alla Congregazione per la Dottrina della Fede un cosiddetto “protocollo” – linee guida – su come trattare i casi di abuso, come gestire la domanda, come trattare gli abusatori, come aiutare le vittime, come dare voce alle vittime e come prevenire meglio. Certamente, la nostra intenzione è anche di dare lo spazio ad uno scambio, perché in tutto il mondo – dal Sud Africa al Brasile e alle Filippine – ci sono tantissime iniziative all’interno della Chiesa per aiutare le vittime e per prevenire l’abuso, di cui il grande pubblico non è a conoscenza. Nemmeno all’interno della Chiesa stessa, a volte, sappiamo del bene che si sta facendo in altre parti del mondo.
D. – Tra i relatori al Simposio ci sarà anche la testimonianza di una vittima di abuso. Perché questa scelta?
R. – Certamente, un altro scopo del nostro convegno è dare voce alle vittime ed è molto difficile trovare persone in grado di parlare pubblicamente della loro sofferenza. Abbiamo trovato una signora irlandese che è disposta a parlare di fronte ai partecipanti. Certamente, questo indica una grande svolta, perché anche pubblicamente sarà presente la voce del dolore, della sofferenza: i partecipanti ascolteranno questa voce. E’ un segno molto forte, il fatto che questa persona sia disposta a parlare; sarà accompagnata da una psichiatra inglese che negli ultimi mesi ha ascoltato decine – per non dire centinaia – di persone vittime di abusi in Irlanda: era stata incaricata dalla Chiesa irlandese di ascoltare queste vittime e anche di dare testimonianza di questa esperienza.
D. – Come è stata, padre Zollner, la collaborazione con il Vaticano nell’organizzazione di questo Simposio?
R. – Il Simposio è un’iniziativa della Pontificia Università Gregoriana. Però, è chiaro che a Roma, rispetto a questo tema, dobbiamo avere il consenso anche dei dicasteri della Santa Sede. Siamo veramente molto lieti di avere avuto il consenso e anche l’esplicito appoggio soprattutto da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, come anche della Segreteria di Stato, della Congregazione per i Vescovi, della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di quella per la Vita Consacrata… Io personalmente sono molto grato a tutte le persone che abbiamo interpellato, a cui abbiamo chiesto consiglio, che abbiamo informato. Tutti ci hanno detto: “Siamo contenti che stiate organizzando questo Simposio”. E questo mi dice che veramente c’è una grande attenzione alla domanda e una grande sensibilità rispetto a ciò che possiamo e dobbiamo fare per cambiar rotta e dimostrare che la Chiesa veramente è sensibile alla questione, che vuole fare il possibile per sradicare il male, per quanto questo possa essere nelle nostre forze, all’interno della Chiesa e anche all’interno della società. (gf)
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4 commenti:
qui addirittura il papa manco viene citato.
Benedetto Benedetto che comunque è all'origine di iniziative di questo genere.
Tuttavia c'è un problema che non vedo accennato nelle vostre pagine e che invece compare spesso su Vatican Insider.Riguarda l'Austria e il 10% del clero che non ha più il senso del sacerdozio rivendicando le 4 riforme che pur devono essere affrontate ma con lo spirito del Vangelo e non della modernità. Da quel che conosco la Chiesa tedesca e americana è abbastanza esteso e mette in serie difficoltà i vescovi. Non bastano le riduzioni allo sttato laicale. E peraltro la situazione è terribile tale da assediare la Chiesa. talvolta basta la minoranza a gettare discredito su tutto il lavoro di una Chiesa
ridotti allo stato laicale,ma non privati del lauto compenso mensile che ricevono in quanto membri di una sedicente chiesa 'cattolica' alternativa e quindi degna di sussidi statali e siccome quando non sono gay,hanno mogli e figli,basterebbe togliergli i cospicui emolumenti.......Sguozzi docet(almeno in Italia).....
Beh, per questo occorre interpellare le conferenze episcopali, non la Santa Sede.
Fosse per me, la riduzione allo stato laicale comporterebbe l'immediata cessazione di qualsiasi aiuto economico.
Non sei piu' prete? Cercati un lavoro.
R.
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