domenica 4 novembre 2012

Summorum Pontificum, per ringraziare il Papa una consistente processione di fedeli tradizionalisti è sfilata fino a San Pietro (Izzo)

MESSA IN LATINO: PER RINGRAZIARE PAPA SFILANO FINO A SAN PIETRO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 nov. 

Per ringraziare Benedetto XVI che nel 2007 ha liberalizzato l'uso dell'antico messale sostituito nel 1969 da quello di Paolo VI che prevede l'uso delle lingue "volgari", una consistente processione di fedeli tradizionalisti e' sfilata in via della Conciliazione, verso la Basilica di San Pietro, dove il cardinale Antonio Canizares Llovera  celebra - in lingua latina e con il vecchio rito - a conclusione del pellegrinaggio "Una cum Papa nostro" indetto da numerosi organismi e associazioni tradizionaliste che seguono in molti paesi e diocesi quanto stabilito dal motu proprio "Summorum Pontificum" del 2007.
 "Ho accettato volentieri di celebrare la messa per i pellegrini venuti a ringraziare il Papa per il dono del motu proprio", spiega il cardinale spagnolo al sito specializzato Vaticaninsider che ha annunciato la presenza alla celebrazione anche dell'arcivescovo Augustine Di Noia, vicepresidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
Per il cardinale Canizares, applicare "Summorum Pontificum" rappresenta anche in questa circostanza - che riaccende clamorosamente i riflettori sull'antico messale di fatto abbandonato per quasi mezzo secolo e recuperato 5 anni fa da Benedetto XVI - "un modo per far comprendere che e' normale usare la forma straordinaria dell'unico rito romano".
"Il motu proprio di cinque anni fa - ricorda - ha riconosciuto il valore della liturgia celebrata secondo il messale del beato Giovanni XXIII (che ricalca quello di San Pio V, tolte le invocazioni per la conversione degli ebrei, ndr)  sottolineando la continuita' della tradizione nel rito romano. Riconoscendo la liturgia precedente si comprende che nel riformare non si nega cio' che era in uso precedentemente".
"Ho accettato di presiedere il rito - tiene a chiarire Canizares nell'intervista - perche' e' un modo per far comprendere che e' normale l’uso del messale del 1962: esistono due forme dello stesso rito, ma e' lo stesso rito e dunque e' normale usarlo nella celebrazione".
"Ho gia' celebrato diverse volte - racconta l'ex primate di Spagna - con il messale del beato Giovanni XXIII e lo faro' volentieri anche questa volta". 
Infatti, "la Congregazione della quale il Papa mi ha chiamato ad essere Prefetto non ha nulla in contrario all’uso della liturgia antica, anche se il compito proprio del nostro dicastero e' di approfondire il significato del rinnovamento liturgico secondo le direttive della costituzione 'Sacrosanctum Concilium' e dunque di metterci sulla scia del Concilio Vaticano II". "A questo proposito - precisa il porporato - bisogna dire che anche la forma straordinaria del rito romano deve essere illuminata da quella costituzione conciliare, che nei primi dieci paragrafi approfondisce il vero spirito della liturgia e dunque vale per tutti i riti".
A 5 anni dal motu proprio, si rallegra infine Canizares, "poco a poco si comincia a comprendere come la liturgia e' fondamentale nella Chiesa e noi dobbiamo ravvivare il senso del mistero e del sacro nelle nostre celebrazioni". Trascorso questo periodo iniziale, al capo dicastero sembra infine che "si possa meglio comprendere come non si tratti soltanto di alcuni fedeli che vivono nella nostalgia del latino, ma che si tratti di approfondire il senso della liturgia". "Tutti - conclude Canizares - siamo Chiesa, tutti viviamo la stessa comunione. Il Papa Benedetto XVI lo ha spiegato molto bene e nel primo anniversario del motu proprio ha ricordato che 'nessuno e' di troppo nella Chiesa'".
Al rito hanno partecipato in San Pietro circa mille fedeli, che hanno preso posto nei banchi davanti all'altare della Cattedra. Il cardinale Canizares - che indossava la pianeta e gli altri paramenti tradizionali, compresi i manipoli e i guanti - ha celebrato la messa secondo la forma straordinaria del rito latino, rivolto all'altare che e' posto proprio sotto la straordinaria vetrata con l'immagine della Colomba che rappresenta lo Spirito Santo, opera del Bernini. L'abside di fondo della Basilica, con il trono in bronzo dorato, al cui interno e' situata la cattedra di Pietro vera e propria, in legno, simbolo della "traditio clavum", la consegna delle chiavi", simboleggia il primato petrino. E il pellegrinaggio compiuto oggi dai tradizionalisti - concluso dalla solenne celebrazione - voleva essere precisamente un omaggio al Papa. 

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5 commenti:

Andrea ha detto...

Esistono i "fedeli tradizionalisti" ?
Allora esistono anche quelli "amanti della pastasciutta", contrapposti agli "amanti del risotto"

Luisa ha detto...

Ho appena letto il Bollettino della Sala Stampa, non è menzionato il messaggio del Santo Padre ai fedeli che hanno partecipato al Pellegrinaggio di ringraziamento per il Summorum Pontificum.
Il Papa silenziato, se la cosa dovesse confermarsi, sarà un`altra prova dell`ostilità di una certa parte della Curia, e della Sala Stampa, verso i fedeli "legati" alla Santa Messa Antica e, sopratutto, che vengono filtrati i discorsi del Papa.

Elio ha detto...

Ricordare gli sgarbi e le persecuzioni cui siamo sottoposti dal lontano infausto 1970 è cosa ardua.A onor di cronaca mentre ai tradizionalisti è vietata la celebrazione del santo Sacrificio della Messa in lingua latina,il Vicariato di Roma concede facoltà agli scismatici di celebrare la messa nelle chiese di San Vincenzo a Trevi e nella chiesa di Sant'Ildefonso a via Sistina...sullo stesso altare!
Così sullo stersso altare celebrano cattolici e seguaci di Fozio!A noi cattolici tradizionalisti si vieta l'uso e la preghiera! Solo nel ghetto dei Pellegrini... possiamo ascoltare Messa!

Luisa ha detto...

Qui ne parla Avvenire:

http://unacumpapanostro.files.wordpress.com/2012/11/new-doc_156.jpg

Miserere ha detto...

Ho partecipato al pellegrinaggio e ascoltato il messaggio che il Santo Padre ha rivolto a noi (in francese e italiano). Non l'hanno ancora pubblicato? Speriamo si tratti solo di una svista...